Medici “gettonisti”, altro colpo: assunzioni degli specializzandi nel decreto Pnrr

Il Governo ha inserito nel decreto Pnrr una norma che permetterà di assumere più facilmente i medici specializzandi per contrastare il fenomeno dei "gettonisti"

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Nel nuovo decreto Pnrr il Governo ha inserito una norma che permetterà di facilitare le assunzioni dei medici specializzandi. La riforma si divide in due parti, la prima relativa al superamento del tetto di spesa e l’altra invece che agevola le assunzioni da parte di altre aziende sanitarie rispetto a quelle dove il medico sta svolgendo la scuola di specializzazione.

La misura punta a ridurre anche il fenomeno dei medici gettonisti, professionisti spesso gestiti da cooperative che lavorano a partita Iva e vengono assunti a giornata o per pochi giorni dagli ospedali che ne hanno bisogno. Soddisfatto l’ordine dei medici.

Le nuove norme sui medici specializzandi

Il Governo ha inserito nel decreto Pnrr una norma che dovrebbe aiutare a contrastare il fenomeno dei medici gettonisti. L’obiettivo è quello di facilitare l’assunzione degli specializzandi agendo su due diversi fronti. Il primo è quello del tetto di spesa, che le aziende sanitarie non possono superare per le nuove assunzioni. Questa parte della legge, secondo il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, “va a superare il limite ad oggi vigente, pari al 50% della spesa sostenuta nel 2009, per assumere medici e professionisti sanitari e sociosanitari con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato: una misura legislativa che di fatto rappresenta un primo passo verso l’abolizione dei tetti di spesa per le assunzioni di personale”.

In secondo luogo, la legge annulla il limite minimo di 18 mesi di durata massima del contratto di lavoro per gli specializzandi assunti in una azienda sanitaria che non si trova nella rete della propria scuola di specializzazione. Le Asl potranno quindi assumere i medici in corso di specializzazione per tutta la durata rimanente del loro percorso di studi.

“Si dà il giusto riconoscimento al ruolo che svolgono all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Quest’ultima misura, insieme a quella già approvata che facilita le assunzioni di personale sanitario e sociosanitario con contratti flessibili, rappresenta una risposta concreta per il rafforzamento degli organici nella sanità pubblica” ha concluso Gemmato.

La soddisfazione dell’Ordine dei medici e il contrasto ai gettonisti

L’idea dietro alla nuova norma sui medici specializzandi è quella di permettere agli ospedali di usare queste risorse in caso abbiano bisogno di personale. Questo rappresenta un’alternativa all’utilizzo dei medici cosiddetti “gettonisti”. Questi liberi professionisti si mettono a disposizione per brevi periodi agli ospedali che ne hanno bisogno, ma devono sobbarcarsi vari costi tra cui quelli assicurativi, e quindi hanno un costo molto alto.

Secondo un rapporto Anac (Autorità nazionale anti corruzione), negli ultimi 5 anni i medici e infermieri gettonisti sono costati allo Stato 1,7 miliardi di euro, con Lombardia, Piemonte e Abruzzo tra le regioni più colpite dal fenomeno.

Soddisfatto delle nuove norme anche l’Ordine dei medici, con il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli che dichiara: “Accogliamo con favore questi provvedimenti, che rappresentano un primo passo verso l’eliminazione, auspicata dal Ministro della salute Orazio Schillaci e sostenuta dal Governo, degli anacronistici tetti di spesa per le assunzioni di personale. Si dia finalmente il via a un piano che apporti al Ssn un incremento del capitale umano coerente con le esigenze di salute dei cittadini.”