Smart working, le migliori aziende per lavorare da remoto

Cos'è il lavoro da remoto e chi sono i nomadi digitali: ecco le aziende dov'è facile lavorare da casa e i ruoli che garantiscono l'addio alla vita da ufficio

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La pandemia di Covid-19 ha decisamente dato un netto contributo a una differente visione del mondo del lavoro. Riuscire a svolgere i propri compiti da casa, invece di recarsi in ufficio, ha spinto tantissimi a realizzare di poter gestire diversamente il proprio tempo.

Si è così tornati a parlare in maniera concreta e attiva di smart working, o per meglio dire di lavoro da remoto. Molti Millennial e anche svariati rappresentanti della Gen X hanno capito effettivamente quale sia il fascino di questa modalità e non solo, guardando come un sogno alla vita da nomadi digitali, che però rientra in ben altra categoria.

Restando sul fronte del lavoro da ufficio casalingo, proviamo a dare uno sguardo a quelle che sono le società più all’avanguardia in tal senso. Ciò vuol dire lasciare più liberi i propri dipendenti, senza la necessità di operare un controllo asfissiante, costringendoli a ore gettate vie tra mezzi pubblici e traffico, soldi investiti in trasporto e stress accumulato.

Smart working: dove lavorare

Flexjobs e Glassdoor hanno portato avanti delle ricerche a tema smart working e i risultati incrociati sono particolarmente interessanti. Ne emergono in totale 30 aziende, che offrono la possibilità di lavorare da remoto, ovunque ci si trovi.

Con le barriere geografiche che vengono a cadere, stiamo assistendo a una globalizzazione dell’impiego. Ciò non riguarda la contrattualizzazione, quando l’area del mondo nella quale si preferisce spendere o investire il proprio denaro, ma soprattutto condurre la propria quotidianità. Ecco alcuni esempi particolarmente interessanti di aziende che consentono unicamente di lavorare da remoto:

  • Toptal: piattaforma che pone in collegamento differenti professionisti nell’ambito dell’ingegneria;
  • ModSquad: azienda che offre differenti servizi digitali;
  • Airbnb: azienda che si occupa della gestione e sviluppo dell’app per individuare alloggi in tutto il mondo o porre i propri in affitto;
  • Automattic: compagnia che sviluppa differenti tipologie di plugin e strumenti vari per contribuire alla crescita di siti internet che adoperano WordPress;
  • Modern Tribe: società di software e design che garantisce soluzioni personalizzate per le più importanti compagnie al mondo, organizzazioni di vario genere e anche istituzioni governative.

Nomade digitale: i lavori più richiesti

Come detto in precedenza, c’è differenza tra il lavorare in smart working come lo intendiamo in Italia e l’essere un nomade digitale. Nel primo caso infatti si fa generalmente riferimento a un dipendente che svolge una mansione che non richiede necessariamente l’essere in ufficio.

Viene così garantita la possibilità di scelta tra l’essere fisicamente in azienda o altrove. Si percepisce però un chiaro legame con la struttura centrale, nella quale di tanto in tanto sarà il caso di tornare, sia per necessità oggettive legate a parti del lavoro in corso, quanto perché le ore in smart working sono limitate in alcuni ambienti aziendali.

Essere un nomade digitale, invece, è generalmente inteso in Italia come uno status riservato ai liberi professionisti. Si pensa infatti immediatamente ai content creator. È però un discorso limitato a una visione nostrana.

Riportando i dati di Flexjobs, ecco i mestieri più ricercati, che possono garantire una vita da nomade digitale, che è un soggetto libero di spostarsi dove desidera nel mondo, lavorando via web:

  • Copywriter;
  • Executive Assistant;
  • Front-End Developer;
  • Marketing Manager;
  • Product Manager;
  • Recruiter;
  • Social Media Manager;
  • Web Designer.