Siamo abituati a definirli “rappresentanti” e li incontriamo spesso nelle sale d’attesa dei medici di famiglia. In realtà gli informatori scientifici del farmaco (o ISF) svolgono un ruolo molto importante e sono il collante tra il mondo della sanità, e quindi medici e soprattutto pazienti, e l’industria farmaceutica. Ma quali sono davvero le loro mansioni? Qual è il corso di studi necessario per fare questo lavoro? E, in un’ultima analisi, quanto guadagna un informatore scientifico del farmaco?
Indice
Cosa fa l’informatore scientifico del farmaco
L’informatore scientifico del farmaco, o semplicemente informatore scientifico, fornisce agli operatori sanitari come medici, veterinari e farmacisti, tutte le informazioni sui prodotti farmaceutici. Non si occupa solo di vendere nuovi medicinali, ma ne illustra il funzionamento e il campo d’azione. Lo stesso vale anche per dispositivi medici e integratori.
Si assicura dunque che tutto venga usato nel modo corretto, fornendo informazioni cruciali come le caratteristiche farmacologiche e terapeutiche, la posologia, i margini di rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Grazie all’informatore farmaceutico, insomma, gli operatori sanitari possono prescrivere e utilizzare correttamente farmaci e altri prodotti.
L’IFS tra farmacovigilanza e marketing
Oltre alla formazione e all’aggiornamento si occupa di monitorare le vendite e sviluppare strategia di mercato per i prodotti di competenza. Contribuisce a ottimizzare il posizionamento di medicinali e dispositivi sul mercato, nel caso ad esempio delle farmacie di privati, e si assicura, in ambito ospedaliero, che le forniture siano in linea con le ultime novità legislative e tecnologiche.
Un altro ruolo importante di questa figura professionale riguarda la raccolta di feedback e segnlazioni su effetti collaterali e indesiderati, malfunzionamenti e difficoltà legate all’assunzione o alla somministrazione dei farmaci. Le segnalazioni di medici e veterinari, farmacisti, infermieri e ostetrici vengono così riportate all’autorità di farmacovigilanza, l’AIFA e l’EMA nel caso dell’Italia e dell’Europa, grazie alla mediazione degli informatori scientifici.
Le mansioni dell’informatore scientifico
Nello specifico le attività dell’informatore scientifico si articolano in diverse mansioni:
- pianificazione della giornata lavorativa e ottimizzazione di tempi e itinerario;
- colloqui con gli operatori sanitari;
- formazione continua;
- riunioni aziendali;
- report dell’attività svolta;
- monitoraggio dell’utilizzo dei prodotti;
- pianificazione di programmi per incrementare le vendite;
- gestione delle scorte e delle disponibilità.
Il percorso di studi per diventare ISF
La formazione dell’ISF comprende conoscenze specifiche di farmacologia, tossicologia, chimica, diritto, marketing, comunicazione. Deve essere in possesso di nozioni generali di biologia, anatomia, matematica, statistica, botanica.
È possibile praticare la professione se si è in possesso di laurea triennale o magistrale in Biotecnologie, Farmacia, Chimica, Scienze naturali. Anche la laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia o in Medicina veterinaria può aprire le porte a questa professione.
Lo stipendio da informatore scientifico
Vediamo infine quanto guadagna un informatore scientifico del farmaco. Lo stipendio è stabilito attraverso il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di Chimico farmaceutico. Il livello è il B1, che corrisponde a 2.304,22 euro al mese, circa 27.700 euro all’anno.
A questa cifra va aggiunta anche una indennità di posizione organizzativa (IPO) di 303,76 al mese, che si traduce in quasi 3.700 euro all’anno. Bisogna poi aggiungere la tredicesima, eventuali maggiorazioni per il lavoro festivo, fringe benefit e bonus per gli spostamenti.