Mercoledì 28 settembre un altro richiamo è stato pubblicato dal ministero della Salute, e questa volta si tratta di pasta, ritirata dai supermercati per “rischio presenza di allergeni”. Nella circolare sono stati riportati anche i lotti contaminati, con tutte le indicazioni per individuare le confezioni interessate e i rischi legati al consumo.
Pasta ritirata dai supermercati per rischio di presenza di allergeni: i lotti contaminati
Il ministero della salute, in data 28 settembre, ha pubblicato due diversi moduli di richiamo riguardanti – in entrambi i casi – uno specifico marchio di pasta. Si tratta, in particolare, dei Pizzoccheri “Viva La Mamma” – preparazione gastronomica cotta, del marchio Beretta.
Le confezioni segnalate per “presenza di allergene lupino non dichiarato in etichetta” sono:
- lotto R652221019, marchio di identificazione dello stabilimento IT 1784 L CE, nome del produttore PIATTI FRESCHI ITALIA SPA (sede dello stabilimento VIA SILVIO PELLICO, 8 20056 TREZZO SULL’ADDA, Milano), data di scadenza 19-10-2022, peso/volume di vendita 300 gr;
- lotto R672221005, marchio di identificazione dello stabilimento IT 1784 L CE, nome del produttore PIATTI FRESCHI ITALIA SPA (sede dello stabilimento VIA SILVIO PELLICO, 8 20056 TREZZO SULL’ADDA, Milano), data di scadenza 05-10-2022, peso/volume di vendita 300 gr.
Come segnalato dal ministero, il prodotto non riporta la “cross contamination” da allergene lupino in etichetta, pertanto risulta non idoneo al consumo da parte dei soggetti sensibili a tale allergene. Per tutti gli altri consumatori, invece, il consumo non comporta alcun pericolo per la salute.
Cos’è la “cross contamination” e quali sono i rischi
Con il termine “cross contamination” si fa riferimento alla cd. “contaminazione incrociata”. La contaminazione batterica incrociata è definita scientificamente come il trasferimento di batteri o altri microrganismi da una sostanza all’altra, che include la contaminazione con allergeni alimentari, sostanze chimiche o tossine comune negli alimenti (qui, per esempio, vi avevamo segnalato un maxi richiamo di prodotti contaminati).
Esistono tre tipi principali di contaminazione incrociata:
- “da cibo a cibo”, che può verificarsi per esempio con l’aggiunta di lattuga non lavata e contaminata a un’insalata fresca che contamina gli altri ingredienti;
- “da macchina a cibo”, poiché i batteri possono sopravvivere per lunghi periodi su superfici come utensili, taglieri, contenitori per la conservazione e attrezzature per la produzione alimentare (che finisco poi per contaminare il cibo che lavorano);
- “da uomo a cibo”, attraverso il contratto gli esseri umani possono trasferire facilmente i batteri dai loro corpi o vestiti al cibo durante molte fasi della preparazione del prodotto (ad esempio, una persona può tossire in mano o toccare il pollame crudo e continuare a preparare un pasto senza lavarsi le mani nel frattempo).
Inoltre, il cibo crudo, poco cotto o lavato in modo improprio può ospitare grandi quantità di batteri, come Salmonella, Clostridium perfringens, Campylobacter, Staphylococcus aureus, E. coli e Listeria monocytogenes, che possono danneggiare la salute se consumati e trasferirsi contaminando altri prodotti, proprio come sopra indicato. Qui, per esempio, vi avevamo parlato del maxi richiamo di prodotti per rischio di salmonella, e proprio recentemente è stato segnalato anche un altro caso di Listeria (qui i lotti ritirati).
I rischi del lupino: quanto può essere rischioso un prodotto contaminato da allergeni?
La presenza di lupus in un prodotto (se non segnalata) comporta dei rischi soprattutto per i soggetti allergici.
Un’allergia si verifica quando un individuo sperimenta una reazione negativa e difensiva a qualcosa che per la maggior parte delle persone sarebbe considerato innocuo. In altre parole, le allergie sono una risposta immunitaria eccessivamente sensibile a una sostanza che entra in contatto con il corpo. La sostanza che innesca questa risposta è chiamata allergene.
Il lupino è un legume più consumato e utilizzato nel Mediterraneo, soprattutto sotto forma di farina di lupino. L’allergia al lupino è un’allergia alimentare emergente, con tassi di prevalenza variabili in diverse regioni geografiche.
Le reazioni allergiche al lupino, in particolare, causano sintomi simili osservati con altri allergeni alimentari e possono includere:
- orticaria;
- prurito orale;
- gonfiore del viso, della lingua o della gola;
- dolore addominale;
- nausea, vomito;
- naso che cola o lacrimazione;
- difficoltà respiratorie;
- tosse, respiro sibilante e sintomi cardiovascolari, come bassa pressione sanguigna.
Alcuni studi hanno anche segnalato anafilassi a seguito dell’ingestione di prodotti commerciali contenenti lupino “nascosto” (ovvero non segnalato) ed hanno riscontrato che anche l’ingestione o l’inalazione di lupino scatena i sintomi simili all’asma.