Facebook e Instagram, rischio chiusura in Europa? Cosa c’è di vero

Al centro il nodo dei dati. Arriva la smentita di Meta

Meta potrebbe chiudere Facebook e Instagram in Europa? Al centro dello scontro  il trattamento dei dati personali. se, infatti, a Meta non verrà concessa l’opzione di trasferire, conservare e usare i dati dei suoi utenti europei sui server americani, il colosso potrebbe essere costretto a chiudere alcune delle sue attività in Ue.

Facebook e Instagram a rischio chiusura?

 

Una sorta di minaccia, neppure troppo velata, messa nera su bianco da un documento inviato da Meta Inc. alla Sec (Security and Exchange Commission), l’autorità americana garante del mercato.  In assenza di nuove regole che consentano il flusso dei dati tra Europa e Stati Uniti, probabilmente “non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, compresi Facebook e Instagram, in Europa, fatto che influirebbe materialmente e negativamente sulla nostra attività, sulla nostra condizione finanziaria e sui risultati delle nostre operazioni: questa la frase finita sotto i riflettori e sui titoli dei giornali. Con conseguente tam tam in rete.

Meta, arriva la smentita

Davvero Facebook e Instagram sono pronti a dire addio al mercato europeo? Arriva subito la smentita da Menlo Park: “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati”.

La posizione dell’UE

Sulla questione interviene anche Bruxelles. L’annuncio di Meta “è molto recente e non abbiamo commenti da fare al momento”, tuttavia “una cosa deve essere assolutamente chiara: l’Ue stabilisce la sua legislazione tenendo conto dei nostri valori, degli interessi dei consumatori e dei cittadini”, dice il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer sottolineando che l’UE tiene “ovviamente conto dei punti di vista espressi dagli operatori economici, ma agisce autonomamente quando deve stabilire i suoi regolamenti”, ha ribadito il portavoce.