Affitti a Milano alle stelle: ecco tutti i prezzi per zona

Sgomberato l'ex cinema Splendor che gli studenti avevano occupato. Ministro Bernini: "Per gli studenti disponibili 65mila posti letto"

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Prosegue la protesta a Milano sul tema del caro affitti. È stato sgomberato questa mattina (19 settembre) l’ex cinema Splendor, occupato sabato scorso dagli studenti che avevano piantato le tende in piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico, in segna di protesta.

Undici ragazzi sono stati identificati dagli agenti della Polizia, arrivati sul posto intorno alle 7 per le operazioni, che si sono svolte senza momenti di tensione. Poi la decisione degli attivisti di spostarsi in presidio davanti a Palazzo Marino, dove vogliono piantare delle tende per la notte. “Andiamo lì perché è un luogo simbolico, sia perché è dietro il Duomo, quindi in pieno centro, sia perché vogliamo che il Comune prenda posizione rispetto allo sgombero di stamattina”.

La Cgil di Milano e della Lombardia hanno espresso “solidarietà ai ragazzi che lottano”, chiedendo “quanto prima che i tavoli istituzionali con Comune e Regione siano convocati con cadenza costante e producano soluzioni concrete”. L’ex cinema Splendor “è uno dei tanti simboli della città di Milano e di tutte le città universitarie – ha sottolineato il sindacato -, dove i luoghi e gli spazi ci sono ma non vengono destinati all’uso sociale necessario, che sia per gli studenti, le famiglie o i lavoratori”.

Come hanno fatto sapere i ragazzi del movimento ‘Tende in piazza’, “la decisione di sgomberarci con queste modalità ci appare surreale: non è stato mostrato alcun interesse da parte del Governo ad aprire un canale di comunicazione che potesse venire incontro alle nostre richieste e necessità, e appena è stato possibile, senza alcun tipo di preavviso, siamo stati oggetto di un dispiegamento di forze e di un’aggressività evidentemente ingiustificati”.

Occupato l’ex cinema Splendor

Gli studenti avevano occupato l’ex cinema Splendor, insieme a collettivi e reti dell’abitare, come gesto simbolico per mettere in evidenza l’importanza di riutilizzare spazi abbandonati a vantaggio della comunità. Questo atto intendeva trasmettere il messaggio che esistono risorse potenziali per affrontare il problema dell’emergenza abitativa.

Ilaria Lamera, una studentessa del Politecnico che ha giocato un ruolo pionieristico piantando la prima tenda in piazza Leonardo Da Vinci, ha espresso la sua delusione riguardo alla situazione attuale. Nonostante le istituzioni sembrassero inizialmente molto coinvolte, l’unico ente che ha continuato a dialogare con il movimento è stato il Comune di Milano. Tuttavia, anche da parte loro, non si è riscontrato un impegno serio e concreto nel risolvere la questione dell’aumento degli affitti.

Le proposte avanzate dall’Amministrazione, come il miglioramento del “Canone concordato” e l’idea dello “Studentato diffuso,” sembrano essere insufficienti secondo il movimento ‘Tende in piazza’. Queste proposte appaiono come misure tese a legittimare i prezzi degli affitti, che comunque rimangono insostenibili per molti. Ciò che il movimento chiede è una vera volontà pubblica nel risolvere la crisi abitativa, poiché, a loro parere, ci sono finanziamenti disponibili per la ristrutturazione di vecchi alloggi pubblici, una soluzione che ritengono più efficace e concreta.

Le dichiarazioni del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che da tempo si occupa del problema, sono state le seguenti: “Abbiamo reso disponibili 65.000 posti letto per gli studenti, ma la realizzazione di questi posti richiede l’impegno di tutti. Stiamo istituendo una cabina di regia a Palazzo Chigi per coordinare tutti gli sforzi”. Dai dati del censimento avviato dal governo lo scorso maggio emergono almeno 65.000 posti letto tra immobili pubblici e privati. La Bernini ha descritto questa iniziativa come “un obiettivo politico” ma anche come “un’opportunità per rafforzare il sistema universitario italiano”. Nonostante le promesse del Ministro, le proteste continuano, ma la senatrice è consapevole che “l’approccio deve essere deciso e che bisogna procedere rapidamente”.

