Mar Rosso, l’importanza dei cavi sottomarini per raggiungere gli obiettivi di inclusione digitale

L’infrastruttura di cavi sottomarini è un elemento importante del più ampio ecosistema di Internet per conseguire la sovranità digitale: gli impatti e la vulnerabilità delle infrastrutture

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Le nostre economie e società fanno sempre più affidamento sul funzionamento di Internet e della connettività internazionale per realizzare una digitalizzazione competitiva. L’infrastruttura di cavi sottomarini è un elemento importante del più ampio ecosistema di Internet per conseguire la sovranità digitale, al punto da essere considerata infrastruttura critica, oggetto di molteplici attacchi e problemi politici, economici e normativi.

Geograficamente, politicamente e strategicamente i destini del Mediterraneo non sono distinguibili da quelli del Mar Rosso. Senza la navigazione verso il Mar Rosso non esisterebbe più la visione di Mediterraneo allargato.

Mar Rosso, un bacino marittimo molto particolare

Il Mar Rosso è un bacino marittimo molto particolare, ricco di punti di appoggio strategici e aspetti morfologici, come le barriere coralline, che possono costituire ostacolo alla navigazione, senza contare che gli accessi a questo mare sono come dei colli di bottiglia e le sponde, data la loro vicinanza, rendono questo bacino controllabile militarmente in modo molto facile, grazie anche alla presenza di numerose isole, che offrono spazi opportuni per appostamenti bellici.

A secondo dei vari momenti storici, in questa zona, coesistono o si alternano con predisposizioni più o meno forti al controllo Huthi, Forze di resistenza nazionale spalleggiate dagli Emirati Arabi Uniti, gli stessi Emirati Arabi, forze lealiste, la Guardia costiera yemenita e lo spettro dell’Iran.

Un valore economico inestimabile

Questo spazio geografico ha un valore economico inestimabile. Il Canale di Suez vede transitare il 15% del commercio marittimo internazionale e il 32% del commercio internazionale dei container, in particolare navi gasiere. Questo dato diventa, tuttavia, più rilevante se si pensa che in questo primo trimestre del 2024 si è assistito a una contrazione dei transiti pari al 55%. Le compagnie stanno optando per altre rotte, soprattutto quella del Capo di Buona Speranza, con un prolungamento dei tempi di navigazione, un dispendio di carburante, un forte impatto ambientale, così come costi di spedizione in forte crescita.

Lo spettro della crisi dell’approvigionamento energetico risuona in Europa. Ed è proprio l’Europa a non abbracciare la missione Prosperity Guardian degli USA, lasciata sola anche da Bahrein, Arabia Saudita, Egitto e Emirati Arabi Uniti, ma ad attivare la nuova operazione Aspides.
In questa operazione il ruolo dell’Italia appare di primo piano e non poteva essere diversamente per varie ragioni. Se da un lato l’Italia ha sempre partecipato alle missioni antipirateria e anticontrabbando, nel caso specifico l’impatto derivante dalle perdite economiche registrate dai nostri porti e il rischio di una ulteriore riduzione delle forniture energetiche, accanto al timore di perdere un ruolo strategico nel contesto geopolitico, hanno spinto il nostro Paese ad un intervento di spessore nella missione.
A differenza dell’operazione Prosperity Guardian guidata dagli Stati Uniti, Aspides ha una connotazione puramente difensiva e di tutela nei confronti delle navi in transito verso i porti europei. Lo scopo dell’operazione è fornire scorta alle navi mercantili di passaggio nella zona, difendendole dagli attacchi, in particolare degli Huthi e aumentando la sorveglianza marittima nella regione.
Il Mar Rosso, oltre ad essere, soprattutto ora, un punto nevralgico sotto il profilo geopolitico e sotto il profilo economico, rappresenta, anche uno spazio geografico fondamentale per le reti di comunicazione di tutto il mondo.

Il 90% del traffico dati è veicolato attraverso il Mar Rosso

Sono proprio i cavi sottomarini che attraversano il Mar Rosso a veicolare il 90% del traffico dati dai Paesi asiatici, dell’Africa orientale e del Medio Oriente verso l’Europa. TeleGeography traccia in maniera dettagliatissima la mappa dei cavi sottomarini. L’edizione 2024 raffigura 559 sistemi di cavi e 1.636 atterraggi attualmente attivi o in costruzione, a livello globale.
Tra il 2023 e il 2025, un nuovo boom dei cavi del valore di 10 miliardi di dollari porterà a circa 78 sistemi online che misurano oltre 300.000 chilometri di lunghezza, un livello di crescita mai visto in oltre 20 anni.
Dal 2018, i fornitori di contenuti hanno aggiunto capacità a un ritmo più veloce rispetto ad altri utenti della banda larga. Ad oggi, Google e Meta hanno investito rispettivamente in 26 e 15 sistemi di cavi sottomarini.
La connettività Internet di alta qualità è la base per lo sviluppo economico moderno, per potenziare gli utenti, guidare l’innovazione e trasformare positivamente la quotidianità.

