Naspi e disoccupazione perse se non si accetta un lavoro, le nuove regole

Con il nuovo decreto, i percettori di Naspi, Dis-Coll e Iscro devono accettare l'offerta di lavoro, pena la perdita del beneficio

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Pubblicato: 30 Ottobre 2025 23:22

Stretta in arrivo per chi beneficia dell’assegno di disoccupazione. Le novità non sono comprese nel testo della Legge di Bilancio che dovrà essere approvato entro fine anno, ma nel fresco decreto legge che va a integrare le norme su salute e sicurezza sul lavoro. Il provvedimento ha, in realtà, una portata più ampia e tocca anche un istituto tra i più conosciuti in materia, appunto la Naspi.

In sostanza, chi non si mostrerà sufficientemente interessato a trovare occupazione, firmando il relativo contratto, perderà l’indennità. Vediamo insieme quando ciò potrà accadere e perché, spiegando a che cosa ogni percettore deve fare molta attenzione, per evitare la brutta sorpresa della revoca della misura di sostegno al reddito.

Perché le indennità di disoccupazione saranno a rischio con le nuove norme

Il testo in oggetto rivede le regole in merito ai principali sussidi di disoccupazione – Naspi, Dis-Coll e Iscro – facendo riferimento alle offerte di lavoro che arrivano dalla piattaforma digitale del Ministero del Lavoro, il Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa).

Infatti, secondo la bozza del decreto Misure urgenti per la tutela della salute e sicurezza e le politiche sociali, approvata dal governo Meloni, il beneficiario degli aiuti economici mensili che rifiuta anche una sola offerta di lavoro idonea entro i 20 km dall’ultima sede di lavoro e pubblicata su Siisl sarà costretto alla perdita immediata dell’indennità di disoccupazione.

Inoltre, anche le offerte meno convenienti (pur entro certi limiti) non potranno essere rifiutate per più di due volte, pena il dover dire addio al sostegno economico. Non solo: chi non fa l’iscrizione alla piattaforma Siisl, rischierà il rischio di taglio dell’assegno periodico.

In sostanza, con le novità normative nel dl Lavoro, questa piattaforma viene rafforzata perché, se finora era usata soprattutto da chi percepisce l’Assegno di inclusione o il Supporto per la formazione e il lavoro, presto diverrà fondamentale anche per i beneficiari di Naspi, DisColl o Iscro.

In che modo i poteri di Siisl saranno potenziati dal decreto del Governo

La piattaforma sarà al centro delle politiche attive del lavoro. Infatti, il dl prevede un sistema di controllo automatico: il Siisl segnalerà direttamente ai centri per l’impiego e a Inps i beneficiari che non si registrano, non caricano il curriculum o non manifestano interesse per le offerte.

Di fatto, il sistema diventa così una vera e propria sentinella o controllore digitale del mercato del lavoro, destinato a vagliare il comportamento di chi riceve un sostegno economico dallo Stato e la sua effettiva volontà di partecipare a percorsi di reinserimento lavorativo.

Per adeguarsi alle novità normative ed evitare brutte sorprese, chi riceve uno di questi sussidi dovrà:

  • registrarsi obbligatoriamente sulla piattaforma Siisl;
  • caricare il proprio curriculum vitae aggiornato e completo;
  • firmare il Patto di attivazione digitale, ossia il documento che attesta la disponibilità a cercare e accettare offerte di lavoro.

Chi non lo rispetta questi step entro i termini previsti, subirà una sanzione. In particolare, se il disoccupato non completa la procedura entro 15 giorni dall’iscrizione d’ufficio da parte di Inps – dopo l’approvazione della domanda di disoccupazione – perderà il 25% della prima mensilità dell’indennità.

E attenzione: se l’interessato persisterà nel non rispettare questi obblighi, andrà incontro alla decadenza totale del sussidio.

Specifico paletto per chi percepisce Naspi o Dis-Coll è rappresentato dall’obbligo di firma del Patto di servizio personalizzato, che definisce insieme al centro per l’impiego il percorso di reinserimento lavorativo.

Infatti, se chi cerca lavoro non sottoscrive questo patto entro 45 giorni dall’iscrizione e non si presenta alla convocazione del centro per l’impiego, sarà destinato a perdere l’indennità.

Quando l’offerta è idonea e va accettata per non perdere il sussidio

Una volta iscritti, i disoccupati dovranno accedere periodicamente alla piattaforma Siisl e manifestare interesse per le offerte di lavoro compatibili con il proprio profilo.

Come detto, basta rifiutarne una per perdere il contributo. Ma quando un’offerta è considerabile idonea o congrua e, quindi, degna di essere accettata senza esitazione?

Ebbene, deve rispettare tutte queste condizioni:

  • l’azienda deve operare nello stesso settore o in un settore affine a quello dell’ultimo impiego del disoccupato;
  • il ruolo proposto deve riguardare attività equivalenti a quelle svolte in precedenza;
  • il salario offerto deve essere uguale o superiore a quello dell’ultimo lavoro;
  • la sede di lavoro si deve trovare nello stesso comune di residenza oppure entro 20 chilometri dall’ultima sede lavorativa.

Quando si possono rifiutare fino a due offerte di lavoro

Il decreto ha un margine di elasticità per le offerte definibili come meno convenienti, caratterizzate dai seguenti requisiti di base:

  • ruolo coerente con il titolo di studio;
  • stipendio inferiore di non oltre il 10% rispetto all’ultimo;
  • sede di lavoro distante al massimo 50 km dal luogo dell’ultimo lavoro.

In questi casi si potranno rifiutare fino a due offerte senza perdere il diritto alla Naspi, alla Dis-Coll oppure all’Iscro. Ma al terzo rifiuto le norme non ammettono deroghe o dimenticanze: anche se l’offerta è leggermente peggiore della precedente occupazione, l’indennità sarà tolta.

Si può fare ricorso contro la perdita del beneficio

Le nuove regole appaiono molto dettagliate perché prevedono anche che chi perde l’indennità per mancata registrazione, o per aver rifiutato un’offerta, potrà fare ricorso, provando di aver avuto un giustificato motivo (ad esempio difficoltà familiari, problemi di salute, incompatibilità con la propria situazione familiare, mancanza di mezzi per raggiungere il luogo di lavoro ecc.).

Ma attenzione all’effetto boomerang previsto dalle nuove regole, perché se il ricorso sarà respinto, il beneficiario dovrà attendere almeno 2 mesi prima di poter fare una nuova domanda per l’accesso al sostegno al reddito.

Che cosa cambia per le imprese

Non solo. Dal primo gennaio 2026, anche le aziende che vorranno avvalersi di agevolazioni contributive per le assunzioni dovranno pubblicare le proprie offerte di lavoro sul Siisl.

Infatti, il sistema consentirà loro di individuare candidati compatibili e, in prospettiva, potrà essere usato anche per gestire le comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro. Ai candidati disoccupati si applicheranno le regole e condizioni appena viste.

In questo modo, il Siisl diventerà una piattaforma unica per la gestione e il monitoraggio di tutte le politiche occupazionali, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro.

Concludendo, in una situazione in cui la disoccupazione cala ma i giovani rimangono indietro, il messaggio del Governo è chiaro: chi riceve un sostegno economico pubblico deve attivarsi concretamente per tornare nel mondo del lavoro.