Smart working, boom di richieste da tutto il mondo per lavorare a Ollolai

Le case a 1 euro di Ollolai hanno riscosso successo: sono oltre 1.200 i nomadi digitali che aspirano a trasferirsi nel cuore della Sardegna

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 2 Settembre 2023 09:31

L’ingegno scende in campo contro lo spopolamento dei piccoli comuni. In Sardegna fa scuola il caso di Ollolai, centro di quasi 1.200 abitanti in provincia di Nuoro. Arroccato a 920 metri d’altezza e incastonato nel cuore dell’entroterra sardo Ollolai è un’oasi fuori dal tempo e lontana dal turismo di massa che in agosto colonizza le belle spiagge dell’Isola per poi fuggire ai primi di settembre.

Case a 1 euro a Ollolai

Lo strumento per far rivivere il Comune è il progetto “Work from Ollolai/Traballa dae Ollolai” promosso dall’amministrazione cittadina in collaborazione con l’associazione culturale Sa Mata. La scintilla è partita da un’idea del sindaco Francesco Columbu. Inizialmente si pensava a sviluppare una rete con l’America, ma poi si è deciso di estendere il bando a tutto il mondo.

Case a 1 euro: come funziona l’iniziativa

In sintesi: agli aspiranti nuovi cittadini viene proposta una casa a un prezzo simbolico, a patto che si premurino di ristrutturare e di abitarvi. Il Comune ha stilato un elenco di abitazioni disabitate. Le case vengono affidate al costo di 1 euro al mese. Si tratta di una variazione sul tema rispetto a tanti progetti che hanno preso piede con successo nel Mezzogiorno e nel Centro Italia. I seguenti comuni hanno per esempio proposto case in vendita a 1 euro: Sambuca di Sicilia (Agrigento), Salemi (Trapani), Mussomeli (Caltanissetta), Gangi (Palermo), Regalbuto (Enna), Montieri, (Grosseto), Nulvi (Sassari), e la stessa Ollolai solo per citarne alcuni.

Il target dell’iniziativa sono tutti quei professionisti che per lavorare necessitano solo di un computer e di una connessione ad Internet. I nomadi digitali, insomma, per utilizzare una locuzione che va per la maggiore. La prima aggiudicataria delle case a 1 euro al mese è una designer americana: si chiama Clarese Partis, ha 39 anni, viene dalla California e lavora per l’agenzia User Experience. Insieme a Clarese hanno risposto altri 1.112 candidati, compilando la richiesta all’interno del portale dedicato. Obiettivo dell’iniziativa è quello di sviluppare una rete di residenze a favore di professionisti provenienti da tutto il mondo. Il vantaggio per il territorio è invertire il trend dello spopolamento. Il vantaggio per i lavoratori è quello di poter incassare lo stipendio della California (nel caso di Clarese Partis) vivendo in un posto in cui il costo della vita corrisponde a una frazione di quello californiano. E con tutti i benefit del luogo: aria pulita, bei paesaggi, eccellenze enogastronomiche, concittadini cordiali e, non da ultimo, assistenza medica gratuita a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti grazie al Servizio sanitario nazionale.

Il caso di Clarese Partis, nuova cittadina di Ollolai

L’Ansa riporta una dichiarazione di Clarese Partis: “Il mio obiettivo è quello di fare il mio lavoro ovunque mi trovi servendomi della rete e delle nuove tecnologie. Quando si è presentata l’opportunità di partire per Ollolai ero entusiasta di venire per godere di una nuova natura, delle montagne e dall’aria fresca. Ci sono da pochi giorni e ci starò un mese, ma devo dire che vivere qui è meglio di quanto mi aspettassi e l’accoglienza è stata calorosissima. C’è così tanto da esplorare in Sardegna e sono felice di immergermi all’interno dell’isola e nella sua cultura”.

L’immagine in apertura è presa dall’utente Pispisos di Wikipedia, licenza CC BY-SA 3.0, senza modifiche.