Smart working nella Pa, c’è la proroga: cosa cambia

Prolungato di tre mesi il lavoro da remoto per i dipendenti 'fragili' della pubblica amministrazione, che saranno così equiparati ai lavoratori del privato

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

I dipendenti pubblici cosiddetti fragili potranno beneficiare dello smart working fino a fine anno, così come i lavoratori del settore privato. La proroga è stata inserita nel decreto appena varato dal Consiglio dei ministri grazie a un finanziamento di 1,67 milioni di euro e recepisce le richieste avanzate da tempo dai sindacati.

La proroga

La misura spinta dal ministro della Funzione pubblica Paolo Zangrillo è stata in dubbio fino a poche ore prima del Cdm dove è arrivata l’avallo sulle copertura da parte del Mef.

Si tratta dell’ennesimo prolungamento sullo smart working dopo quella di altri tre mesi disposta lo scorso giugno (qui avevamo parlato dell’addio allo smart working dall’1 luglio per i genitori di figli under 14 e della proroga solo per i lavoratori fragili). “Stiamo cercando di trovare una soluzione a tutela dei dipendenti fragili della Pubblica amministrazione – aveva assicurato Zangrillo – salvaguardando la salute di persone con patologie plurime o sottoposte a terapie salvavita ed evitando discriminazioni con le lavoratrici e i lavoratori del settore privato”

“Non ho mai avuto preclusioni ideologiche nei confronti dello smart working, che durante la pandemia ha garantito la continuità di moltissimi servizi e che ancora oggi rappresenta una opportunità – aveva sottolineato il ministro -. Molte aziende stanno continuando a utilizzarlo, non vedo quindi perché la stessa cosa non possa e non debba valere per la Pubblica amministrazione, tanto più nei confronti di chi è esposto a gravi rischi non dovuti soltanto al Covid-19″.

L’intervento era stato chiesto a gran voce dai sindacati, soprattutto per eliminare la disparità tra i dipendenti pubblici in condizioni di fragilità e la stessa categoria di lavoratori del settore privato che già da tempo aveva già ricevuto il via libera al lavoro da remoto fino a fine anno (qui abbiamo parlato delle migliori aziende per lavorare da remoto, mentre qui abbiamo scritto della meta più richiesta dove lavorare in smart working).

Rassicurazioni sull’inserimento della proroga erano arrivate anche dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone: “Stiamo ragionando su una eventuale proroga –  aveva dichiarato – perché la norma è a fini emergenziali e si basa sui dati epidemiologici che in questo momento ci dicono che la situazione è differente rispetto a quando lo smart working nel 2020 è stato introdotto come strumento di contrasto ad una situazione emergenziale. Però stiamo facendo delle valutazioni sui fragili e questo sarà oggetto di scelte nei prossimi giorni”.

La novità

Grazie a questa misura potranno usufruire ancora del lavoro agile i dipendenti pubblici affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, sulla falsariga dei primi provvedimenti in materia introdotti per porre rimedio all’impossibilità di andare in ufficio durante i lockdown e tutelare le categorie più esposte durante la pandemia da Covid-19.

La novità in materia prevista dal decreto riguarda i docenti in situazione di lavoro agile che potranno essere adibiti “ad attività di supporto all’attuazione del Piano triennale dell’offerta formativa”.