Il decreto Pnrr semplifica 45 attività artigiane, Zangrillo: “Così rilanciamo il Paese”

Semplificate decine di professioni, da quelle artigiane più tradizionali a quelle web, con il Pnrr

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Redazione

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Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha comunicato in una nota alcune importanti novità che riguardano le professioni artigiane. Per adempiere a uno degli obiettivi imposti dall’Europa in termini di semplificazione e per ottenere quindi i fondi del Pnrr, nel decreto apposito è stato reso più semplice avviare alcune di queste attività.

L’elenco è lungo e spazia da professioni più tradizionali, come il calzolaio o il falegname, ad altre legate al mondo del web. Gli adempimenti necessari per avviarle saranno nettamente ridotti con un risparmio fino a 2000 euro per ogni singolo artigiano.

Le professioni artigiane liberamente esercitabili con il decreto Pnrr

Il decreto Pnrr approvato dal Consiglio dei ministri contiene alcune importanti certificazioni per le attività artigiane, 45 delle quali diventano liberamente accessibili, abbassando i tempi e i costi della burocrazia che in precedenza le rendevano meno facili da avviare.

Diverse le professioni coinvolte in questa riforma, imposta dagli obiettivi per ottenere i fondi europei del Pnrr. Da una parte c’è tutta una serie di artigiani tradizionali. Falegnami, imbianchini, piastrellisti e carpentieri, sarti e vetrinisti ad esempio, che potranno avviare la loro attività senza più compilare più di ottanta autorizzazioni e altri passaggi burocratici.

La riforma però prevede anche di applicare queste semplificazioni anche ad alcune professioni nate grazie all’avanzamento tecnologico e alla diffusione capillare del web in Italia. Dal graphic designer a chi programma software.

Per alcune particolari professioni invece, tra cui calzolaio, corniciaio, fabbro, tornitore del legno e gastronomo rimangono alcune pratiche burocratiche da sbrigare che separeranno queste attività dal quelle rese completamente libere. Si tratta di obblighi ambientali e di salute e sicurezza che sono necessarie a causa delle attrezzature utilizzate da questi artigiani.

Le dichiarazioni del ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo

“Rendere più snella la Pubblica amministrazione non significa soltanto realizzare il Pnrr, che ci impone di semplificare 600 procedure entro il 2026. Vuol dire renderla anche più veloce ed efficiente e contribuire così alla ripartenza del Paese, alla sua crescita e al suo sviluppo” ha dichiarano in una nota il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, commentando l’approvazione del decreto Pnrr.

“La semplificazione è un tema importantissimo per guardare con ottimismo al futuro della nostra organizzazione e al rapporto tra quest’ultima e cittadini e imprese. Gli Oneri amministrativi a carico delle imprese che vengono ridotti uniformando il quadro normativo ed eliminando il titolo abilitativo per l’avvio delle attività. L’intervento riduce in modo drastico gli adempimenti, con un risparmio medio di oltre 2mila euro” continua il ministro.

Il Pnrr prevede l’erogazione all’Italia di fondi europei in cambio di precise riforme che rendano più efficiente il nostro sistema produttivo. Uno degli obiettivi principali è proprio ridurre la burocrazia che rallenta i processi di molte aziende e scoraggia gli investimenti dall’estero. La semplificazione delle procedure di avvio di un’attività artigiana contribuisce al conseguimento della missione M1C1-60 del Pnrr, che richiede che entro il 2024 sia ridotto il carico burocratico di oltre 200 procedure diverse. Il decreto Pnrr permette all’Italia di raggiungere le 100 in totale, aggiungendo un altro passo verso il completamento di tutti gli obiettivi prefissati dalla Commissione europea.