Connettività di alta qualità e impatti sullo sviluppo

Tenendo conto di questa premessa e del target 3 della Broadband Commission delle Nazioni Unite è necessario assicurare che la penetrazione degli utenti di Internet a banda larga raggiunga il 75% della popolazione mondiale entro il 2025 e la tabella di marcia delle Nazioni Unite per la cooperazione digitale richiede una connettività universale e significativa entro il 2030 per sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Se è innegabile il vantaggio di una connessione che interessa un così largo numero di abitanti della Terra è necessario notare che la connettività Internet non è limitata alla costruzione di un ambiente favorevole per l’ultimo miglio e a favorire gli accessi nelle zone più disagevoli e povere, ma è necessario affrontare questioni politiche e i bottle neck normativi riscontrabili in tutta la value chain di Internet, tenendo conto della connettività internazionale, del backhaul locale e delle reti di accesso, per garantire una connettività ottimale.

In un mondo digitale interconnesso, la connettività internazionale dei cavi sottomarini è indispensabile. La connettività dei cavi sottomarini consente una comunicazione efficiente, affidabile e in tempo reale in tutto il mondo. I recenti sviluppi tecnologici, insieme alla crescente necessità di un maggiore transito internazionale, hanno stimolato la crescita di questo tipo di connettività, che ha implicazioni per l’accessibilità economica e l’accesso ai servizi digitali in tutto il mondo.
Nonostante ciò, molti responsabili politici, in particolare quelli dei mercati emergenti in Asia e in Africa, non riescono a comprendere l’importanza della connettività dei cavi sottomarini come fattore chiave per lo sviluppo digitale. La creazione di un ecosistema che consenta di sostenere questi sforzi a lungo termine e su larga scala garantirà reti Internet solide e resilienti che possano continuare a supportare tutti coloro che accedono online.

Gli investimenti in via di cavo sottomarini sono aumentati in modo significativo negli ultimi anni e il mercato dovrebbe crescere da 235,85 milioni di dollari nel 2021 a 546,78 milioni di dollari entro il 2028. L’Africa ha registrato la crescita più rapida, registrando un tasso annuo composito del 44% tra il 2018 e il 2022. L’Asia è arrivata al secondo posto, con un tasso annuo composito del 35% nello stesso periodo.Nonostante questo dato, tuttavia, la metà delle regioni dell’Africa sub-sahariana e dell’Asia meridionale non sono collegate a Internet. A partire dal 2022, solo il 36% e il 43% degli utenti in queste regioni hanno accesso alla banda larga.
Quindi, molto c’è da fare, a cominciare dal facilitare gli investimenti e consentire un’ulteriore connettività, realizzando gli obiettivi di inclusione digitale delle Nazioni Unite. Soprattutto è fondamentale garantire che l’ambiente degli investitori rimanga aperto e competitivo, vista la natura ad alto rischio di questi investimenti.

Le infrastrutture critiche del nostro tempo

Gasdotti, oleodotti e cavi di comunicazione sottomarini si configurano, quindi, tra le principali infrastrutture critiche del nostro tempo, che non possono essere efficacemente protette se non nei loro punti terminali. La rete di cavi sottomarini in fibra ottica rappresenta la spina dorsale della rete telematica globale. Questa tecnologia presenta una velocità di instradamento di gran lunga superiore rispetto a quella fornita dai collegamenti satellitari, in termini di larghezza di banda e latenza.
Le dorsali sottomarine sono soggette a vincoli di varia natura. Lo Stato che ospita nelle proprie acque territoriali i cavi può esercitare una forma di sovranità, nei termini stabiliti dalla United Nations Convention on the Law of the Sea – UNCLOS.
I cavi sottomarini, che ripercorrono le rotte navali per lo scambio di merci, sono soggette ai vincoli geografici degli Stati che attraversano. Sarebbe auspicabile che i vari Governi:

