Modello 730, per quanti anni bisogna conservare i documenti?

Qual è la durata della conservazione dei documenti legati al Modello 730 che attestano ad esempio spese mediche e ristrutturazioni della casa

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 31 Maggio 2025 11:12

Il Modello 730 è uno degli strumenti più utilizzati per fare la dichiarazione dei redditi. È pensato per i i dipendenti e i pensionati e la sua particolarità è che, a differenza di altre certificazioni, dà la possibilità di ottenere eventuali rimborsi in tempi rapidi.

Chi ha un sostituto d’imposta può ricevere l’eventuale rimborso direttamente in busta paga o nella pensione. Significa che, nel caso si fossero pagate troppe tasse, lo Stato restituirà la differenza con accredito automatico sullo stipendio o sulla pensione.

Conservare la documentazione relativa al 730 è importante perché l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare controlli retroattivi. In caso di verifica, quindi, sarà importante dimostrare che i redditi inseriti sono veri così come le spese detratte. Ma non solo.

Case e terreni

Il 730 è un modello che si struttura in varie sezioni che sono chiamate quadri e ognuna di esse ha una funziona precisa. La prima parte relativa al frontespizio riguarda i dati del titolare e quelli del sostituto d’imposta.

Entrando più nello specifico, il quadro A del Modello 730 riguarda i redditi da terreni ovvero quelli che derivano dal possesso di terreni agricoli o non coltivati.

Giacomo eredita un terreno dai genitori. Anche se non coltiva nulla, deve indicarlo lo stesso in tale quadro.

Il quadro B, invece, indica i redditi legati agli immobili come case, appartamenti e garage ma anche la casa nella quale si vive.

I documenti inerenti sia ai terreni che ai fabbricati come la visura catastale e i certificati di successione andrebbero conservati per sempre, anche per eventuali dispute legali.

Altri redditi

Ci sono poi il quadro C che è quello relativo ai redditi di lavoro dipendente e assimilati e il quadro D che è quello relativo ad altri redditi come quelli da capitale o lavoro autonomo e i redditi diversi.

La documentazione collegata a tali quadri si dovrebbe custodire fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello nel quale è stata presentata la dichiarazione. Il motivo è che entro tale termine, l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di effettuare dei controlli nei confronti del contribuente.

Il consiglio è però quello di conservare la certificazione unica, le buste paga, la lettera di assunzione, i certificati Inps e la documentazione relativa agli altri redditi come le ricevute di prestazione occasionale per almeno 10 anni in quanto essa potrebbe essere utile per il calcolo della pensione o per le controversie di lavoro.

Spese mediche e scolastiche

Nel quadro E del Modello 730 si inseriscono le spese detraibili e deducibili come quelle relative ai costi per le cure mediche e per l’istruzione o le spese effettuate per le ristrutturazioni. Tale documentazione è importante che venga conservata per evitare sanzioni o perdite di benefici fiscali.

Le ricevute delle spese sanitarie devono essere custodite per almeno per 5 anni se si modifica la dichiarazione dei redditi.

Il consiglio è invece quello di conservare per 10 anni le ricevute scolastiche e universitarie.

Mutuo

Per quanto riguarda i contratti di mutuo ipotecario per costruire o ristrutturare la prima casa, è possibile detrarre dalle tasse una parte delle spese ma solo per quanto riguarda gli interessi passivi pagati sul mutuo stesso.

È quindi importante conservare questi ultimi documenti per almeno 5 anni in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Altri andrebbero custoditi per sempre. Parliamo:

  • della copia del contratto di mutuo ipotecario che certifica la natura e la finalità del finanziamento;
  • dei documenti relativi ai lavori come le autorizzazioni previste dalla legge, le fatture e le ricevute che provano le spese sostenute per la costruzione o la ristrutturazione dell’immobile.

Lavori di manutenzione o ristrutturazione

Nel caso si fossero fatti lavori di manutenzione o ristrutturazione nella propria casa o per rendere l’edificio più sicuro in caso di terremoti, lo Stato permette di recuperare tali costi (solitamente il 50%) in più anni mediante detrazioni fiscali. I documenti più importanti da conservare saranno quindi:

  • le fatture delle ditte;
  • le ricevute di pagamento;
  • le dichiarazioni di inizio lavori.

Il rimborso non avverrà tutto insieme ma sarà diviso in 10 anni per cui l’Agenzia delle Entrate potrebbe fare dei controlli anche dopo aver ricevuto l’ultima rata per verificare il diritto reale ai bonus. Sarebbe quindi opportuno conservare la documentazione in questo caso per 15 anni ovvero per i 10 anni della detrazione e ulteriori 5 anni in caso di controlli.

Si dovrebbero conservare per almeno 10 anni anche le spese che riguardano i lavori per ridurre il consumo di energia come la sostituzione degli infissi o quelle per l’installazione di pannelli solari.

Se poi non è stato già fatto, si dovrà anche inviare la comunicazione all’Enea relativa agli interventi di efficientamento energetico,  obbligatoria per accedere alle detrazioni.

Affitto

Nel Modello 730 è possibile detrarre anche l’affitto di casa, con il rimborso ripartito tra gli eventuali cointestatari del contratto di locazione in base alla quota di spettanza.

Per poter fruire di tale detrazione è importante conservare almeno per 5 anni la locazione abitativa regolarmente registrata e un’autocertificazione che attesti che quell’immobile si utilizza come abitazione principale.

Al di fuori del 730, il tempo di conservazione è anche 10 anni per eventuali dispute con il proprietario o l’inquilino per canoni non pagati, danni all’immobile o per il deposito cauzionale.

Altre spese del quadro E

Tra le altre spese importanti che si inseriscono nel quadro E del 730 ci sono quelle:

  • del riscatto dei periodi senza contributi;
  • dell’acquisto dei mobili per arredare gli immobili già ristrutturati;
  • l’installazione delle colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli;
  • l’acquisto di case ad alta efficienze energetica;
  • i lavori legati al Superbonus con lo sconto del 110%; del 90% o del 70%.

In questo caso i documenti importanti da conservare sono:

  • le fatture e le ricevute fiscali delle spese effettuate;
  • i contratti di appalto o di incarico nel caso i lavori fossero stati affidati a una ditta o a un professionista;
  • la documentazione tecnica;
  • i permessi se previsti;
  • le certificazioni che confermano che l’immobile rientra nelle classi energetiche corrette.

Le detrazioni per le spese su indicate vengono suddivise in molti casi in 10 anni per cui considerando che gli anni di detrazione  sono 10 e gli anni di controlli fiscali sono 5, la documentazione si dovrebbe conservare per 15 anni.