Irap 2023: chi sono i soggetti esclusi. Le ultime novità

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito i dubbi dei contribuenti, ribadendo quali sono i soggetti esonerati dall'obbligo dell'Irap. Vediamo chi sono.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Quali sono i soggetti esclusi dal pagamento dell’Irap nel 2023? A fornire una risposta a questo dubbio ci ha pensato direttamente l’Agenzia delle Entrate, attraverso una FAQ pubblicata lo scorso 22 maggio 2023. L’AdE ha chiarito che per l’anno d’imposta 2022 l’Irap è stata abolita per le persone fisiche.

Ricordiamo che l’Irap è l’imposta regionale sulle attività produttive. Deve essere pagata dai contribuenti che esercitano abitualmente un’attività autonoma organizzata, il cui scopo sia la produzione o lo scambio di beni o, in alternativa, la prestazione di servizi. A partire dal periodo d’imposta in corso dal 1° gennaio 2022, l’Irap non deve essere più versata dai seguenti contribuenti:

  • persone fisiche, che stanno esercitando delle attività commerciali;
  • da quanti stiano esercitando arti e professioni, che sono indicati all’interno delle lettere b) e c) del comma 1 dell’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 446/1997.

Devono continuare a versare l’imposta regionale le società e tutti gli altri soggetti, che sono stati individuati direttamente dall’articolo 3. Ricordiamo, inoltre, che il prossimo 30 novembre 2023 scadono i termini entro i quali è necessario presentare il Modello Irap 2023, che è relativo al 2022.

Irap, ecco cos’è

L’imposta regionale sulle attività produttiva, anche conosciuta come Irap, è stata introdotta attraverso il D. Lgs n. 446/1997 in attuazione delle varie linee guida che sono contenute all’interno della Legge Delega n. 662/1996.

I contribuenti devono utilizzare il Modello Irap 2023 per dichiarare l’imposta sulle attività produttive, che deve essere versata relativamente al periodo d’imposta 2022. È necessario versare questa imposta per il semplice fatto che viene esercitata abitualmente un’attività all’interno delle regioni. L’attività deve essere autonomamente organizzata e deve essere diretta allo scambio di beni o alla prestazione di servizi. Il Modello Irap deve essere presentato entro il 30 novembre di ogni anno o entro l’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello nel quale è stato chiuso il periodo d’imposta.

I soggetti esclusi nel 2023

A prevedere quali siano i soggetti tenuti al versamento dell’Irap è l’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 446 del 1997. La Legge di Bilancio 2022, però, ha introdotto alcune importanti novità. L’articolo 1, ai commi 8 e 9, ha previsto l’esclusione dei seguenti soggetti passivi:

  • le persone fisiche, che stiano esercitando delle attività commerciali;
  • gli esercenti arti e professioni, i quali sono indicati all’interno delle lettere b) e c) del comma 1 dell’articolo 3 del Decreto Legislativo n. 446/1997.

Le novità introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2022 trovano la loro applicazione proprio con la dichiarazione da presentare nel 2023. Dalla sua presentazione, in precedenza, erano già esclusi i titolari di partita Iva che avevano optato per il regime forfettario.

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a chiarire che, proprio dal 2023, tra i soggetti esclusi da questo obbligo vi rientrano anche i liberi professionisti e le ditte individuali. Gli altri soggetti, come ad esempio le società e gli enti che svolgono una qualsiasi attività commerciale, continuano ad essere obbligati a presentare il Modello Irap 2023.

Specifiche tecniche di trasmissione

L’Agenzia delle Entrate, attraverso il provvedimento n. 141337 del 28 aprile 2023, ha provveduto ad approvare ufficialmente le specifiche tecniche per la trasmissione alle Regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano dei dati relativi all’Irap 2023. Ovviamente, questo obbligo coinvolge unicamente i soggetti obbligati.

L’Agenzia delle Entrate provvede ad inviare alle varie regioni e alle province autonome, nelle quali il contribuente ha fissato il proprio domicilio fiscale o dove viene ripartito il valore netto della produzione, le dichiarazioni Irap. Il sistema utilizzato per collegare l’anagrafe tributaria e gli enti locali è il sistema “Siatel v2.0 PuntoFisco”.

La trasmissione viene effettuata con cadenza mensile e ha inizio dal trentesimo giorno successivo alla data di scadenza della presentazione della dichiarazione Irap.

I termini della presentazione

È bene ricordare che il Modello Irap deve essere utilizzato per dichiarare l’imposta regionale sulle attività produttive: si riferisce direttamente al periodo d’imposta 2022. Come abbiamo anticipato in precedenza, il presupposto che porta al versamento dell’imposta è l’esercizio abituale dell’attività produttiva, che deve essere svolta all’interno dei territori delle regioni. Il contribuente deve svolgere un’attività autonomamente organizzata, che deve essere diretta alla produzione o allo scambio di merci. O alla prestazione di servizi.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’11 settembre 2008 ha stabilito chiaramente che la dichiarazione debba essere presentata entro i seguenti termini:

  • per le società semplici, le società in nome collettivo ed in accomandita semplice, nonché per le società ed associazioni ad esse equiparate il termine è fissato al 30 novembre dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta;
  • per i soggetti all’imposta sul reddito delle società, nonché per le amministrazioni pubbliche il termine è fissato nell’ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta.

I soggetti ancora obbligati a questo adempimento

Abbiamo visto che i liberi professionisti e le ditte individuali non sono più tenuti a presentare la dichiarazione Irap. Ricordiamo che continuano ad essere sottoposti a questo obbligo i seguenti soggetti:

  • studi professionali associati;
  • società di persone;
  • società di capitali;
  • enti commerciali in generale;
  • enti del terzo settore.

Le deduzioni per i dipendenti

Il Decreto Legge Semplificazioni, poi convertito nella Legge n. 122/2022, ha introdotto alcune novità nella compilazione della dichiarazione. È stata, infatti, modificata la struttura della sezione I del quadro IS nella quale i diretti interessati devono indicare le deduzioni previste dall’articolo 11 del DLgs n. 446/97.

Entrando nello specifico, il legislatore ha previsto una semplificazione delle modalità di deduzione della produzione dell’intero costo relativo al personale dipendente a tempo indeterminato e la conseguente indicazione nella dichiarazione Irap. Si evidenzia, nel nuovo Quadro IS, la presenza del rigo IS7 per le deduzioni del costo per il personale dipendente a tempo indeterminato.