Per chi svolge attività imprenditoriali è spesso necessario dover depositare il proprio marchio. La registrazione permette all’azienda di essere tutelata da truffe e contraffazione, oltre che una crescita verso nuovi mercati. L’operazione è stata semplificata negli anni, e oggi basta relativamente poco per completarla, grazie all’utilizzo dei sistemi telematici messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione – in questo caso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Vediamo come effettuarla e quanto costa.
Indice
Chi deve presentare la domanda di deposito del marchio
La domanda marchio può essere presentata da qualunque persona fisica, anche minorenne e straniera, o persona giuridica. L’unico requisito è la domiciliazione in un Paese dell’UE. Anche più soggetti possono essere titolari di un marchio.
I moduli possono essere presentati e firmati dal titolare o dal suo rappresentante, appuntato attraverso lettera d’incarico o procura generale, tra le due categorie abilitate a farlo presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi:
- consulenti in proprietà industriale iscritte all’Ordine;
- avvocati iscritti all’Ordine.
Cosa bisogna avere prima di registrare un marchio
Prima di presentare la domanda per registrare un marchio è necessario:
- verificare che sia conforme alla legge e possieda tutti i requisiti richiesti;
- scegliere le classi di tutela dalla Classificazione internazionale di Nizza per i prodotti e i servizi;
- verificare che non si stiano violando i diritti altrui;
- verificare che il marchio sia nuovo e non confondibile attraverso la ricerca di anteriorità.
Come registrare un marchio in Italia: le tre modalità
Il deposito può avvenire in diverse modalità:
- modalità telematica e modalità telematica fast-track;
- modalità cartacea attraverso la Camera di Commercio;
- modalità postale.
Il deposito telematico prevede la compilazione online della domanda attraverso il sistema informativo dedicato dopo la registrazione. Per farlo sono necessari l’immagine del marchio su un file, la firma digitale, l’acquisto di una marca da bollo. Il sistema produce e invia per e-mail il modello F24 Veramente con elementi identificativi precompilato per perfezionare l’operazione.
La procedura fast-track permette di risparmiare tempo perché il richiedente può utilizzare esclusivamente i prodotti e i servizi già inclusi nella vigente Classificazione di Nizza. Ciò permette di velocizzare i tempi di esame di merito e il pagamento è contestuale all’invio della domanda stessa tramite il sistema PagoPa.
La modalità cartacea prevede la compilazione del modulo che è possibile scaricare in formato .pdf dal sito dell’UIBM. Il deposito avviene presso la Camera di Commercio presentando un originale e due copie del modulo compilato, oltre all’immagine del marchio su foglio bianco. In questo caso è necessario pagare gli oneri di segreteria alla CCIAA e il modello F24 che verrà generato in sede.
La modalità postale avviene inviando una raccomandata A/R all’indirizzo DGLC-UIBM Div. V – Servizi per l’Utenza – Via Molise, 19 – 00187 Roma. Il plico deve contenere il modulo originale con marca da bollo, due copie, l’immagine del marchio su foglio bianco, l’attestazione del pagamento della tassa con modello F24 Elementi identificativi con il codice fiscale del richiedente, ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria alla Camera di Commercio.
In ogni caso il deposito si perfeziona al pagamento della tassa di registrazione, e la sua data corrisponde a quella del pagamento della tassa stessa.
Ogni quanti anni deve essere rinnovato il marchio
Dal deposito della domanda, il marchio ha una validità di 10 anni e può essere rinnovato ogni 10 all’infinito. La data di scadenza corrisponde all’ultimo giorno del mese della data di deposito originaria. Vale a dire che un marchio registrato il 24 gennaio 2023 sarà valido fino al 31 gennaio 2023.
La domanda di rinnovo può essere presentata già da un anno prima della scadenza e fino a 6 mesi dopo, in questo caso pagando la mora. Oltre questa finestra il marchio non è più rinnovabile e deve essere presentata una nuova domanda di marchio di primo deposito.
Quali sono i vincoli di legge per il rinnovo del marchio
Il marchio rinnovato deve essere identico a quello precedente: non si possono apportare modifiche, non si può cambiare la grafica e non si possono aumentare le classi. L’unica operazione possibile in sede di rinnovo è la riduzione delle classi.
Il marchio deve essere rinnovato dal proprietario originale o da un eventuale nuovo proprietario. L’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi non verifica la titolarità di un marchio, presumendo che chi presenta la domanda di rinnovo sia legittimato al deposito.
Se una parte del marchio è stata venduta con un’operazione di cessione parziale, ciascun comproprietario è tenuto a depositare la richiesta di rinnovo per i prodotti o servizi di sua competenza. Se un marchio ha invece più titolari, la domanda può essere presentata da solo uno di essi.
Quanto costa registrare un marchio: il tariffario completo
Dopo aver visto le procedure, vediamo quanto costa registrare un marchio in Italia.
Tassa per il primo deposito e il rinnovo di marchi di impresa | |
Primo deposito della validità di 10 anni
|
101,00 euro (tassa di registrazione comprensiva di una classe) |
34 euro per ogni classe aggiunta | |
Rinnovo della validità di 10 anni
|
67 euro (tassa di registrazione comprensiva di una classe) |
34 euro per ogni clase aggiunta | |
Tasse per il primo deposito per il rinnovo marchi collettivi e di certificazione | |
Primo deposito della validità di 10 anni | 337 euro |
Rinnovo della validità di 10 anni | 202 euro |
Imposta di bollo per il deposito dei marchi | |
Deposito online | 48 euro |
Deposito cartaceo | 16 euro ogni 4 pagine (sia moduli che allegati) |
Trascrizione atti relativi ai marchi di impresa | |
Trascrizione degli atti | 81 euro per ogni operazione |
Imposta di bollo per il deposito delle trascrizioni | |
Deposito online | 80 euro di imposta omnicomprensiva |
Deposito cartaceo | 16 euro ogni 4 pagine (sia di moduli che di allegati) |
Mora per il ritardo di pagamento da effettuare entro il mese successivo | |
Tariffa unica | 34 euro |
Lettera d’incarico | |
Marca da bollo per la presentazione cartacea | 16 euro |
Tassa di concessione governativa | 34 euro |
Dati alla mano, dunque, tra spese amministrative, marca da bollo e protezioni aggiuntive le spese da sostenere per la registrazione di un marchio ammontano a poco meno di 200 euro, a cui deve essere aggiunta l’eventuale parcella dell’avvocato incaricato. Ovviamente il costo aumenta in base al caso.
Quanto costa registrare un marchio all’estero
Per depositare un marchio comunitario la spesa aumenta notevolmente. Si parte dagli 850 euro, a cui vanno aggiunte le spese per ogni classe aggiuntiva. Bisogna sapere che a livello internazionale non esiste un tariffario unico, ma i prezzi variano in base al Paese.
Solo per la ricerca preliminare nelle banche dati e il deposito del marchio negli Stati Uniti e in Cina si spendono non meno di 2 mila euro. In Russia e in India si arriva a 2.150 euro.