Elezioni: quanto percepisce un rappresentante di lista

Durante le elezioni ai rappresentanti di lista non spetta alcun compenso, a differenza di quanto avviene con gli scrutatori e i presidenti di seggio

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Benché sia una figura leggermente controversa e un po’ discussa, quando ci sono delle consultazioni elettorali, il rappresentante di lista svolge un compito particolarmente importante. È, sostanzialmente, il soggetto incaricato dalla legge di seguire le operazioni di voto all’interno dell’ufficio elettorale di sezione. Deve, in altre parole, vigilare che tutto si svolga nella massima correttezza.

Mentre per i presidenti di seggio e per gli scrutatori è previsto un compenso, per il rappresentante di lista non è previsto alcun guadagno. Ad ogni modo hanno diritto a dei permessi sul lavoro. Ma entriamo un po’ nel dettaglio e scopriamo cosa spetta ai raprpesentanti di lista.

Quanto percepisce un rappresentante di lista

A differenza di presidente, segretario e scrutatore di seggio, il rappresentante di lista non percepisce un guadagno monetario diretto. Tuttavia, ha diritto a dei permessi sul lavoro retribuiti. Il rappresentante di lista può quindi assentarsi dal lavoro per la durata delle elezioni e ha diritto a un compenso pari a quello che avrebbe dovuto percepire se avesse svolto la sua attività lavorativa.

Questo è possibile in quanto per la legge questi giorni di assenza dal proprio lavoro, ma dedicati alle attività legate alle operazioni del seggio elettorale, vengono considerati come attività lavorativa.

Se il rappresentante di lista svolge questa attività in giorni in cui non avrebbe comunque lavorato – come ad esempio il sabato e la domenica – quest’ultimo ha diritto solo a una giornata di riposo da godere al termine delle operazioni del seggio. Anche nel caso in cui il rappresentante di lista dovesse svolgere questa attività solo per una parte della giornata, l’assenza viene considerata per tutto il giorno di lavoro.

A cosa hanno diritto i rappresentanti di lista? Questi avranno diritto solo ad un giorno di riposo (per la domenica) o in alternativa potranno beneficiare di una quota aggiuntiva di retribuzione che verrà aggiunta allo stipendio del mese.

Considerate le operazioni di scrutinio che verranno effettuate nella notte del lunedì, i rappresentanti di lista potranno godere di un permesso retribuito sul lavoro.

Rappresentanti di lista: una pratica illegale

Il compito dei rappresentati di lista è, nella maggior parte dei casi, controverso e discusso. Spesso e volentieri queste persone vengono utilizzate dalle liste in campo per potersi assicurare il voto di scambio dei propri elettori. In alcuni casi viene chiesto direttamente ai rappresentati di lista di reclutare più elettori possibili al di fuori dei seggi, per essere poi pagati a percentuale sulla base dei voti che sono stati conquistati e che vengono conteggiati con lo scrutinio finale.

Quella che stiamo descrivendo è una pratica completamente e totalmente illegale. Ricordiamo che il voto di scambio è un reato, sia per quanti promettono di procurare dei voti direttamente, sia per chi lo fa attraverso degli intermediari. Per questo tipo di reato è stata aumentata la pena, che prevede una reclusione che può oscillare da un minimo di dieci anni fino ad un massimo di quindici anni. Risulta essere più lieve la sanzione per il rappresentante di lista che dovesse impedire il corretto svolgimento delle operazioni di voto: in questo caso la reclusione va da un minimo di due anni ad un massimo di cinque anni si aggiunge una multa da 1.032 euro a 2.065 euro.