Dovrebbe arrivare nelle prossime ore il via libera del presidente del Consiglio Mario Draghi al nuovo Dpcm sul Green Pass. In Europa il via libera al certificato per consentire gli spostamenti in epoca Covid è previsto per il prossimo primo luglio, ma il governo è orientato ad imprimere un’accelerazione, che dovrebbe avvenire al più tardi nella giornata di oggi.
Intanto il Garante della Privacy ha dato il via libera all’App Io dopo l’implementazione delle modifiche da parte di PagoPA a seguito delle osservazioni formulate dall’Autorità nel Provvedimento emesso lo scorso 9 giugno 2021. La app sarà quindi a breve pronta per il Green pass, che potrà essere scaricato anche via web, attraverso il sito dedicato, e dalla app Immuni.
Green Pass, dove può essere scaricato
Nel primo comma dell’articolo 12 della bozza del nuovo Dpcm sulla cosiddetta certificazione verde messa a punto dalla presidenza del Consiglio, di concerto con i dicasteri della Salute, dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale e delle Finanze, si legge che:
“Le certificazioni verdi Covid-19 sono messe a disposizione degli interessati attraverso i seguenti strumenti digitali, con le modalità definite nell’allegato E:
- sito web dedicato, sia attraverso accesso con identità digitale sia con autenticazione a più fattori;
- fascicolo sanitario elettronico;
- App Immuni;
- App IO”.
Green Pass, da chi sarà rilasciato
Il certificato sarà rilasciato dalle autorità nazionali gratuitamente, in formato digitale o cartaceo e riporterà un codice Qr che consentirà di verificarne l’autenticità in tutta Europa: per i certificati già emessi da Stati o regioni, è previsto un periodo di 6 settimane perché possano essere resi compatibili con il modello Ue (i Paesi membri avevano chiesto mesi di tempo, il Parlamento ha spinto per abbreviare questo periodo).
Il Gateway, la piattaforma informatica Ue che rende possibile il Pass e che fornisce le chiavi digitali che consentono la validità transfrontaliera, è operativo da inizio mese e alcuni Paesi hanno già iniziato a rilasciare certificati: finora ne sono stati emessi oltre un milione. Se ottenere il Pass sarà un diritto, il suo utilizzo potrà però variare in qualche misura da Stato a Stato.
Green Pass, cos’è e chi può averlo
Il certificato potrà essere sia in formato digitale che cartaceo e consiste in un QR Code che attesta una delle seguenti condizioni:
- esser vaccinati contro il Covid (con una o due dosi);
- essere guariti dal virus;
- essere risultati negativi a un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti.
In questo modo si potrà viaggiare nei Paesi dell’Unione europea senza essere doversi sottoporre a quarantena e tamponi all’arrivo.
Ad ottenere il green pass potranno essere quelli che finora hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Per questi, il lasciapassare durerà 9 mesi che scatteranno 15 giorni dopo la prima iniezione.
Anche chi è guarito dal covid può ottenere il green pass che però scade dopo 6 mesi dalla guarigione. Quindi chi è guarito da più di 6 mesi non può ottenere il green pass se non si fa almeno una dose di vaccino.
Per chi non si vuole ammalare né vaccinare, il green pass si potrà ottenere anche dopo un tampone negativo (e vale per 72 ore dal tampone) o un test antigenico (in questo caso vale solo per 48 ore).
Green Pass, chi può (e non può) controllarlo
La certificazione verde può essere controllata dalle forze dell’ordine e dai pubblici ufficiali. In alcuni casi, però, l’attività di controllo può essere effettuata anche da altre persone. È quanto avverrà nei casi dei matrimoni e delle cerimonie, così come all’ingresso di alcuni eventi sportivi e non solo. O, ancora, se dovesse passare la linea per cui sarà obbligatorio il green pass per entrare nelle discoteche. In questi casi il controllo potrà essere effettuato anche dai gestori dei luoghi in cui si tiene l’evento o dai dipendenti autorizzati.
Non potranno controllare il green pass, invece, gli albergatori, i ristoranti e i negozianti, come ha chiarito di recente il ministro della Salute, Roberto Speranza.