La differenza tra aspettative e realtà è qualcosa che riguarda tutte le professioni, o quasi. Non è esclusa quella dell’avvocato, che in molti ipotizzano in ville da sogno a sorseggiare drink, dopo aver visto l’ennesimo film girato a Hollywood o le serie americane in cui vengono mostrati studi legali di lusso con “squali” pronti a iniziare epiche guerre legali. La realtà è decisamente diversa, anche se non mancano i grandi nomi, italiani e stranieri, che ottengono il massimo possibile da questa professione, grazie soprattutto a clienti di lusso. Nella vita di tutti i giorni occorre però fare i conti con processi interminabili, clienti che tendono a non pagare e, generalmente parlando, una radicata crisi del settore.
Quanti sono gli avvocati in Italia, dove se ne trovano di più e quante sono le donne
Il numero degli avvocati in Italia è aumentato incredibilmente dal 1995 al 2010. In pochi anni si è passati da 83 mila a ben 216 mila, con un incremento più moderato tra il 2010 e il 2017, quando sono si è arrivati a quota 242.796mila. Oggi gli iscritti alla Cassa forense sono complessivamente 241.830.
È soprattutto al Sud che troviamo più avvocati. Rappresentano il 43,8% del totale. Un terzo si trova al Nord, mentre il restante 22,5% risiede nel Centro Italia. Considerando solo gli avvocati attivi ed escludendo quelli già in pensione, si scopre che ci sono 4,1 avvocati ogni 1.000 abitanti. Nel 1995 le donne erano solo 21 mila contro 62 mila colleghi. Oggi non c’è una rilevante differenza numerica di genere.
Quanto guadagna un avvocato in Italia e come sono cambiati i guadagni negli anni
Dai dati emerge come il settore sia ormai saturo, e questo ha un impatto diretto sui redditi. Tra le riforme della Giustizia, con la risoluzione di determinati tipi di cause con meccanismi esterni all’aula di tribunale, un alto numero di occupati, un lungo percorso di crescita, fatto di precariato, che penalizza i più giovani, è davvero sorprendente scoprire quanto guadagna un avvocato. Le cifre sono cambiate radicalmente negli anni.
- Nel 2000 un avvocato guadagnava intorno ai 56.757 euro all’anno.
- Nel 2012 un avvocato guadagnava intorno ai 47.500 euro all’anno, con un calo del 18,31%.
- Nel 2016 un avvocato guadagnava intorno ai 38.400 euro all’anno, con un ulteriore calo del 19,15%.
A distanza di oltre 15 anni, nonostante i grandi cambiamenti economici che hanno reso il costo della vita decisamente più caro, i compensi percepiti dagli avvocati non solo non sono aumentati, ma sono diminuiti ulteriormente. Oggi un avvocato guadagna in media 37.785 euro all’anno.
Bisogna considerare poi le spese di gestione dello studio, che in genere ammontano a 800 euro, e le spese fiscali legate all’apertura e al possesso della partita Iva. In Italia i legali operano infatti esclusivamente come liberi professionisti, a differenze di altri Paesi in cui sono sempre esistite figure subordinate e salariate. L’unica eccezione riguarda i legali che lavorano all’interno di uffici pubblici, che sono iscritti all’Ordine in un elenco speciale.
Quanto guadagna un avvocato in base a genere ed età: il problema del gender gap
Come in tante professioni, anche nella professione forense le donne sono penalizzate. È stato osservato infatti un evidente gender gap tra i guadagni degli avvocati e quelli delle loro colleghe. Un’avvocata – il termine è stato ufficialmente sdoganato, e per i linguisti è considerato più corretto del più comune avvocatessa – guadagna infatti solo 23.500 euro all’anno. La controparte maschile circa 51 mila euro. Oltre il doppio.
Guadagni medi | Differenza rispetto alla media | Differenza di genere | |
Uomini | 51.000 euro | +34,9% | +117% |
Donne | 23.500 euro | -37,8% | -53,9% |
Ma non solo. A rendere più o meno ricche le entrate annuali è anche l’età dell’avvocato. Gli under 30 superano di poco i 13 mila euro all’anno, mentre dai 50 anni in su si inizia a guadagnare più della media nazionale. Gli avvocati che hanno età comprese tra i 60 e i 64 anni possono guadagnare infatti fino a 60 mila euro all’anno.
Quanto guadagna un avvocato nel resto del mondo: Italia fanalino di coda
L’Italia è tra i Paesi con più avvocati in attività, come già detto, con 4 legali ogni 1.000 abitanti. Ce ne sono di più solo in Spagna, 5 ogni 1.000, e nel Liechtenstein, 6 ogni 1.000. Nel nostro Paese la svolta professionale arriva non prima dei 45 anni dopo un lungo percorso di precariato, mentre in altre realtà, come la Germania, i giovani riescono a guadagnare 50 mila euro all’inizio della carriera, che raddoppiano con l’esperienza.
Paese | Guadagni medi all’anno |
Italia | 37.785 euro |
Regno Unito | 57.000 euro |
Germania | 70.000 euro |
Stati Uniti | 92.700 euro |
Fare l’avvocato in Italia, specie se si è giovani e donne, non è dunque particolarmente remunerativo e non garantisce certo uno stile di vita da film, almeno non prima di una lunga gavetta. Come per altre professioni è necessario poi costruire un network di contatti, crescere nel giusto ambiente e farsi strada sgomitando in mezzo a una concorrenza nutrita e spietata. Meglio pensare a lungo prima di scegliere questa strada, considerando non solo quanto guadagna un avvocato, ma anche il lungo percorso universitario e i tanti anni di studio successivi, visto che si tratta di un lavoro che richiede un aggiornamento costante.