Referendum 8-9 giugno, affluenza al (quasi) 30%: quorum mancato

Il referendum 2025 non decolla, con un'affluenza che resta bassa secondo i dati ufficiali pubblicati da Eligendo per l'8 giugno, mentre il 9 giugno si attendono gli aggiornamenti finali

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Aggiornato: 9 Giugno 2025 16:44

Oggi fino alle ore 15 gli italiani sono chiamati a votare su cinque quesiti referendari abrogativi proposti da sindacati e associazioni: quattro riguardano norme sul lavoro (contratti a termine, tutele crescenti e indennità di licenziamento, sicurezza sul lavoro) e uno sulla cittadinanza (riduzione da 10 a 5 anni del requisito di residenza).

Perché il referendum sia valido è richiesto il quorum del 50% +1 degli aventi diritto. Le prime rilevazioni mostrano un’affluenza in netto calo rispetto al passato: alle ore 12 di domenica aveva votato solo il 7,4% degli elettori, cifra salita al 16,16% alle 19 e al 22,73% alle 23, quando sono stati chiusi i seggi della prima giornata.

Referendum 2025: i dati finali dell’affluenza regione per regione

Con la chiusura dei seggi alle 15 di lunedì 9 giugno, l’affluenza media nazionale si ferma, alle ore 15, al 28,81%. Una soglia lontana dal quorum e coerente con la scarsa spinta mobilitativa registrata nei giorni precedenti. La distribuzione territoriale conferma una dinamica disomogenea: Emilia-Romagna e Toscana guidano con oltre il 35% di media sui cinque quesiti, mentre Calabria, Sicilia e Trentino-Alto Adige restano inchiodate sotto il 23%.

La fotografia che emerge è quella di un’Italia che ha risposto in ordine sparso, con regioni centrali più attive e un Sud che si conferma distaccato dalla consultazione. L’affluenza, si è rivelata comunque insufficiente a riaprire il dossier referendario con un mandato popolare valido.

Regione Affluenza ore 15
Abruzzo 29,27%
Basilicata 29,71%
Calabria 22,46%
Campania 28,45%
Emilia-Romagna 35,48%
Friuli Venezia Giulia 27%
Lazio 29,86%
Liguria 32,7%
Lombardia 28,02%
Marche 31,86%
Molise 26,5%
Piemonte 31,31%
Puglia 28,14%
Sardegna 24,51%
Sicilia 23,45%
Toscana 38,96%
Trentino-Alto Adige 19,18%
Umbria 30,49%
Valle d’Aosta 27,6%
Veneto 24,78%
Italia (nazionale) 28, 81%

 

Referendum 8 e 9 giugno, quali sono i 5 quesiti

Il referendum dell’8 e 9 giugno 2025 propone cinque quesiti abrogativi. Quattro intervengono su norme che regolano il lavoro, uno sulla cittadinanza. Vediamo nel dettaglio cosa chiedono:

  • licenziamenti illeggittimi – si chiede di eliminare la norma che impedisce al giudice di disporre il reintegro del lavoratore anche in caso di licenziamento dichiarato illegittimo per motivi economici (oggi, in questi casi, è previsto solo un indennizzo);
  • tutele crescenti – si propone di abrogare la disciplina delle tutele crescenti per i licenziamenti individuali, introdotta con il Jobs Act;
  • contratti a termine – questo quesito punta ad abrogare le disposizioni introdotte con il cosiddetto decreto Poletti (2014), che hanno reso più flessibile l’utilizzo dei contratti a tempo determinato. In particolare, la normativa attuale consente di stipulare contratti a termine senza obbligo di specificare una motivazione (la cosiddetta “causale”) per i primi 36 mesi;
  • sicurezza sul lavoro – si vuole abrogare la regola che permette al datore di lavoro di designare direttamente il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) in mancanza di un accordo sindacale;
  • cittadinanza – nell’ultimo quesito si chiede di eliminare la norma che impone dieci anni di residenza continuativa per ottenere la cittadinanza italiana, riducendola a cinque.

Dati dell’affluenza dell’8 giugno 2025

L’affluenza registrata nella prima giornata di voto è rimasta contenuta, confermando il trend di disaffezione già visto nei referendum precedenti. Se il passo dovesse restare questo anche nella giornata di lunedì, è probabile che il quorum resti fuori portata.

Nella tabella sottostante vediamo l’affluenza rilevata domenica 8 giugno 2025 alle ore 12:00, 19:00 e 23:00 per ciascuna regione e per il totale nazionale, secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, che si possono consultare tramte il portale Eligendo.

A livello nazionale si passa dal 7,40% (ore 12) al 16,16% (ore 19) fino al 22,73% (ore 23). Tra le regioni, la più alta partecipazione alle 23 è stata registrata in Toscana (29,99%), seguita da Emilia-Romagna (28,85%) e Piemonte (27,13%), mentre le percentuali più basse si riscontrano in Trentino-Alto Adige (16,10%), Sicilia (16,50%) e Calabria (16,23%).

Regione Ore 12:00 Ore 19:00 Ore 23:00 (chiusura)
Abruzzo 20,3% 25,7% 28,2%
Basilicata 19,8% 24,1% 26,5%
Calabria 10,9% 15,7% 16,23%
Campania 18,5% 23,9% 25,1%
Emilia-Romagna 10,9% 18,6% 28,85%
Friuli Venezia Giulia 11,2% 17,5% 23,0%
Lazio 12,8% 19,3% 22,6%
Liguria 13,5% 21,0% 24,7%
Lombardia 11,7% 20,5% 24,3%
Marche 12,0% 18,9% 23,8%
Molise 15,3% 18,0% 18,90%
Piemonte 12,6% 20,8% 27,13%
Puglia 12,3% 19,7% 24,0%
Sardegna 11,9% 17,1% 20,2%
Sicilia 8,5% 12,4% 16,50%
Toscana 13,9% 22,4% 29,99%
Trentino-Alto Adige 7,2% 11,8% 16,10%
Umbria 10,4% 15,3% 21,4%
Valle d’Aosta 9,8% 14,6% 20,5%
Veneto 11,6% 17,7% 19,90%
Italia (nazionale) 7,40% 16,16% 22,73%