Addio allo smart working per i genitori con figli under 14 dal 1° luglio. Il governo sembra avere intenzione di prorogare lo smart working, attualmente in scadenza il 30 giugno, solo per i lavoratori fragili con patologie gravi.
Smart working, la situazione ad oggi
Oggi possono beneficiare dello smart working sia i lavoratori fragili, nel pubblico e nel privato, sia i dipendenti del privato (esclusi dunque gli statali) che hanno figli piccoli di età inferiore ai 14 anni, a patto che l’altro genitore non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito e che non ci sia un genitore non lavoratore. Lo smart working è attualmente in vigore fino al 30 giugno.
Cosa succede dal 1° luglio
Non c’è ancora l’ufficialità, il dossier a carico del ministro del Lavoro Marina Calderone è in discussione da giorni. Ma la strada del governo sembra chiara. Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha detto in un’intervista al Messaggero: “Non siamo più in pandemia, per cui non credo ci sia più l’urgenza di intervenire sui genitori con figli under 14” ha detto Zangrillo, auspicando tuttavia che “continui a esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili”.
Sembra dunque destinato a essere bocciato l’emendamento al decreto Lavoro presentato da un gruppo di parlamentari dell’opposizione che chiedevano di prorogare e potenziare il diritto al lavoro da remoto almeno fino alla fine di dicembre.
Dal 1° luglio dunque, lo smart working non dovrebbe essere più un diritto per i lavoratori con figli con meno di 14 anni.
Il ricorso allo smart working potrà essere regolato esclusivamente dagli accordi individuali tra azienda o amministrazione pubblica e lavoratori, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017 e dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile.
I costi dello smart working
L’ostacolo da superare è quello dei costi. Secondo i calcoli della Ragioneria generale di Stato, per la proroga dello smart working servirebbero risorse tra i 18 e i 30 milioni di euro, a seconda della quantità di mesi: la spesa maggiore consiste nella sostituzione dei dipendenti le cui mansioni non possono essere svolte da remoto con altri lavoratori, pagando due stipendi per un’unica posizione.
Se la proroga non sarà approvata, la scelta sulla concessione dello smart working illimitato resterà appannaggio dei datori di lavoro che potranno proporre accordi specifici.