Nel 2022 è stato registrato un preoccupante aumento degli infortuni, in particolare nel settore del trasporto e magazzinaggio. I dati sono quelli dell’ultimo report di Inail, pubblicato l’1 ottobre 2024.
Le denunce presentate all’Istituto hanno mostrato un incremento di oltre il 35% rispetto ai cinque anni precedenti, con quasi 1,2 milioni di occupati in questo comparto. Il trend preoccupa soprattutto perché significativamente più elevato rispetto al 15,6% di incremento medio registrato nell’intera gestione assicurativa dell’Industria e dei servizi nello stesso periodo.
Infortuni sul lavoro in aumento, le statistiche preoccupanti nel settore trasporti
Il settore del trasporto e magazzinaggio ha visto crescere le denunce di infortuni a un tasso doppio rispetto ad altri settori, con 157.283 infortuni registrati nel quinquennio analizzato. Di questi, uno su dieci è avvenuto a causa di un incidente con un mezzo di trasporto, evidenziando il rischio elevato associato a questa attività.
Nonostante l’aumento dei casi, il numero di incidenti mortali è rimasto invariato, con 177 decessi sia nel 2018 che nel 2022, a fronte di un calo generale del 4,3% negli incidenti mortali nell’intero settore.
Nel periodo analizzato dall’Inail, quello del trasporto e magazzinaggio risulta il terzo settore Ateco per incidenza percentuale sul totale degli infortuni della gestione Industria e servizi, con l’11,0% dei casi complessivi, dietro al settore della Sanità, 24,3%, e della Manifattura, 21,9%.
Terza posizione che è confermata anche per i casi mortali, con il 14,0% dei complessivi, dove vede il triste primato il settore delle Costruzioni con il 21,2% del totale, quindi il Manifatturiero, 15,2%. Gli infortuni definiti positivamente in occasione di lavoro tra il 2018 e il 2022 relativi a un lavoratore di sesso maschile rappresentano oltre l’84% del totale, confermando l’idea comune che rientrino in questa tipologia di lavorazioni attività con una forte prevalenza di uomini rispetto alle donne.
Soggetti a rischio: il profilo dei lavoratori colpiti
L’analisi dei dati mostra che la fascia di età più colpita è quella tra i 45 e i 49 anni con il 14,9%, a seguire ci sono le fasce d’età 50-54 anni con il 14,0% e 40-44 anni con il 13,7%. Quelle per cui si è registrata una percentuale minore, invece, sono le fasce 55-59 e 35-39.
Gli italiani rappresentano il 75,5% degli infortunati, mentre il 24,5% sono lavoratori stranieri, una percentuale superiore alla media dell’Industria e servizi (19,1%). Geograficamente, il Nord Italia è il più colpito, con quasi sei infortuni su dieci, mentre la Lombardia è la regione con la maggiore incidenza di incidenti, seguita da Emilia-Romagna e Veneto.
Nel dettaglio, i numeri dicono che poco meno di 6 infortuni su 10 avvengono al Nord (30,2% Nord-ovest, 29,2% Nord-est), il 21,3% al Centro, 13,1% al Sud e il resto nelle Isole.
La maggior parte degli infortuni si verifica durante le ore centrali della giornata, ma un significativo 8,3% degli incidenti avviene durante le ore notturne. Le conseguenze più comuni degli infortuni includono contusioni (37,4%), lussazioni e distorsioni (30,1%), e fratture (16,3%).
Anche le malattie professionali in aumento
Oltre agli infortuni, anche le malattie professionali hanno mostrato un trend in crescita, con una media annuale di 2.600 denunce dal 2018 al 2022. Nel 2022, sono state registrate 2.838 malattie, un aumento rispetto agli anni precedenti. Le patologie muscoloscheletriche rappresentano l’80,5% delle denunce, sempre nel settore del trasporto e magazzinaggio.
Le patologie muscoloscheletriche (PM) sono un gruppo di disturbi che colpiscono il sistema muscolare, scheletrico e nervoso. Queste patologie possono influenzare ossa, articolazioni, legamenti, tendini e muscoli, e sono spesso causate da sovraccarico fisico, posture scorrette o movimenti ripetitivi. Il dato Inail, quindi, evidenzia una sorta di nesso causa-effetto all’interno di un settore caratterizzato da attività fisiche impegnative e movimenti ripetitivi, che possono portare a lesioni e disturbi a lungo termine., evidenziando la necessità di maggiori misure di sicurezza e prevenzione.
Cosa rientra negli infortuni sul lavoro?
Negli infortuni sul lavoro rientrano diversi tipi di eventi che causano lesioni o malattie ai lavoratori durante lo svolgimento delle loro attività lavorative.
Tra le principali categorie di infortuni sul lavoro:
- gli incidenti che avvengono durante lo svolgimento di attività lavorative, tra cui cadute, scivolamenti e inciampi;
- gli incidenti con macchinari, attrezzature o veicoli;
- le lesioni dovute a urti contro oggetti fissi o in movimento;
- gli infortuni causati dall’uso di strumenti di lavoro;
- gli infortuni durante il tragitto, ovvero gli che si verificano durante il tragitto casa-lavoro e viceversa. Questi incidenti possono essere considerati infortuni sul lavoro, purché il percorso sia diretto e necessario;
- gli infortuni in attività di formazione, che si verificano durante corsi, seminari o attività di aggiornamento professionale, se collegati all’attività lavorativa. In questa categoria rientrano anche gli infortuni avvenuti durante eventi aziendali, come riunioni, cene di lavoro o conferenze.
Tra le malattie professionali, che cioè insorgono a causa dell’esposizione a fattori di rischio specifici nel contesto lavorativo, come:
- malattie respiratorie causate da polveri o sostanze tossiche;
- patologie muscoloscheletriche legate a movimenti ripetitivi o posture scorrette;
- stress lavoro-correlato e disturbi psicologici.