Sciopero dei taxi 21 maggio 2024, il ministro Urso non rassicura la categoria

Non è stato raggiunto nessun accordo tra il Mimit e le associazioni sindacaliste dei tassisti, che hanno proclamato uno sciopero generale il prossimo 21 maggio

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

I principali sindacati dei tassisti hanno annunciato uno sciopero nazionale per il 21 maggio, dalle ore 8:00 alle 22:00, con una manifestazione prevista a Roma. Nonostante lo stop, i servizi rimarranno disponibili per gli anziani, le persone con disabilità e i malati.

Perché i tassisti scioperano

Questo sciopero è il culmine di una serie di tensioni tra i tassisti e il governo riguardo alla gestione delle licenze e alla regolamentazione delle piattaforme di mobilità digitale. La decisione di procedere con lo sciopero è stata confermata a seguito di un incontro, reputato dai sindacati, insoddisfacente, con Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che, secondo i sindacati, non ha fornito risposte adeguate alle richieste del settore.

Durante l’incontro con il ministro Urso, i rappresentanti dei tassisti hanno espresso la loro preoccupazione per la scarsa disponibilità di autovetture per il trasporto pubblico nelle maggiori città italiane. Un tema di lunga data è l’opposizione alla proposta di aumentare il numero di licenze di taxi, una misura vista dai tassisti come una minaccia al valore delle licenze esistenti.

La mancanza di progressi in questo settore ha spinto i sindacati a proclamare lo sciopero, evidenziando un crescente dissenso verso le politiche attuali che, a loro vedere, non proteggono adeguatamente il settore dal rischio di abusivismo e dalla deregolamentazione indesiderata.

Il disappunto dei tassisti si aggrava ulteriormente con le accuse verso il ministro Urso di aver trasferito la responsabilità del ritardo dei decreti al Ministero dei Trasporti e di non aver chiarito adeguatamente l’incontro con il capo globale di Uber. I decreti attesi, come il Registro Elettronico Nazionale e la regolamentazione delle piattaforme elettroniche, sono considerati vitali per il riordino del settore.

I sindacati coinvolti: “Ci stiamo giocando il futuro”

L’ufficializzazione dello sciopero è stata annunciata da una coalizione di sindacati tra cui Unica Cgil, Fast, Ugl, e altri. I rappresentanti sindacali hanno espresso frustrazione per le risposte insufficienti del ministro e hanno sottolineato l’importanza di rimanere vigili e mobilitati. “Non revocheremo lo sciopero in quanto le rassicurazioni del ministro non sono state sufficienti. Pertanto, esortiamo tutta la categoria a rimanere vigile: i colleghi si tengano diligentemente informati ricordando tale data del fermo che, in assenza di novità potrebbe trasformarsi in una delle più grandi manifestazioni che si siano mai attuate da parte della categoria. Mai come oggi dobbiamo essere consapevoli che ci stiamo giocando il futuro nostro e delle nostre famiglie,” hanno dichiarato, invitando i colleghi a una massiccia partecipazione.

Garanzie Durante lo Sciopero

Nonostante lo sciopero, i servizi minimi saranno garantiti per categorie vulnerabili come anziani, persone con disabilità e malati, come assicurato da Claudio Tarlazzi e Marco Verzari della Uiltrasporti.

Nuove regolamentazioni governative

L’autunno scorso, il governo ha introdotto regolamenti che permettono agli enti locali, come i comuni capoluogo e le città con aeroporti, di aumentare il numero di licenze fino a un massimo del 20%. Sebbene la possibilità di rilasciare nuove licenze fosse già una prerogativa comunale, in passato, molte città avevano evitato di farlo per non alienare il supporto dei tassisti. Recentemente, alcune città, inclusa Milano, hanno iniziato a pubblicare bandi per nuove licenze, indicando un cambiamento nella politica locale.