  • incoraggino, per fornire resilienza e stabilità della rete e promuovere la concorrenza per ottenere, una connettività a prezzi accessibili e la possibilità di far posare più cavi autorizzando più zone di posa
  • garantiscano, per i cavi sottomarini, certezza, uniformità ed efficienza normativa attraverso una politica coordinata a livello nazionale, vista la molteplicità di istituzioni interessate nella concessione di licenze per la posa dei cavi
  • promuovano norme che accelerino e agevolino la riparazione dei cavi sottomarini. Si stima che si verificano oltre 100 danneggiamenti ai cavi ogni anno, in tutto il mondo. Anche in questo caso le normative rappresentano un ostacolo. Solitamente si consente solo a navi autorizzate e registrate localmente di intervenire per le riparazioni. La possibilità di garantire alle navi battenti bandiera straniera con equipaggi stranieri di intervenire è fondamentale per procedere ad una installazione, manutenzione e riparazioni in modo tempestivo. È molto importante e interessante verificare come l’International Cable Protection Committee (ICPC) si adoperi per migliorare le pratiche per proteggere e promuovere la resilienza dei cavi sottomarini e mantenere la continuità delle comunicazioni in caso di danni, anche monitorando con solerzia l’impatto sull’ecosistema marino in termini di sostenibilità ambientale.

Il raggiungimento della connettività globale richiede il mantenimento e la crescita della vasta rete di cavi sottomarini che collegano la maggior parte del mondo a Internet e se la rete è parte integrante della vita dell’uomo la capacità di una persona di connettersi è correlata alla loro capacità di partecipare e impegnarsi nella società. La disponibilità e la qualità della connettività in un Paese fungono da base per la capacità di quel paese di far crescere un’economia digitale resiliente e scalabile.

I cavi sottomarini, come più volte evidenziato, trasportano una quantità straordinaria di traffico Internet. Questa caratteristica li rende un elemento fondamentale per soddisfare la crescente domanda di servizi a banda larga a prezzi accessibili e di alta qualità e il flusso di dati efficiente e non vincolato che fa prosperare le economie digitali.
Nella disponibilità di infrastrutture sottomarine via cavo emergono diversità con conseguenti disparità nella user experience e nei vantaggi scalabili della connettività che possono essere raggiunti solo laddove questa sia universale, affidabile e conveniente.

La vulnerabilità dei cavi sottomarini

La vulnerabilità dei cavi sottomarini è rappresentata dalla loro esposizione a danni involontari determinati dalla fauna marina o dal transito di navi nelle zone di ancoraggio, ma anche dalle minacce generate da eventi naturali, come eruzioni, terremoti o tsunami. Per cercare di ovviare quanto è più possibile a questi incidenti, le aziende produttrici di cavi sottomarini realizzano cavi con una duplice protezione di acciaio e kevlar, fibra sintetica la cui caratteristica principale è la grande resistenza meccanica alla trazione.

A questi danni si aggiunge il fatto che le dorsali sottomarine sono facilmente individuabili e più esposte a potenziali atti di sabotaggio, perpetrati intenzionalmente per impedirne il normale funzionamento e l’instradamento dei dati, dando vita a problemi molto seri di connettività, che alimentano a loro volta rischi di isolamento se non si dispone di alternative attraverso le quali dirottare il traffico dati, con severe ripercussioni sull’economia della Nazione coinvolta e l’incolumità della popolazione globale.

La sicurezza delle dorsali internet sottomarine appare fragile e inadeguata rispetto alle crescenti e molteplici minacce. Molto spesso si omettono importanti valutazioni preventive in quanto si trascura l’inscindibile binomio tra internet come ecosistema astratto che necessita per la sua operatività di elementi infrastrutturali fisici per il suo funzionamento.

Misure di mitigazione del rischio

Data l’enorme mole di dati e informazioni che transitano, per garantire la continuità del flusso di dati, è necessario predisporre una serie di misure di mitigazione del rischio, anche sfruttando collegamenti via satellite in un’ottica di back-up, se ce ne fosse necessità. La sicurezza fisica dei cavi sottomarini e dell’infrastruttura di approdo spetta ad operatori privati, che con attività di monitoraggio e di intervento manutentivo assicurano la funzionalità operativa.
In realtà, data l’estensione dei cavi e i rischi crescenti e correlati, la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine sta diventando una questione di sicurezza globale, che richiede un coinvolgimento di più soggetti interessati, che diano vita a sistemi di sorveglianza ad hoc.
Alle difficoltà citate si aggiunge che un monitoraggio mirato risulta essere complesso, al contempo, fortemente oneroso, e rischioso, soprattutto, dal punto di vista di applicazione del diritto internazionale. Al monitoraggio delle infrastrutture critiche sottomarine, a livello globale, devono essere integrati meccanismi di alert, a fronte di procedure di gestione e di recovery.

