Buone notizie per chi è senza lavoro: aumenta la cassa integrazione

L'Inps ha diffuso una circolare con tutti gli aumenti sulla Cig e altri trattamenti previdenziale in forza delle misure in legge di Bilancio sulla rivalutazione all'inflazione

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Redazione

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Aumenta da gennaio l’importo massimo della Cassa integrazione per effetto della rivalutazione del 100% dell’inflazione. La cifra è salita a 1.321,53 euro lordi pari a 1.244,36 euro netti per quanto riguarda il trattamento di integrazione salariale ordinario e straordinario (CIGO e CIGS), della Cig per gli operai agricoli (CISOA), dell’assegno di integrazione salariale del FIS. Lo comunica l’Inps in una circolare che recepisce le norme previste nella legge di Bilancio, elencando gli importi incrementati anche per altre tipologie di assegni di cassa integrazione.

Cassa integrazione, importi rivalutati al100% dell’inflazione: gli aumenti

Dal 2022 il tetto massimo della Cig è diventato unico, dai due previsti in precedenza a seconda del livello di retribuzione, ed è pari all’80% della retribuzione del lavoratore in cassa integrazione, che dal 2022 è stata estesa anche per il caldo eccessivo come abbiamo spiegato qui.

Come precisato dall’Istituto, l’adeguamento degli importi al caro-vita interessa dall’1 gennaio anche i seguenti trattamenti previdenziali:

  • assegno di integrazione salariale e dell’assegno emergenziale del Fondo di solidarietà del Credito;
  • assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del credito,
  • assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del credito cooperativo,
  • indennità di disoccupazione NASpI,
  • indennità di disoccupazione DIS-COLL,
  • indennità di disoccupazione agricola,
  • indennità di disoccupazione a favore dei lavoratori autonomi dello spettacolo (ALAS),
  • indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO),
  • importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili.

Cassa integrazione, importi rivalutati al100% dell’inflazione: i massimali

Per la Cig in favore delle imprese del settore edile e lapideo per intemperie stagionali, escluse quelle del settore agricolo, l’importo sale a 1.585,84 euro lordi e 1.493,23 netti, considerato l’aumento del 20% (qui abbiamo riportato l’allarme sui conti correnti per le perdite provocate dall’inflazione mentre qui abbiamo parlato degli effetti del caro-vita da record sui prezzi della spesa).

Per quanto riguarda l’assegno di integrazione salariale nel Fondo credito, l’indennità sale invece a un massimale di:

  • 1.306,75 a fronte di una retribuzione mensile lorda inferiore a 2.406,02;
  • 1.506,19 nella fascia compresa tra 2.406,02 e 3.803,33 euro lordi;
  • 1.902,81 euro per retribuzioni superiori a 3.803,33 euro lordi.

L’assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del credito prevede dei massimali riferiti a una retribuzione tabellare annua lorda inferiore a 46.076,64 euro, al lordo della riduzione del 5,84%, sono pari a 2.691,44 euro (al netto è 2.534,26).

L’aumento arriva a 3.031,89 per la fascia compresa tra 46.076,64 e 60.626,25 euro lordi all’anno di retribuzione, fino a 4.243,50 euro annui per le retribuzioni oltre i 60.626,25.

Nel 2023, il salario massimo da prendere a riferimento per il calcolo delle indennità di disoccupazione NASpI è pari a 1.352,19 euro, sotto il quale gli aventi diritto ricevono il 75% dell’importo. Per quest’anno l’importo massimo mensile di questa indennità non può in ogni caso superare i 1.470,99 euro.

Nel caso l’importo superi la soglia L’Inps aggiungerà all’assegno anche il 25% della differenza tra 1.352,19 e il massimale di 1.470,99 euro.

Come ricorda l’Inps nella circolare, gli stessi paletti vengono applicati per l’indennità di disoccupazione dis-coll e l’indennità di disoccupazione a favore dei lavoratori autonomi dello spettacolo (ALAS).

Cresce anche l’importo mensile dell’assegno che spetta ai lavoratori che svolgono attività socialmente utili, a carico del Fondo sociale occupazione e formazione, che dall’1 gennaio 2023 è pari a 656,44 euro.