Apple in calo dopo la denuncia per violazione delle norme antitrust

Apple è stata accusata di violare le norme antitrust sulla concorrenza. Il titolo, di conseguenza, va male a Wall Street

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Redazione

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Apple ha perso il 2,2% a Wall Street. Il calo arriva dopo giorni di crescita come un fulmine a ciel sereno. Infatti è stato l’annuncio da parte del Dipartimento di giustizia a scatenare l’inizio di una crisi (per ora contenuta).

I procuratori generali di ben 16 Stati hanno accusato Apple di aver messo in atto pratiche scorrette, causando danni ai consumatori e limitando la concorrenza. Torna così sulla bocca di tutti la discussione che vede contrapposti iOS e Android, con il primo che viene accusato di essere “chiuso” con il solo scopo di far pagare di più per i propri servizi.

Apple in calo: la società perde il 2,2% a Wall Street

Sul lungo periodo la casa di Cupertino non brilla come in precedenza, anche se negli ultimi giorni era riuscita a registrare una lieve crescita. Questa però appare stroncata sul nascere in seguito a eventi esterni al mercato. La situazione a inizio anno era apparsa critica soprattutto per la Cina, dove Apple ha perso il 30% delle vendite. Un dato nascosto e che gli è costato una multa di 490 milioni di dollari.

Dopo giorni di lieve crescita, trainati dalla vendita di iPhone (male invece quella di MacBook), il Dipartimento di giustizia ha lanciato ad Apple l’accusa di aver limitato la concorrenza e quindi violato le norme antitrust in merito. Una dichiarazione e una presa di posizione, quella di 16 Stati americani, che hanno portato il titolo a perdere oltre il 2,2% a Wall Street.

Leggi antitrust violate: di cosa è accusata Apple

I procuratori generali di 16 Stati americani e il Dipartimento di giustizia hanno accusato Apple di aver messo in pratica azioni per limitare la concorrenza e la libera scelta dei consumatori. Il motto di Apple, secondo cui con i suoi dispositivi si può costruire un ecosistema unico e ben protetto, le si è rivoltato contro. Proprio la difficile uscita dall’ecosistema iOS, una volta che il cliente è entrato, ha aperto alla possibile causa per violazione delle leggi antitrust.

Il ministro della Giustizia Usa, Merrick Garland, ha inoltre sottolineato come i consumatori sono costretti a pagare prezzi più alti per servizi che altri sistemi operativi forniscono gratuitamente. Garland ha spiegato che negli ultimi 12 anni Apple è diventata una delle società che vale di più al mondo e molto è dovuto proprio al successo di iPhone. Con questo, secondo il ministro, Apple “ha mantenuto il monopolio nel settore degli smartphone violando le leggi antitrust” con ostacoli che rendono difficile a sviluppatori e consumatori di allontanarsi dall’ecosistema stesso.

A riprova di questo ci sarebbe, per esempio, il cattivo rendimento dell’app di messaggistica iMessage quando il testo arriva da un dispositivo Android. L’effetto finale infatti è un messaggio diverso dall’originale, con colore della bolla diverso, foto più piccole e altri elementi mancanti. Un altro esempio è la gestione delle app, come per il caso del blocco di alcune opzione per sviluppatori di software e società di videogiochi (il caso Fortnite sopra tutti).

Apple si difende dall’accusa di violazione dell’antitrust

Non resta senza risposta l’accusa di violazione dell’antitrust annunciata dal Dipartimento di giustizia. Fred Sainz, portavoce dell’azienda, ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma: “Questa causa minaccia chi siamo e minaccia anche i principi che distinguono i prodotti Apple in alcuni mercati molto competitivi”.

Secondo Apple l’azione è sbagliata e per questo si difenderanno nelle sedi opportune. Ci tengono però a sottolineare come, se la causa avrà successo, “la nostra capacità di creare la tecnologia che la gente si attende da Apple sarà in pericolo”.