Smart working, boom di richieste da tutto il mondo per lavorare a Ollolai

Le case a 1 euro di Ollolai hanno riscosso successo: sono oltre 1.200 i nomadi digitali che aspirano a trasferirsi nel cuore della Sardegna

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’ingegno scende in campo contro lo spopolamento dei piccoli comuni. In Sardegna fa scuola il caso di Ollolai, centro di quasi 1.200 abitanti in provincia di Nuoro. Arroccato a 920 metri d’altezza e incastonato nel cuore dell’entroterra sardo Ollolai è un’oasi fuori dal tempo e lontana dal turismo di massa che in agosto colonizza le belle spiagge dell’Isola per poi fuggire ai primi di settembre.

Case a 1 euro a Ollolai

Lo strumento per far rivivere il Comune è il progetto “Work from Ollolai/Traballa dae Ollolai” promosso dall’amministrazione cittadina in collaborazione con l’associazione culturale Sa Mata. La scintilla è partita da un’idea del sindaco Francesco Columbu. Inizialmente si pensava a sviluppare una rete con l’America, ma poi si è deciso di estendere il bando a tutto il mondo.

Case a 1 euro: come funziona l’iniziativa

In sintesi: agli aspiranti nuovi cittadini viene proposta una casa a un prezzo simbolico, a patto che si premurino di ristrutturare e di abitarvi. Il Comune ha stilato un elenco di abitazioni disabitate. Le case vengono affidate al costo di 1 euro al mese. Si tratta di una variazione sul tema rispetto a tanti progetti che hanno preso piede con successo nel Mezzogiorno e nel Centro Italia. I seguenti comuni hanno per esempio proposto case in vendita a 1 euro: Sambuca di Sicilia (Agrigento), Salemi (Trapani), Mussomeli (Caltanissetta), Gangi (Palermo), Regalbuto (Enna), Montieri, (Grosseto), Nulvi (Sassari), e la stessa Ollolai solo per citarne alcuni.

Il target dell’iniziativa sono tutti quei professionisti che per lavorare necessitano solo di un computer e di una connessione ad Internet. I nomadi digitali, insomma, per utilizzare una locuzione che va per la maggiore. La prima aggiudicataria delle case a 1 euro al mese è una designer americana: si chiama Clarese Partis, ha 39 anni, viene dalla California e lavora per l’agenzia User Experience. Insieme a Clarese hanno risposto altri 1.112 candidati, compilando la richiesta all’interno del portale dedicato. Obiettivo dell’iniziativa è quello di sviluppare una rete di residenze a favore di professionisti provenienti da tutto il mondo. Il vantaggio per il territorio è invertire il trend dello spopolamento. Il vantaggio per i lavoratori è quello di poter incassare lo stipendio della California (nel caso di Clarese Partis) vivendo in un posto in cui il costo della vita corrisponde a una frazione di quello californiano. E con tutti i benefit del luogo: aria pulita, bei paesaggi, eccellenze enogastronomiche, concittadini cordiali e, non da ultimo, assistenza medica gratuita a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti grazie al Servizio sanitario nazionale.

Il caso di Clarese Partis, nuova cittadina di Ollolai

L’Ansa riporta una dichiarazione di Clarese Partis: “Il mio obiettivo è quello di fare il mio lavoro ovunque mi trovi servendomi della rete e delle nuove tecnologie. Quando si è presentata l’opportunità di partire per Ollolai ero entusiasta di venire per godere di una nuova natura, delle montagne e dall’aria fresca. Ci sono da pochi giorni e ci starò un mese, ma devo dire che vivere qui è meglio di quanto mi aspettassi e l’accoglienza è stata calorosissima. C’è così tanto da esplorare in Sardegna e sono felice di immergermi all’interno dell’isola e nella sua cultura”.

L’immagine in apertura è presa dall’utente Pispisos di Wikipedia, licenza CC BY-SA 3.0, senza modifiche.