Il cinema è di moda per Antonio Marras

Protagonista indiscussa della sfilata della nuova collezione Primavera-Estate 2024 la star di Hollywood Marisa Berenson.

Foto di Marco Menconi

Marco Menconi

Fashion Editor

Nato e cresciuto nella capitale della moda, diplomato al liceo classico e modello. Curioso di tendenze e di tutto quello che accade nella Fashion Industry, cerca sempre nuovi spunti per i propri outfit, condividendoli con immagini e parole.

“Io uso la moda per raccontare e l’ho imparato andando al cinema”. Così in breve lo stilista Antonio Marras sintetizza il concept della sua nuova collezione Primavera-Estate 2024 presentata allo spazio Antologico, in via Mecenate, durante la Milano Fashion Week.

La Sardegna, il mare, le strida dei gabbiani, una Porsche rossa, una diva di Hollywood: sono questi gli elementi dominanti nella sfilata dello stilista di Alghero, che ha scelto la famosa modella e attrice Marisa Berenson, nota anche per la sua interpretazione di Lady Lyndon nel film Barry Lyndon di Stanley Kubrick, come star indiscussa dell’evento. Lo show si apre con la Berenson protagonista di un set cinematografico con tanto di addetti alla regia, tecnici e costumisti.

Marras ci prepara così a un modello di sfilata più lunga rispetto a quelle che siamo stati abituati a vedere nelle scorse Fashion Week. È l’arte dell’improvvisazione: diverse telecamere si muovono per lo spazio inquadrando situazioni e conversazioni differenti, rivelando l’aspetto fondamentale di questa sfilata, mostrandoci che “il cinema non è un mestiere per deboli di cuore”. Per il designer sardo i film sono da sempre di grande ispirazione, fonte inesauribile di storie, mood, indispensabili compagni di vita.

Antonio Marras
Fonte: Ufficio stampa
Alcuni capi della collezione primavera estate 2024

92 look da guardare in un fiato

I 92 look non hanno certo annoiato. Anche se la sfilata era lunga, gli sguardi su personaggi differenti sono riusciti a raccontare molteplici realtà, proprio come in un film. “Tra kaftani evanescenti e ondivaghi, abiti couture, vestaglie, tailleur sartoriali strizzati in vita, look maschili over, spolverini, pencil skirt, tubini e abiti da grand soirèe drammatici e divini. Abiti croccanti dai colori dei macaron. Pizzi chantilly, valenciennes, macramè, intarsi, ricami, perline, paillettes tutte a ruches, tulle plissè e flocckati, pied de poule, vichy, prince de galles, pois e righe, gessati e damaschi. E cotoni. Mazzi di rose e rose piazzate, onde, stampe acquellate e fanè. Ecrù, sabbia, nacre, polvere e nero, tanto nero e lilla, giallo, rosa e celeste. Maglia intarsiata e tridimensionale, pelle, costumi e jersey. Tutto insieme, un muoversi di camera, taglia e cuci di inquadrature e scene e l’arte dell’improvvisazione”, racconta Marras.

Per l’uomo rivisitazioni del completo

In particolare i look maschili erano circa una ventina a partire da due completi in beige ricamati con una rosa nera che attraversa tutta la giacca, il primo  più lineare, il secondo spezzato dallo short e con un paio di calzettoni neri. Passando poi per una giacca e un cappotto, ancora sui toni del beige, ma in pelle questa volta. Più avanti i fit maschili si scuriscono e ritorna quello che sarà motivo ricorrente in molti dei capi maschili di questa stagione: la rivisitazione di un grande classico. Al posto del completo giacca e pantalone lungo, si preferiscono i bermuda sotto al ginocchio, con mocassino o stivale, e calzettone, corredati da un top oversize. Perché nella moda come nel cinema i remake in chiave moderna non stancano mai.