Quanto guadagna un farmacista, la differenza di stipendio fra titolare e dipendente

Quello del farmacista è un lavoro molto complesso, ma i guadagni sono rapportati ai tanti anni passati sui libri e alle tante responsabilità?

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

In un Paese come l’Italia, in cui l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche legate alla senilità determinano un costante aumento del consumo di medicinali, le farmacie sono veri e propri punti di riferimento per milioni di persone in tutto il territorio nazionale. E il farmacista è sempre più spesso non solo un professionista stimato, ma anche una presenza costante del quotidiano, prezioso consigliere per clienti e pazienti.

Nella Penisola è presente una farmacia ogni 3.129 abitanti, in linea con la media europea, per un totale di oltre 19 mila esercizi, di cui oltre 17,5 mila sono private. Sono dunque di proprietà di un titolare, che ha guadagni e spese molto diversi da chi invece lavora come farmacista dipendente. Ecco quanto guadagna questa figura professionale in questi diversi ruoli.

Come si diventa e cosa fa il farmacista: percorso di studi e mansioni

Il farmacista è un professionista sanitario che si occupa della distribuzione di medicinali e altri prodotti per la salute e il benessere, come gli integratori, gli alimenti dietetici, i dispositivi medici, i prodotti cosmetici. Oltre a vendere i farmaci, ne deve indicare la giusta posologia, le controindicazioni, le interazioni con altri farmaci ed eventuali effetti collaterali. Può consigliare prodotti che non richiedono la prescrizione da parte del medico curante.

Si occupa inoltre della stessa preparazione dei farmaci galenici, ovvero quelli che escono direttamente dal laboratorio della farmacia. Tra le competenze di questa figura rientrano anche la somministrazione dei vaccini e alcune attività di screening sanitario, come i controlli della pressione sanguigna, i test per il colesterolo e il diabete, i test per le intolleranza alimentari e tamponi per la rilevazione dei virus.

Dentro l’attività di sua proprietà o in cui è assunto come dipendente, il farmacista gestisce anche le scorte e l’approvvigionamento dei farmaci e dei prodotti. In ospedale gestisce invece la somministrazione dei farmaci destinati ai pazienti presenti nella struttura in base ai loro piani terapeutici, lavorando a stretto contatto con i medici e gli altri operatori sanitari.

Per diventare farmacista è necessario frequentare un corso di laurea a ciclo unico in Farmacia (classe LM-13) della durata di 5 anni, che dal 2022 è abilitante per la professione. Prevede tra gli altri insegnamenti di anatomia e fisiologia umana, chimica, farmacologia, tossicologia. In base ai dati Ocse, ci sono quasi 100 mila farmacisti in Italia. Quelli che effettivamente praticano la professione sono poco più di 73,5 mila. Significa che nel nostro Paese ci sono 1,24 farmacisti ogni mille abitanti.

Stipendio farmacista

Quanto guadagna un farmacista dipendente: gli stipendi del CCNL

Per sapere quanto guadagna un farmacista è necessario fare una distinzione tra il titolare della farmacia, che può fatturare anche ingenti somme di denaro, e i suoi dipendenti. Nei primi anni di carriera i subordinati percepiscono in media circa 1.500 euro al mese, che salgono a oltre 1.800 euro prima della pensione.

Il contratto collettivo prevede la suddivisione in livelli in base alle responsabilità e agli anni di esperienza del farmacista. Il livello Q1 è il direttore, il Q3 è il farmacista con più di 2 anni di anzianità che gestisce uno o più servizi all’interno della farmacia. Di recente è stato inserito nel CCNL livello Q2, un ruolo intermedio per riconoscere una remunerazione maggiore ai farmacisti con funzioni suppletive.

Il livello 1 è il farmacista collaboratore dopo 24 mesi di servizio nella qualifica. Dal secondo al sesto livello sono inquadrati i lavoratori di concetto, i coadiutori di farmacia, i contabili e i cassieri, i fattorini e infine gli addetti alle pulizie. Gli stipendi cambiano anche in base al luogo in cui è presente la farmacia.

Quanto guadagna un farmacista dipendente nei piccoli comuni

Di seguito la tabella di quanto guadagna un farmacista al mese nelle aree rurali, cioè nei comuni con meno di 5 mila abitanti. Le cifre, espresse in euro, sono la somma della paga base, della continenza, dell’elemento distinto della retribuzione, dell’indennità speciale quadri.

Livello Paga prevista dall’ultimo CCNL
Q1 2278,61€
Q2 + 12 anni 2110€
Q2 + 2 anni 2080€
Q3 + 12 anni 2042,8€
Q3 + 2 anni 2012,8€
1 1912,8€
2 1699,24€
3 1614,3€
4 1502,06€
5 1385,41€
6 1294,93€

Quanto guadagna un farmacista dipendente nella aree urbane

Di seguito invece le tabelle retributive che indicano quanto guadagna un farmacista nelle aree urbane con più di 5 mila abitanti.

Livello Paga prevista dall’ultimo CCNL
Q1 2345,37€
Q2 + 12 anni 2169,97€
Q2 + 2 anni 2139,97€
Q3 + 12 anni 2099,97€
Q3 + 2 anni 2069,97€
1 1969,97€
2 1747,88€
3 1659,5€
4 1542,75€
5 1421,37€
6 1327,25€

Quanto guadagna il titolare di una farmacia e quali spese deve affrontare

Il titolare di una farmacia può arrivare a percepire anche 10 mila euro al mese, ovvero sui 130 mila euro all’anno, anche grazie alla vendita di prodotti e servizi collaterali. È difficile stabilire una media nazionale, ma possiamo dire che chi possiede una farmacia in città come Roma o Milano guadagna mediamente di più rispetto a chi opera in provincia. Il farmacista titolare deve però fare i conti con diverse voci di spesa.

  • Costi relativi al locale, come l’affitto o il mutuo, le utenze, le tasse e le imposte, le spese di manutenzione.
  • Costo di gestione della partita Iva e versamento dell’imposta sul valore aggiunto, con le aliquote fissate al 4%, al 10% e al 20% per i prodotti farmaceutici.
  • Costo del commercialista e di altri eventuali consulenti.
  • Acquisto delle merci.
  • Stipendi per i dipendenti e per sé.
  • Servizi di assistenza e assicurazione.
  • Vigilanza.

A questi costi bisogna aggiungere le spese da sostenere una tantum o sporadicamente per l’arredo del locale, i camici, le apparecchiature del laboratorio, l’installazione di sistemi di sicurezza come telecamere a circuito chiuso e allarmi. Per aprire una farmacia ex novo, dunque, è necessario un investimento iniziale molto importante, spesso proibitivo per un giovane neolaureato, a cui conviene lavorare come dipendente.

Non è una sorpresa che molte farmacie siano a gestione familiare e vengano tramandate per convenienza dai genitori ai propri figli da decenni. Sempre più farmacie inoltre vendono prodotti molto diversi dai medicinali, con angoli dedicati al beauty, alla fitoterapia e ai rimedi naturali, all’omeopatia, ai giocattoli e ai prodotti per la prima infanzia, che permettono un fatturato maggiore della sola specializzazione della vendita dei farmaci.