Elezioni, la carica dei 100 candidati impresentabili: ecco chi sono

Numerosi sono i canditati alle prossime elezioni politiche che hanno conti aperti con la giustizia: ecco la carica degli impresentabili

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Mancano ormai due settimane al grande appuntamento del ritorno alle urne, con gli italiani che saranno chiamati alla corsa ai seggi elettorali per votare il prossimo Parlamento. Il 25 settembre, in un solo giorno, infatti, verrà definito il futuro politico del Paese, con gli ultimi sondaggi che vedono ancora una volta sorpassi e contro sorpassi tra i partiti e i candidati. Da una parte c’è la coalizione di centrodestra, con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che si sono uniti per avere la meglio nella tornata elettorale e procedere spediti verso Palazzo Chigi, mentre dall’altra c’è un centrosinistra diviso, con Pd, Azione, Italia Viva e M5S che si mettono vicendevolmente i bastoni tra le ruote.

Da una parte e dall’altra, comunque, tanti sono i nomi dei candidati che ambiscono a un posto in Parlamento che, per la prima volta nella storia, ha subito una modifica decisa di deputati e senatori. Nella prossima tornata elettorale del 25 settembre, infatti, saranno soltanto 400 a conquistare la Camera (non più 630) e 200 quelli che si accomoderanno in Senato (non più 315). Ma nonostante questo snellimento sono oltre 5mila i candidati tra le varie liste e alcuni di questi hanno pure un posto riservato nelle cosiddette liste degli impresentabili.

Chi sono gli impresentabili

Come avviene a ogni ritorno alle urne, diversi sono i nomi altisonanti che corrono per un posto di spicco. Ma ci sono anche quelli che, a causa di pregressi guai con la giustizia, non possono entrare nella lista dei candidati delle elezioni per condanne giudiziarie o conti aperti in Tribunale. Ecco quindi che Il Fatto Quotidiano ha deciso di controllare nel dettaglio tutti i candidati che si sono presentati alle prossime elezioni, stilando una lista di 100 nomi definiti impresentabili.

Come sottolineato dal quotidiano, si tratta di candidati che attualmente sono sotto inchiestasotto processo, hanno avuto condanne o hanno patteggiato pene nei tribunali penali o dalla Corte dei Conti. Non si tratta di “liste di proscrizione” e vale il principio costituzionale della presunzione di innocenza, ovvero che sono tutti innocenti fino a condanna definitiva, ma il lavoro è stato portato avanti per poter dare ai cittadini il diritto di essere informato su chi potrebbe o meno ricevere il proprio voto.

La carica dei 100, i nomi

L’analisi de Il Fatto Quotidiano non ha escluso alcun partito e, analizzando i 5mila candidati, è emerso un quadro arricchito da 100 nomi di impresentabili. A guidare la classifica è la Lega, con 27 tra condannati, imputati, indagati e candidati che hanno patteggiato una pena, seguita Forza Italia con 15 nomi. Non mancano nella lista neanch il Partito Democratico (15), Fratelli d’Italia (13) e l’accoppiata Azione-Italia Viva e Noi Moderati con 12.

Lega

Tra i nomi degli impresentabili della Lega spicca quello di Umberto Bossi, sul quale pesano condanne plurime (violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, vilipendio alla bandiera), ma anche quello dell’attuale leader del Carroccio Matteo Salvini. L’ex ministro, infatti, è presente nella lista per essere imputato al processo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel caso Open Arms per il quale è indagato e rischia fino a 15 anni di carcere. Indagato anche Armando Siri, a processo per corruzione con l’accusa di aver favorito Paolo Arata con provvedimenti ed emendamenti vari in cambio di 30mila euro.

Forza Italia

Nella lista di Forza Italia invece c’è il nome di Silvio Berlusconi. Volto noto alla giustizia italiana, il Cavaliere era già stato dichiarato decaduto dal Senato dopo la condanna ricevuta nel 2013, ma dopo essere stato riabilitato è tornato a occupare il suo posto nel 2018. Oggi risulta essere tra gli impresentabili poiché imputato nel processo Ruby ter, ma anche nel processo di Firenze che lo vede personalmente indagato insieme a Dell’Utri sulle stragi del 1993 a Milano, Roma e Firenze come presunto mandante occulto (qui vi abbiamo spiegato cosa succede se vengono eletti Calenda o Berlusconi).

Spazio anche a Claudio Lotito, presidente della Lazio, condannato per Calciopoli e prescritto, in fase di udienza preliminare, nell’inchiesta ribattezzata Multopoli e che riguardava la cancellazione di una serie di contravvenzioni. Tra gli altri nomi anche quello di Gianfranco Miccichè, presidente dell’ARS rinviato a giudizio dalla procura di Agrigento per finanziamento illecito al partito, così come Michela Vittoria Brambilla, che ha patteggiato per il fallimento delle Trafilerie del Lario di Calolziocorte.

Fratelli d’Italia

In Fratelli d’Italia gli impresentabili di rilievo sono invece Daniela Santanchè e Giulio Tremonti. La Santanchè risulta infatti indagata per concorso in una presunta sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte contestata all’ex marito Giovanni Canio Mazzaro da un milione e mezzo di euro, mentre l’ex ministro Tremonti ha patteggiato per la vicenda dell’alloggio di via Campo Marzio a Roma.

Partito Democratico

Nel Partito Democratico ad aprire la lista degli impresentabili è Piero Fassino, a processo per la gestione del Salone del libro. L’ex ministro è però in compagnia di Piero De Luca, figlio del governatore della Campania, imputato per bancarotta per il crac della società Ifil C&D, e gli ex governatori Luciano D’Alfonso ed Enrico Rossi. D’Alfonso, ex presidente della Regione Abruzzo, si trova imputato in un  processo per falso ideologico, mentre l’ex governatore toscano Rossi è a processo per falso ideologico per presunte irregolarità nelle spese sostenute nella campagna elettorale per le regionali del 2015.

Italia Viva

Matteo Renzi è invece il nome di spicco tra gli impresentabili del Terzo Polo formato da Italia Viva e Azione. L’ex premier risulta nella lista stilata da Il Fatto Quotidiano per essere imputato per finanziamento illecito nel processo sulla fondazione Open. Stessa situazione anche per la collega Maria Elena Boschi, imputata nel processo come membro del Consiglio direttivo di Open.

Movimento 5 Stelle

Guardando al Movimento 5 Stelle, oltre al fondatore Beppe Grillo che però non risulta essere tra i candidati, tra gli impresentabili c’è l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino. La 38enne piemontese è infatti stata condannata in primo grado a un anno e mezzo per disastro, lesioni e omicidio colposo per la tragedia di piazza San Carlo a Torino del maggio 2017 nel quale morirono tre persone.

Noi Moderati

Condannato in via definitiva per truffa ai danni dello Stato, Vittorio Sgarbi è tra i nomi degli impresentabili di Noi Moderati. Impresentabile anche Mariarosaria Rossi, ex fedelissima di Berlusconi che risulta imputata per falsa testimonianza nel processo Ruby Ter, per il quale la sentenza arriverà non prima delle elezioni.

ItalExit

A chiudere la lista degli impresentabili con ItalExit è Stefano Puzzer, ex leader dei portuali triestini e diventato uno dei principali esponenti del movimento “No vax” e “No Green Pass”, che è sotto processo per una manifestazione non autorizzata del 2015 ed è indagato per i disordini durante le proteste dello scorso ottobre a Trieste.