Aumenti in busta paga anche del 50% per il 25 aprile, come cambia lo stipendio

Le conseguenze in busta paga legate alle festività sono diverse a seconda che la stessa sia passata a lavoro o no

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Con l’avvicinarsi della festività del 25 aprile, celebrata come giornata della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, la domanda prevalente tra i lavoratori riguarda l’impatto finanziario sulle loro buste paga.

In virtù del suo status di festività nazionale, l’anniversario della Liberazione d’Italia è un giorno retribuito per tutti i dipendenti secondo i termini di ogni contratto di lavoro. Pertanto, i lavoratori dipendenti riceveranno il corrispettivo in busta paga. Per coloro che sono chiamati a lavorare durante il 25 aprile, la giornata sarà retribuita con una maggiorazione, la cui entità dipende dalle disposizioni stabilite nei rispettivi contratti collettivi.

Quali sono le regole e la gestione delle buste paga? Forniamo tutti i chiarimenti necessari.

Quando spetta di maggiorazione per chi lavora il 25 aprile

In Italia, la legislazione garantisce ai lavoratori il diritto di non svolgere le proprie mansioni durante le giornate festive, mantenendo comunque il diritto alla retribuzione. Le spese relative alle festività sono sostenute dall’azienda, attraverso il riconoscimento di una voce apposita nella busta paga.

Le conseguenze  in busta paga variano a seconda che il lavoratore svolga o meno attività durante le giornate festive. Nel caso del 25 aprile 2024, che cade di giovedì, i dipendenti che non usufruiscono del giorno di riposo riceveranno una maggiorazione oltre alla normale retribuzione. Tuttavia, la prestazione lavorativa in tale giornata è soggetta a un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro.

Come già accennato, la maggiorazione spettante ai lavoratori che prestano servizio durante la festività del 25 aprile varia in base al tipo di contratto applicato:

  • Nel settore del commercio, la giornata lavorata comporta una retribuzione più elevata del 30%;
  • Nel contratto dei metalmeccanici è previsto un extra del 50%;
  • I dipendenti pubblici godono di una maggiorazione del 30%.

Inoltre, la maggiorazione viene applicata anche nel caso in cui il dipendente recuperi la giornata lavorata mediante un giorno di riposo sostitutivo.

Qualora il 25 aprile sia lavorato, ai lavoratori dipendenti pagati mensilmente o ad ore spetta almeno un compenso supplementare o straordinario, con le maggiorazioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato e il riconoscimento della sola maggiorazione per lavoro festivo, nel caso in cui sia previsto un riposo compensativo in un’altra giornata.

La decisione su quale opzione applicare spetta al datore di lavoro. Tuttavia, possono essere presenti diverse disposizioni relative alla contrattazione collettiva di riferimento o agli accordi stipulati dall’azienda con le organizzazioni sindacali.

Festività non lavorata, le modifiche in busta paga

Nel caso della festività del 25 aprile non lavorata, gli effetti sulla busta paga variano in base alla modalità di retribuzione del dipendente, che sia un lavoratore con paga fissa mensile o pagato ad ore.

Per quelli con paga fissa mensile, non sono previsti compensi aggiuntivi in quanto la retribuzione mensile è considerata inclusiva delle somme spettanti per le festività. Tuttavia, esistono alcune eccezioni:

  • Le assenze non retribuite non comportano l’erogazione della retribuzione.
  • Le assenze coperte economicamente da Inps e Inail potrebbero avere un importo diverso rispetto alla retribuzione dei periodi lavorati.
  • Il lavoro straordinario o supplementare, che è aggiuntivo rispetto alle ore ordinarie previste dal contratto, può godere di particolari maggiorazioni.
  • Altre somme aggiuntive previste dalle disposizioni contrattuali.

Per quanto riguarda i lavoratori pagati ad ore, hanno diritto a ricevere un compenso per la festività, calcolato moltiplicando la retribuzione oraria per le ore effettivamente lavorate e quelle di assenza retribuite. Anche in questo caso, ci sono eccezioni: le ore di assenza coperte economicamente da Inps e Inail seguono regole particolari di calcolo e le assenze non retribuite vengono mostrate nel cedolino solo a titolo informativo, senza impatto sulla retribuzione.