La raccomandazione UE 2024/779 sulle infrastrutture di cavi sottomarini sicure e resilienti

L’infrastruttura di cavi sottomarini è un elemento importante del più ampio ecosistema di Internet per conseguire la sovranità digitale europea, dato che la stragrande maggioranza del traffico internazionale di dati passa attraverso cavi sottomarini.
La direttiva NIS 2 impone agli Stati membri di adottare misure strategiche riguardanti il sostegno della disponibilità generale, dell’integrità e della riservatezza del carattere fondamentale pubblico di una rete Internet aperta, compresa, se del caso, la cybersicurezza dei cavi sottomarini di comunicazione.
A norma dell’articolo 23 della direttiva NIS 2, gli incidenti che interessano cavi di comunicazione sottomarini dovrebbero essere segnalati al team di risposta agli incidenti di sicurezza informatica, CSIRT, o all’autorità competente pertinente. La strategia nazionale per la cybersicurezza degli Stati membri dovrebbe, se del caso, tenere conto della cybersicurezza dei cavi sottomarini di comunicazione e includere una mappatura dei potenziali rischi di cybersicurezza e misure di attenuazione per garantire il massimo livello di protezione.
La strategia per la sicurezza marittima dell’UE sottolinea l’aumento del rischio di attacchi da parte di soggetti malevoli contro le infrastrutture marittime critiche, compresi i cavi sottomarini, e propone azioni destinate a rafforzare la resilienza e la protezione di tali infrastrutture.
A fronte di tutto ciò, la Raccomandazione UE 2024/779 mira a promuovere sinergie a livello dell’Ue con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini, evidenziando l’importanza di attuare azioni specifiche per valutare e migliorare il coordinamento tra l’Unione e i suoi Stati membri, sia per quanto riguarda la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini nuove ed esistenti, sia per quanto riguarda il sostegno alla realizzazione congiunta o al potenziamento significativo di tali infrastrutture attraverso progetti di interesse europeo sui cavi, CPEI.

Le infrastrutture di cavi sottomarini comprendono non solo i cavi, ma anche qualsiasi infrastruttura connessa alla costruzione, al funzionamento, alla manutenzione e alla riparazione dei medesimi, come le stazioni di approdo e le parti terrestri dei cavi sottomarini che vi si collegano, come le rotte terrestri, pozzetti, stazioni di approdo, centri dati o punti di presenza, centri di riparazione, nonché la flotta di navi adibite alla realizzazione, alla manutenzione e alla riparazione.

La Commissione sta istituendo un gruppo informale di esperti sulle infrastrutture di cavi sottomarini, composto da autorità degli Stati membri, il cui scopo è fornire alla Commissione consulenza e competenze in particolare:

  • agevolando scambi rapidi ed efficaci di informazioni tra gli Stati membri, la Commissione e il servizio europeo per l’azione esterna, mantenendo uno stretto legame tra le questioni di sicurezza e resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini e il loro sovvenzionamento e finanziamento
  • eseguendo una mappatura a livello dell’UE delle infrastrutture di cavi sottomarini esistenti, sulla base degli esercizi di mappatura nazionali, e tenendo tale mappatura aggiornata, almeno su base annuale
  • riesaminando la mappatura e le valutazioni nazionali dei rischi al fine di individuare le informazioni mancanti
  • proponendo misure intese a completare le informazioni mancanti e una metodologia atta a consolidare le informazioni supplementari con le valutazioni esistenti, così da costituire la base di riferimento per una valutazione a livello dell’Unione di rischi, vulnerabilità e dipendenze
  • svolgendo le effettive valutazioni consolidate a livello dell’Unione di rischi, vulnerabilità e dipendenze delle infrastrutture di cavi sottomarini, che dovrebbero portare a proposte di misure di attenuazione
  • proponendo una bozza di elenco di CPEI strategici che soddisfino i criteri inclusi nella Raccomandazione
  • offrendo un forum per lavorare con un approccio coordinato nei consessi multilaterali e multipartecipativi
  • discutendo le possibilità di adozione e di realizzazione di soluzioni innovative per l’individuazione e la deterrenza delle minacce alle infrastrutture di cavi sottomarini, in particolare sulla base dei risultati dei progetti finanziati dall’UE
  • sviluppando capacità di manutenzione e riparazione dei cavi sottomarini.

Gli Stati membri sono incoraggiati a provvedere affinché le domande amministrative relative alla pianificazione, all’acquisizione, alla costruzione, al funzionamento, alla manutenzione e alla riparazione delle infrastrutture di cavi sottomarini siano trattate online e in modo efficiente e tempestivo. È opportuno che gli Stati membri attribuiscano alle infrastrutture di cavi sottomarini lo status di massima importanza possibile a livello nazionale e che riservino a tali infrastrutture il trattamento corrispondente nelle procedure di autorizzazione, comprese quelle riguardanti le valutazioni ambientali e, se il diritto nazionale lo prevede, anche nella pianificazione territoriale.
Gli Stati membri sono incoraggiati a considerare la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini un motivo imperativo di rilevante interesse pubblico.