Silicon Box investe in Italia, 3 miliardi per la produzione di circuiti chiplet

Il ministero del Made in Italy ha confermato l'investimento di Silicon Box per la produzione di semiconduttori in Italia

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Redazione

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Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha annunciato che la startup Silicon Box, specializzata nella produzione di chiplet all’avanguardia, investirà 3.2 miliardi di euro per aprire il suo primo impianto all’estero nel Nord Italia. Il nuovo impianto permetterà di creare 1.600 nuovi posti di lavoro. Per l’azienda rappresenta un impegno significativo, ma l’accordo è soprattutto un passo avanti importante anche per la strategia europea di riduzione della dipendenza dai fornitori stranieri di semiconduttori.

La carenza globale di chip è stata aggravata dagli effetti della pandemia di coronavirus e dalla crisi dei commerci globali. Questi due fenomeni hanno colpito pesantemente i Paesi europei, portando a un accordo (Chips Act) nel quale le istituzioni europee si sono impegnate a investire 43 miliardi di euro nella produzione di microchip all’interno dell’Unione Europea stessa.

L’apertura del nuovo impianto di Silicon Box contribuirà quindi a rafforzare la capacità di produzione di semiconduttori nella regione e a garantire una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento di componenti fondamentali per una vasta gamma di prodotti.

L’investimento di Silicon Box: 3.2 miliardi di euro per produrre chip

Nella giornata di lunedì 11 marzo, il ministero del Made in Italy ha annunciato che la società di Singapore Silicon Box investirà 3.2 miliardi di euro in Italia. L’azienda, che produce semiconduttori, aprirà la sua prima sede estera in Europa e in particolare in Italia.

Silicon Box è specializzata nella produzione di tecnologie chiplet integration, advanced packaging e test. L’obiettivo dell’apertura europea è la produzione di nuove tecnologie per l’applicazione nel campo dell’intelligenza artificiale e per il raggiungimento di alte prestazioni con i veicoli elettrici.

L’Europa compie così il primo passo verso il raggiungimento dell’obiettivo di recupero del 20% della capacità produttiva globale di semiconduttori entro il 2030 previsto nel Chips Act. Accanto all’apertura in Italia, altre aziende stanno per aprire le loro succursali in Europa, come Intel che ha stretto accordi con la Germania, dove aprirà una nuova fabbrica di chip per un valore di 30 miliardi di euro e la Polonia, dove sarà costruito un sito di test e assemblaggio del valore di 4,6 miliardi di dollari.

Con Silicon Box 1.600 nuovi posti di lavoro

“L’Italia è stata la prima scelta per la nostra espansione globale – ha affermato Byung Joon Han – Crediamo che l’innovazione dei nostri Paesi sia guidata da valori culturali simili, che abbracciano curiosità, passione e un instancabile impegno verso l’eccellenza”, ha aggiunto.

Secondo quanto affermato da Silicon Box, la nuova sede dovrebbe vedere la luce nel Nord Italia. “Stiamo ancora valutando le possibili location in base a una serie di fattori come il contesto, le infrastrutture, la presenza di istituti di ricerca di università, ma contiamo di avviare l’investimento nei prossimi mesi e comunque entro l’anno”, ha aggiunto Byung Joon (BJ) Han.

La nuova sede quindi vedrà la luce presto, con l’effettivo inizio dei lavori che dovrà però attendere l’approvazione della Commissione Europea. Anche se, come ha fatto sapere il ministro Adolfo Urso, la progettazione e la pianificazione del nuovo sito sono già in corso.