Sullo sciopero dei treni Matteo Salvini va allo scontro con i sindacati e dimezza la protesta. Nonostante l’ennesimo tavolo convocato con le sigle a fine giornata si fosse concluso con un nulla di fatto, alla vigilia della giornata di agitazione indetta per giovedì 13 luglio il ministro dei Trasporti è intervenuto a gamba tesa sull’astensione dei lavoratori di Trenitalia e Italo. La fine della mobilitazione fissata inizialmente per le 2 di venerdì 14 luglio è stata anticipata alle 15 della giornata di giovedì tramite l’ordinanza di precettazione disposta dal Mit. Un’iniziativa “vergognosa, sbagliata e illegittima” secondo il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, che teme adesso un intervento simile per lo sciopero del settore aereo previsto per sabato 15 luglio.
L’ordinanza di Salvini
“Ho appena firmato l’ordinanza che dimezza lo sciopero dei treni indetto dei sindacati per domani e dopodomani – ha annunciato Matteo Salvini alla fine della fine giornata di ieri – perché lasciare a piedi 1 milione di italiani e di pendolari, di lavoratori e di lavoratrici un giovedì di luglio con una temperatura fino ai 35 gradi era impensabile. Mi adopererò affinché le aziende incontrino i sindacati per arrivare a dare soddisfazioni ai lavoratori delle ferrovie italiane senza lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non hanno colpe”.
“Il ministro ha deciso di prendere questa misura – scrive il ministero dei Trasporti in una nota – anche alla luce dell’assicurazione maturata durante il tavolo convocato al dicastero di Porta Pia e di cui Salvini si fa garante, dell’immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell’agitazione. Non solo. Il Mit ha agito anche in base a una nota della Commissione Garanzia Scioperi”.
La richiesta di valutare la precettazione è stata inviata al ministero dei trasporti dalla stessa Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, a firma della presidente neo-eletta Paola Bellocchi, alla luce, si legge, del mancato accoglimento da parte sindacale della “raccomandazione ad evitare il coinvolgimento di entrambe le aziende del trasporto ferroviario che operano nell’Alta velocità in scioperi congiunti di portata nazionale” al fine di “ridurre gli effetti particolarmente pregiudiziali per l’utenza, connessi all’intensificarsi dei flussi dei passeggeri nel periodo estivo” (a protestare il 7 luglio è stato tutto il trasporto pubblico come abbiamo riportato qui).
La reazione dei sindacati
L’intervento del ministro Salvini ha scatenato le proteste dei sindacati che sottolineano, per bocca del segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, che le “astensioni dal lavoro sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all‘iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero“.
“Le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo”, ha aggiunto.
Intanto il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Roberto Napoleoni della Uiltrasporti hanno dichiarato che ricorreranno “nelle sedi giudiziarie competenti per impugnare questo provvedimento che contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione”.
“Lo sciopero, sia quello di Trenitalia che Italo-Ntv era stato proclamato da tempo e con l’approvazione del Garante sugli scioperi. Oggi (ieri, ndr) il Ministero, fuori tempo massimo, decide di convocare un tavolo assolutamente inconcludente – proseguono Tarlazzi e Napoleoni – che non ha portato a nessuna soluzione per le lavoratrici e i lavoratori. Le responsabilità di questa situazione vanno imputate alle aziende che continuano a lasciare inascoltate le nostre richieste”.
I treni garantiti e quelli cancellati
Nonostante l’accorciamento degli orari dello sciopero le cancellazioni totali o parziali delle corse di Frecce, Intercity e treni Regionali di Trenitalia non sono scongiurate. L’azienda ha fatto sapere che durante la protesta saranno comunque in programma le corse nazionali garantite, elencate nelle apposite tabelle dei treni da assicurare in caso di sciopero. Assicurata anche la circolazione dei treni regionali nelle fasce pendolari (qui avevamo anticipato gli orari garantiti dei treni durante lo sciopero).
Anche il personale ferroviario di Italo aderisce alla protesta, ma la compagnia non ha delle fasce orarie garantite. Sul sito si trova la lista delle tratte cancellate finora:
ore 9.15 Milano Centrale-Napoli Centrale;
ore 11.05 Venezia – Roma Termini;
ore 11.05 Roma – Milano Centrale;
ore 11.15 Milano Centrale- Roma Termini;
ore 11.35 Milano Centrale- Venezia;
ore 11,35 Napoli – Milano;
ore 11.55 Roma– Venezia;
ore 12.25 Roma Termini- Brescia;
ore 12.35 Milano- Venezia;
ore 12.55 Roma-Venezia;
ore 13.05 Venezia – Salerno;
ore 13.20 Milano-Roma;
ore 13.29 Brescia-Roma;
ore 13.57 Venezia-Milano;
ore 14.05 Venezia-Napoli;
ore 14.10 Roma-Milano;
ore 14.42 Bolzano- Roma;
ore 14.57 Venezia- Milano.