Maersk, crollano le azioni a causa degli attacchi in Mar Rosso e buy back sospeso

Crollano le azioni Maersk a causa degli attacchi in Mar Rosso, dopo la revisione del programma di riacquisto il processo di buy back è stato sospeso

Foto di Federica Petrucci

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Crollano le azioni Maersk a causa degli attacchi in Mar Rosso, la compagnia di navigazione danese aveva precedentemente avvertito che il suo programma di riacquisto era in fase di revisione, per via della redditività sempre più messa alla prova. Poi aveva pianificato di riacquistare 12 miliardi di dollari di azioni tra il 2022 e il 2025, ovvero 3 miliardi di dollari all’anno. Il processo di buy back è stato però sospeso ora.

Il riavvio del riacquisto sarà riesaminato una volta che le condizioni di mercato nella sua principale unità di spedizione si saranno stabilizzate, ha affermato.

Crollano le azioni Maersk a causa degli attacchi in Mar Rosso

All’apertura dei mercati di giovedì 8 febbraio Maersk ha visto le sue azioni scendere di circa il 14% dopo aver perso il 29% del loro valore nei 12 mesi precedenti e sospeso il suo programma di riacquisto di azioni per via delle ripetute difficoltà a cui la compagnia ha dovuto far fronte dopo i continui attacchi e il caos in Mar Rosso.

Gli obiettivi di guadagno per il 2024 sono stati segnalati con “elevata incertezza” proprio a causa degli attacchi Houthi alla rotta marittima e dell’eccesso di offerta di navi.

Vincent Clerc, amministratore delegato dell’azienda danese, ha dichiarato: “Le continue interruzioni e la volatilità del mercato sottolineano la necessità di resilienza della catena di approvvigionamento, confermando ulteriormente che il percorso di Maersk verso la logistica integrata è la scelta giusta per i nostri clienti per gestire efficacemente queste sfide”.

“Abbiamo pochissima visibilità per sapere se questa è una situazione che si risolverà nel giro di settimane o mesi, o se è qualcosa che ci accompagnerà per l’intero anno”, ha poi aggiunto in una nota stampa.

Quali saranno le conseguenze?

Le difficoltà a cui stanno andando incontro le aziende del comparto commercio, a causa della situazione sempre più tesa in Maro Rosso, sono ormai note. E non è escluso che nei prossimi mesi le cose possano peggiorare. Come abbiamo visto, il CEO Maersk ha affermato infatti di essere incerto su come le interruzioni dei trasporti in quella zona (nonché i ritardi e i rischi conseguenti) avranno un impatto sulle attività, poiché le turbolenze potrebbero continuare per tutto il 2024.

Maersk prevede una perdita prima di interessi e tasse compresa tra 5 miliardi di dollari e il pareggio, dopo aver guadagnato 3,9 miliardi di dollari prima di interessi e tasse lo scorso anno. La situazione tuttavia rimane critica perché la multinazionale esce già da un periodo non proprio florido.

Nel quarto trimestre del 2023, per esempio, Maersk ha visto i ricavi del suo segmento di spedizione – che rappresenta più della metà delle sue vendite complessive – scendere del 46% a 7,18 miliardi di dollari.

Anche le vendite delle attività di logistica e servizi di Maersk sono inoltre diminuite dell’8%, a 3,54 miliardi di dollari, a causa delle tariffe più basse nelle divisioni aeree e di trasporto, mentre le attività dei terminali dell’azienda danese hanno registrato un aumento del 2% dei ricavi a 1,02 miliardi di dollari a causa dei maggiori volumi di spedizioni.

Gli analisti di JPMorgan, guidati da Samuel Bland, hanno affermato a tal proposito di aspettarsi che l’eccesso di mercato del trasporto marittimo avrà probabilmente un impatto a lungo termine sui profitti di Maersk. “In questa fase, presumiamo che questa sovraccapacità continuerà fino al 2025”, hanno detto gli analisti di JP Morgan.