Affitti a Milano, che aumento dei prezzi

Quest’anno, chi risiede in una casa in affitto a Milano dovrà affrontare un aumento medio del canone di locazione di 108 euro al mese, equivalente a un incremento annuale complessivo di 1.296 euro. Questo rappresenta il maggior aumento in Italia, in una città che già deteneva il poco invidiabile primato per gli affitti più elevati nel Paese. Attualmente, la media mensile per un trilocale in città si attesta a 1.208 euro.

Questa analisi è stata condotta dall’Ufficio Studi del portale di annunci immobiliari Idealista in seguito alla pubblicazione dell’indice Istat FOI (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) di gennaio 2023, il quale è cresciuto del 9.8% rispetto a gennaio 2022. L’inflazione è stata identificata come la principale causa di questo aumento dei canoni di locazione, con un impatto significativo e tangibile sulle famiglie italiane, che si traduce in un aumento medio di 59 euro al mese (corrispondenti a 708 euro all’anno) per l’affitto di un trilocale in Italia.

Le famiglie milanesi saranno colpite maggiormente, dovendo affrontare un aumento medio di 108 euro al mese rispetto all’anno precedente. Mentre, ad esempio, per gli inquilini romani, l’incremento medio si attesterà a 69 euro mensili.

L’Ufficio Studi di Idealista ha effettuato un’analisi dettagliata concentrandosi sulla media dei canoni di locazione richiesti negli annunci di trilocali in affitto pubblicati sulla loro piattaforma. Questa scelta è stata giustificata dal fatto che i trilocali rappresentano la tipologia di immobili più richiesta dalle famiglie, ed è su questa categoria che l’incremento dell’inflazione ha il maggior impatto.

In Italia, in media, il canone mensile per un trilocale era di 600 euro, come osservato nel mese di gennaio 2022. Gli inquilini che hanno subito l’adeguamento annuale calcolato con l’indice di inflazione FOI di dicembre 2022 si trovano ora di fronte a un aumento di 59 euro al mese. Di conseguenza, il canone mensile medio per i trilocali in Italia raggiungerà i 659 euro.

Questi dati possono variare notevolmente in base alla regione e alla città presa in considerazione. Le dinamiche dei prezzi degli affitti sono fortemente influenzate dalla località geografica, riflettendo le condizioni del mercato immobiliare specifiche di ogni area.

La situazione in provincia

La situazione degli affitti nei capoluoghi di provincia lombardi non è molto migliore, sebbene non possano competere con le cifre milanesi. Ecco alcuni dati relativi agli incrementi in alcune di queste città:

  • A Monza nel 2023, per un trilocale, l’affitto medio mensile si attesta a 796 euro, con un aumento di 71 euro al mese rispetto al 2022.
  • A Como, l’affitto mensile medio è ora di 785 euro, rispetto ai 715 euro dell’anno precedente.
  • A Bergamo, per un trilocale, si paga in media 769 euro al mese, con un aumento di 69 euro rispetto all’anno scorso, paragonabile a quanto accade a Roma.

Dopo Milano, altre città italiane che registrano incrementi significativi includono:

  • Venezia, che si posiziona al secondo posto con un affitto mensile medio di 933 euro (rispetto agli 850 euro dell’anno precedente).
  • Bologna, Bolzano e Firenze, dove si pagano 878 euro al mese per un trilocale, con un aumento di 78 euro rispetto al 2022.

Questi dati mostrano che gli incrementi nei costi degli affitti stanno influenzando diverse città italiane, anche se in misura diversa rispetto a Milano.