Crisi Mar Rosso, stangata per gli automobilisti: effetto domino dei ricambi mancanti

Allarme dal mondo dei ricambi auto: rischio effetto domino legato alla crisi del Mar Rosso, tra ritardi, furti e rischio Rc auto in aumento

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Prosegue la crisi del Mar Rosso e porta con sé una lunghissima scia di perdite economiche. L’Italia non è affatto indenne a questo processo doloroso, anzi. Le analisi condotte da Confartigianato evidenziano un buco fiscale considerevole. Ciò ammonta a un totale di 8.8 miliardi di euro di danni complessivi al sistema del commercio estero nostrano. Da novembre a gennaio, infatti, si stimano 95 milioni di euro di perdite al giorno.

Mancate o ritardate esportazioni che pesano per 3.3 miliardi. Una voce dolorosa, alla quale si aggiunge quella ancor più gravosa legata al mancato approvvigionamento di prodotto manifatturieri. Il peso in questo caso è di ben 5.5 miliardi. Tutto ciò non pensa in tutt’Italia alla stessa maniera, com’è comprensibile. Ad oggi la Regione più esposta agli effetti della crisi del Mar Rosso è senza dubbio la Lombardia.

Tutto ciò rischia di generare un effetto domino complesso, con un impatto quasi diretto sui consumatori, qualora la situazione non dovesse avere una risoluzione rapida. Lo sguardo è rivolto al mondo delle carrozzerie, con minori ricambi a disposizione e statistiche allarmanti dei furti. Presto o tardi questi campanelli d’allarme inizieranno a far sentire il proprio peso in ambito Rc auto.

Allarme pezzi di ricambio

Gli attacchi Houthi tengono in scacco un complesso sistema. Una situazione non soltanto politica e militare, anzi. Gli effetti sono infatti principalmente economici. In Italia si registra un grido d’allarme da parte delle carrozzerie. Il blocco infatti sta generando una carenza di pezzi di ricambio. Una situazione che richiama quella di pochi anni fa, legata al Covid, per il mondo tecnologico.

Al tempo, però, l’effetto più evidente era dato dalla scarsità di alcuni prodotti sugli scaffali, come le PlayStation 5. Stavolta, invece, c’è chi ha dato il via a un commercio parallelo, fatto di pezzi di ricambio strappati da vetture parcheggiate in strada. A ciò si aggiungono i veri e propri furti di auto, in seguito sventrate.

Federcarrozzieri ha raccolto la voce dei propri associati, denunciando “un aumento delle criticità per l’intero comparto delle automobili. Un allungamento dei tempi di consegna delle autovetture nuove, ma anche una carenza di pezzi di ricambio sul mercato. Ciò si traduce in tempi di riparazioni più lunghi e maggiori costi in capo agli automobilisti”.

Un allarme da non sottovalutare, in una situazione già di per sé allarmante per i cittadini, nella morsa di prezzi in aumento. Il presidente Davide Galli ha sottolineato come oggi molte componenti delle auto in circolazione viaggino su nave. Tanti i casi in cui non è possibile proporre al cliente un’alternativa prodotta in Europa.

È questo il caso dei laminati, ovvero parafanghi, portiere, cofani motore ed elementi di scocca della carrozzeria. Si tratta degli elementi maggiormente danneggiati nel corso della normale viabilità. Sono dunque molto richiesti e si necessita per questo di un costante approvvigionamento.

Rischio Rc auto in aumento

Come detto, però, si tratta di un effetto domino preoccupante, che va ben oltre il mondo delle carrozzerie. L’associazione scende nel dettaglio e parla di fornitura quasi bloccata soprattutto per quanto riguarda l’oriente. Nel mirino finiscono ricambi di Lynk & Co, Nissan, Renault, SsangYong, Dr e MG.

Dinanzi a tale scenario, il mercato illegale prende forza e reclama terreno. Largo alla “questione dei furti su commissione. In questi giorni sempre più automobili giungono nelle nostre autocarrozzerie depredate di pezzi come parafanghi, specchietti, fanali, marmitte e altri componenti essenziali”.

Da qui il rischio di una vera e propria escalation dei costi. I cittadini potrebbero infatti ritrovarsi a fronteggiare aumenti sul fronte delle Rc auto. Le compagnie assicurative potrebbero infatti aumentare i premi previsti, dopo i rincari del 7.8% su base annua registrati a fine 2023. Si preannuncia una stangata, che l’associazione dei consumatori Assoutenti stima intorno a 635 milioni di euro per gli automobilisti, ipotizzando un +5%.