Pnrr, via al decreto: dai bonus alla patente per il lavoro, tutte le novità approvate

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo Pnrr per il 2024. Tra le misure, il bonus badanti, l'introduzione della patente a crediti per la sicurezza del lavoro e un impegno maggiore alla digitalizzazione

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Decreto Pnrr, focalizzato sul contrasto alle frodi, la responsabilizzazione degli enti attuatori, la gestione degli alloggi universitari, l’ottimizzazione della governance e l’accelerazione della digitalizzazione. Questo nuovo decreto, oltre a rafforzare le sinergie e il coordinamento tra le varie iniziative, mira a velocizzare l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) incorporando anche i fondi di RepowerEU. Queste disposizioni riguardano diversi settori e sono finalizzate a accelerare i processi di transizione digitale e verde del Paese, nonché a rafforzare la capacità amministrativa delle istituzioni coinvolte.

Il programma mette a disposizione ulteriori fondi per un totale di circa 13 miliardi di euro nel periodo 2024-2025, integrando i 6,4 miliardi già destinati dalla legge di bilancio con ulteriori 6,3 miliardi. Queste risorse sono finalizzate a sostenere la transizione digitale e verde delle imprese italiane.

Bonus badanti

A partire dal 1° aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025, viene introdotto un bonus per le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti di lavoro domestico rivolti all’assistenza di anziani con almeno ottanta anni e titolari dell’indennità di accompagnamento. In questo periodo, viene concesso un esonero del 100% dei contributi previdenziali e assicurativi a carico del datore di lavoro per un massimo di 24 mesi, con un limite di 3.000 euro all’anno.

Verso la digitalizzazione e la transizione verde delle imprese

Una delle principali novità riguarda l’incremento della dotazione economica del Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia per gli anni 2024-2026. Questo fondo avrà il compito di finanziare interventi mirati alla digitalizzazione e alla transizione verde delle imprese italiane. Inoltre, il decreto autorizza la spesa per la realizzazione di interventi non più finanziati con le risorse del Pnrr per gli anni 2024-2029.

Il decreto disciplina anche il monitoraggio degli interventi finanziati con risorse Pnrr, prevedendo l’attivazione di poteri sostitutivi in caso di ritardi o inerzie da parte dei soggetti attuatori. Inoltre, vengono previste azioni di recupero nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi finali dei programmi e interventi Pnrr, accertato dalla Commissione europea.

Viene introdotto l’It-Wallet, un portafoglio virtuale destinato a conservare una varietà di documenti, inclusi la patente di guida e la tessera sanitaria. Le future linee guida delineeranno le sue caratteristiche, le modalità di adozione e i servizi disponibili, insieme a tutte le specifiche tecniche necessarie. È confermata la gratuità dell’emissione dell’It-Wallet pubblico per cittadini e imprese, con un finanziamento di 102 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026.

Introduzione della patente a crediti per la sicurezza sul lavoro

Il decreto include anche disposizioni riguardanti la sicurezza sul lavoro. A partire dal primo ottobre 2024, verrà introdotta la patente a “crediti” per la sicurezza sul lavoro. Questo sistema prevede che imprese e lavoratori autonomi operanti in questo settore debbano possedere almeno quindici crediti per poter lavorare legalmente, partendo da una dotazione iniziale di trenta crediti.

La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, ha evidenziato che l’introduzione di questa patente rappresenta un importante passo avanti, e che verrà sviluppata con il contributo delle parti sociali e delle organizzazioni di settore, con l’obiettivo di estendere questo percorso ad altre attività lavorative.

La patente sarà obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili temporanei o mobili. Il rilascio sarà effettuato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro dopo determinati adempimenti, tra cui l’iscrizione alla camera di commercio, il completamento di obblighi formativi e il possesso di documenti relativi alla regolarità fiscale e alla sicurezza sul lavoro.

Le imprese e i lavoratori autonomi privi di questa patente o con un numero di crediti inferiore a 15 saranno soggetti a sanzioni amministrative significative, che vanno da 6.000 a 12.000 euro. Questo meccanismo ricorda da vicino il sistema della patente a punti per la guida, con la possibilità di perdere crediti in caso di violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Altre misure essenziali per il lavoro

Ma il provvedimento non si limita a introdurre la patente a punti. Esso include anche misure specifiche riguardanti le sanzioni in caso di morte o inabilità permanente sul lavoro, con la possibilità di sospendere la patente fino a dodici mesi e la previsione di una decurtazione fino a 20 crediti in tali casi.

Il decreto mira a combattere il lavoro nero e le irregolarità negli appalti, prevedendo sanzioni più severe per gravi violazioni o comportamenti illeciti.

Al fine di rafforzare l’azione ispettiva, il decreto prevede anche l’assunzione di altri 766 ispettori del lavoro, per garantire una maggiore vigilanza e controllo sul rispetto delle norme.

Il nuovo Piano Transizione 5.0

Il decreto-legge Pnrr istituisce anche il nuovo “Piano Transizione 5.0“, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Questo programma mira a sostenere gli investimenti delle imprese italiane nella digitalizzazione e nella transizione verde attraverso uno schema di crediti d’imposta, come riportato nella nota ufficiale emessa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Il Piano prevede una dotazione finanziaria di 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già destinati dalla legge di bilancio, portando a un totale di circa 13 miliardi di euro nel biennio 2024-2025 per favorire la transizione digitale e verde delle imprese italiane.

Il Ministro Urso ha sottolineato l’importanza del Piano Transizione 5.0 come pilastro della politica industriale del Paese, affermando che esso consentirà alle imprese italiane di innovarsi per affrontare con successo le sfide della transizione digitale e verde, soprattutto nei cruciali anni 2024 e 2025, in cui si stanno ridefinendo gli equilibri geoeconomici. Oltre agli investimenti in beni strumentali, il Piano si concentra anche sulla formazione dei lavoratori, riconoscendo che le competenze sono un fattore chiave per il successo del Made in Italy.

Lotta alle frodi e più controlli

Per contrastare le frodi e gli altri illeciti sui finanziamenti connessi al Pnrr, viene attribuita al Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea un ruolo di prevenzione e contrasto. Inoltre, viene incrementata la composizione della Struttura di missione per il Pnrr, istituita presso la Presidenza del Consiglio.

Tra le altre disposizioni, il decreto prevede la nomina di appositi Commissari straordinari per accelerare la realizzazione di nuovi posti letto per universitari, per gli interventi di recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata e per il superamento degli insediamenti abusivi.

Per quanto riguarda la capacità amministrativa delle istituzioni coinvolte, sono previste misure di rafforzamento del personale e dell’organico di vari Ministeri, tra cui Agricoltura, Salute, Turismo e Interno. Inoltre, viene istituita una cabina di coordinamento presso ciascuna Prefettura per definire un piano di azione per l’attuazione dei programmi PNRR a livello provinciale.

Il decreto introduce anche misure per il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel), aumentandone la dotazione organica e attribuendo al Presidente del Cnel un ruolo nella cabina di regia del Pnrr.

Infine, vengono accelerate e semplificate le procedure per l’attuazione del Pnrr e del Pnc (piano nazionale complementare), con l’introduzione di misure di anticipazione dei costi e semplificazione delle procedure finanziarie.