Sondaggi politici: centrodestra in calo, opposizioni compatte

La nuova Supermedia dei sondaggi politici di YouTrend e Agi mostra una situazione stabile, con un progressivo calo di consensi per i partiti al Governo

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

I sondaggi politici non fotografano particolari cambiamenti tra le preferenze di voto degli italiani. La settimana appena trascorsa è stata rovente e caratterizzata dalle agguerrite critiche a Giorgia Meloni e alla maggioranza da parte di Elly Schlein e Giuseppe Conte in Aula, mai così infervorati dall’inizio della XIX legislatura. L’opposizione sembra più compatta che mai e sembra aver (ri)trovato la voce a un mese dall’inizio del nuovo giro di elezioni, che partirà con le regionali in Sardegna. I numeri indicano un trend di lieve flessione per la maggioranza e una lenta crescita del centrosinistra. Crisi passeggera o è l’inizio del disinnamoramento degli italiani per la premier?

Supermedia YouTrend/Agi: chi sale e chi scende

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, con le rilevazioni realizzate dal 10 al 24 gennaio. Prende in considerazione i dati forniti da Eumetra, Euromedia, Noto, SWG e Tecnè.

Al primo posto dell’ideale classifica dei partiti più apprezzati dagli italiani è ancora Fratelli d’Italia, che ha un vantaggio netto sulle altre forze politiche. Nonostante le accese discussioni in Aula, il consenso per Giorgia Meloni rimane sostanzialmente immutato, anche se continua a registrarsi un calo dei numeri.

Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono sempre al secondo e al terzo posto della lista dei partiti che prenderebbero più voti se si andasse alle urne oggi, e insieme ai Verdi e Sinistra Italiana arrivano a guadagnare mezzo punto percentuale rispetto al mese scorso.

Anche Lega e Forza Italia mostrano segni di stanchezza. Fuori dal perimetro della maggioranza troviamo il Terzo Polo che viaggia su due velocità, cala Azione e sale Italia Viva, e +Europa che perde consenso.

Le percentuali delle intenzioni di voto nei sondaggi politici

Di seguito le preferenze espresse dagli italiani rispetto a ogni lista e il confronto con l’ultima Supermedia YouTrend e Agi del 2023, quella del 28 dicembre:

  • Fratelli d’Italia: 28,7% (-0,1%);
  • Partito Democratico: 19,5% (+0,2%);
  • Movimento 5 Stelle: 16,5% (+0,2%);
  • Lega: 8,6% (-0,2%);
  • Forza Italia: 7% (-0,1%);
  • Alleanza Verdi e Sinistra Italiana: 3,8% (+0,1%);
  • Azione: 3,4% (-0,4%);
  • Italia Viva: 3,1% (+0,1%);
  • +Europa: 2,1% (-0,4%);
  • Italexit: 1,7% (+0,1%);
  • Unione Popolare: 1,3% (=);
  • Noi Moderati: 1,2% (+0,1%).

Supermedia dei sondaggi politici: le percentuali delle coalizioni

È chiaro come i partiti del centrodestra stiano perdendo consensi nell’ultimo periodo, ma i dati storici dalle elezioni a oggi mostrano in realtà percentuali ben superiori per la coalizione di maggioranza. Di seguito la situazione odierna:

  • Centrodestra: 45,6%;
  • Centrosinistra: 25,5%;
  • Movimento 5 Stelle: 16,5%;
  • Terzo Polo: 6,5%;
  • Altri: 5,9%.

Alle scorse elezioni, invece, le preferenze degli italiani erano ripartite come segue tra le varie coalizioni:

  • Centrodestra: 43,8%;
  • Centrosinistra 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.

I partiti minori appaiono dunque meno rilevanti, mentre Carlo Calenda e Matteo Renzi non riescono a mostrarsi particolarmente attrattivi per gli elettori dalla scissione. Gli equilibri dei principali partiti di opposizione rimangono precari, con il centrosinistra e i pentastellati che perdono e acquistano i rispettivi elettori.

Nonostante lo scontro tra Schlein e Meloni alla Camera sui fondi destinati alla Sanità e sulle privatizzazioni, vero evento politico della settimana, non cambia particolarmente il consenso per la premier e i suoi alleati. Il trend è dunque in negativo solo in relazione al breve periodo. Le opposizioni dovranno aspettare prima di poter cantare vittoria.