Ultimi sondaggi politici, chi vincerebbe se si votasse oggi

Tornano gli ultimissimi sondaggi politici. Ecco chi vincerebbe le elezioni se si votasse oggi e come cambiano gli equilibri

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

I democratici perdono terreno, raggiungendo il record negativo dell’era Elly Schlein, con il PD che scende di un ulteriore decimo rispetto al rilevamento di due settimane fa, attestandosi al 19,3%. Questo rappresenta il dato più basso dal marzo in cui la segretaria si è insediata al Nazareno. Nel centrosinistra, il Movimento 5 Stelle registra invece un aumento positivo, guadagnando quattro decimi e arrivando al 16,5%. Anche se soltanto un’alleanza tra i giallorossi potrebbe impensierire Giorgia Meloni.

Come stanno andando i partiti

Fratelli d’Italia rimane il primo partito con il 28,7%, ma con un lieve calo. Una percentuale più che lusinghiera e maggiore rispetto a quanto ottenuto da Fratelli d’Italia alle ultime elezioni politiche.

Buone notizie dal sondaggio anche per Forza Italia che, nonostante la perdita del proprio leader e fondatore Silvio Berlusconi, sembrerebbe riuscire a restare a galla rimanendo sempre indispensabile numericamente al fine di garantire una vittoria elettorale al centrodestra. Il partito si porta così al 7,8%. Anche la Lega riporta un segno positivo, il caso della precettazione di Matteo Salvini per lo sciopero di Cgil e Uil, ma con un modesto guadagno di un decimo, fermandosi al 9,1%, poco più di un punto sopra Forza Italia. 

Azione di Carlo Calenda registra un aumento, salendo al 4% (+0,1) rispetto a 14 giorni fa. L’alleanza tra Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, rispettivamente leader di Sinistra Italiana e Verdi, rimane stabile al 3,4% (=). Italia Viva di Matteo Renzi registra un calo, fermandosi al 3,1% (+0,1). +Europa della leader Emma Bonino, nonostante sia rimasta fuori dal Parlamento come Paragone, sale al 2,6% (+0,2).

In vista delle elezioni europee di giugno dove la soglia di sbarramento sarà del 4% – senza che i partiti possano unirsi in coalizioni ma solo in listoni unitari -, per i partiti di Calenda, Fratoianni, Renzi e Bonino le cose si fanno compliate, costringendoli ad accordi per creare un gruppo al Parlamento Europeo.

L’Unione Popolare di Luigi De Magistris rimane stabile, con il suo partito che registra un lieve aumento all’1,2% (+0,1). Noi Moderati di Maurizio Lupi, Giovanni Toti e Luigi Brugnaro calano rispetto a due settimane fa, attestandosi all’0,9% (-0,2). Italexit di Gianluigi Paragone scivola al 2%, registrando un calo dell’0,1%.

La Supermedia

Di seguito tutte le percentuali dei partiti italiani con tra parentesi le variazioni rispetto agli ultimi sondaggi politici, che avevamo riportato qui, secondo i risultati della Supermedia Agi/Youtrend che calcola la media ponderata  dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto:

  • FDI 28,7% (-0,1)
  • PD 19,3% (-0,1)
  • M5S 16,5% (+0,4)
  • Lega 9,1% (+0,1)
  • Forza Italia 7,8% (+0,5)
  • Azione 4,0% (+0,1)
  • Verdi/Sinistra 3,4% (=)
  • Italia Viva 3,1% (+0,1)
  • +Europa 2,6% (+0,2)
  • Italexit 2,0% (-0,1)
  • Unione Popolare 1,2% (+0,1)
  • Noi Moderati 0,9% (-0,2)

Qui di seguito invece i sondaggi sulle intenzioni di voto delle coalizioni:

  • Centrodestra 46,5% (+0,3)
  • Centrosinistra 25,4% (+0,2)
  • M5S 16,5% (+0,4)
  • Terzo Polo 7,0% (+0,1
  • Italexit 2,0% (-0,1)
  • Altri 2,6% (-0,9)

Le variazioni tra parentesi indicano lo scostamento rispetto alla Supermedia di due settimane fa (9 novembre 2023). La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 9 al 22 novembre, è stata effettuata il giorno 23 novembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demos (data di pubblicazione: 13 novembre), Eumetra (16 novembre), Euromedia (19 novembre), Ipsos (11 novembre), Quorum (13 novembre), SWG (13 e 20 novembre) e Tecnè (11 e 18 novembre).