Endometriosi, via alla proposta di legge per il congedo mestruale: quali aziende già lo fanno

L'associazione vuole rilanciare i principali contenuti di una proposta di legge che, poco più di un anno fa, si è arenata in Parlamento

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Congedo mestruale, un’adeguata tutela lavorativa e della salute e intervenire sulle liste di attesa: sono queste le tre principali proposte dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”, l’organizzazione di volontariato per la diagnosi precoce e la cura dell’endometriosi e per le agevolazioni in favore delle persone che ne sono affette.

Iniziative che l’associazione desidera promuovere, rilanciando i contenuti principali di una proposta di legge delega, della quale la prima firmataria è stata Stefania Ascari del M5S, che poco più di un anno fa ha visto il suo percorso in Parlamento interrompersi nonostante il contributo significativo fornito dall’associazione stessa nel formulare la proposta.

I punti chiave della legge delega

L’organizzazione ha sottolineato l’importanza di riprendere in considerazione la proposta, affermando: “Chiediamo di dare un’opportunità alle 3 milioni di donne che soffrono di endometriosi”.

Si tratta di una malattia silenziosa, con diagnosi spesso ritardate fino a vent’anni nei casi estremi. L’endometriosi è caratterizzata dalla presenza di tessuto simil-endometriale al di fuori della cavità uterina, con possibili conseguenze infiammatorie che coinvolgono gli organi pelvici e addominali. Questa patologia può manifestarsi già dalla prima mestruazione e persistere fino alla menopausa. Gli esponenti dell’associazione hanno evidenziato che le persone affette da endometriosi spesso non si sentono comprese, poiché il loro dolore viene sottovalutato. Questa sottovalutazione, unita al ritardo nella diagnosi, può causare disturbi psichici quali ansia, depressione, disturbi del sonno e, nei casi più gravi, ideazione suicidaria.

Questa patologia è spesso associata anche alla sterilità, e le pazienti devono affrontare intense terapie ormonali, le cui conseguenze spesso comportano effetti collaterali debilitanti. Pertanto, è necessario rilanciare la proposta con particolare attenzione a diversi punti cruciali:

  • L’introduzione del congedo mestruale per dismenorrea, che prevede un permesso retribuito di tre giorni al mese per consentire alle donne di astenersi dal lavoro durante i giorni delle mestruazioni.
  • La previsione di garanzie specifiche per le persone affette da endometriosi, che spesso sono vittime di mobbing poiché devono assentarsi frequentemente dal lavoro a causa dei gravi sintomi legati alla patologia.
  • L’istituzione, a cura del Ministero della Salute, di un osservatorio sull’endometriosi per monitorare i casi a livello nazionale e garantire una migliore gestione della patologia.
  • La predisposizione, sempre da parte del Ministero della Salute, di liste di attesa prioritarie per i percorsi di procreazione medicalmente assistita e per gli interventi chirurgici specifici per l’endometriosi; un punto particolarmente importante per evitare il progredire della sintomatologia e prevenire i danni correlati ad essa.

Qual è la prima azienda che ha introdotto il congedo per l’endometriosi

Di endometriosi si parla sempre di più, dai social alla tv. Eppure, stupisce che ancora oggi la conoscano solo una donna su due. Come stupisce anche che alla domanda se sia vero o falso che l’endometriosi è facile da diagnosticare, solo il 35 per cento risponda che è falso.

Sono dati di una ricerca commissionata a marzo a SWG da Carrefour, prima azienda ad aver introdotto dal 2022 una policy per l’endometriosi: un giorno al mese di congedo retribuito, dietro presentazione di certificato medico alla direzione del personale.

“Vogliamo anche aprire un dialogo con le istituzioni e associazioni per fare un percorso insieme, che aiuti a superare lo stigma su questo tema attraverso l’introduzione di strumenti che aiutino ad affrontare con maggiore serenità una problematica di salute che influenza la quotidianità lavorativa e che garantiscano pari opportunità tra uomini e donne sul luogo di lavoro”, ha affermato Paola Accornero, general secretary and Hr director di Carrefour Italia.

Ma fece notizia anche quando nel 2022 un’azienda veneta, la Ormesani Srl, dispose per le proprie dipendenti la possibilità di prendersi un giorno di malattia in caso di ciclo mestruale particolarmente doloroso e potenzialmente causato proprio da endometriosi. Dopo un sondaggio interno, l’azienda veneziana che si occupa di logistica, spedizioni e operazioni doganali ha deciso di introdurre l’iniziativa, partita il mese di agosto.