Carburanti, scade il taglio delle accise: rincari su diesel e benzina

Stop allo sconto sulle accise: da gennaio per gli automobilisti torneranno le aliquote in vigore prima del 22 marzo 2022

Brutte notizie per gli automobilisti. Con la fine del 2022 termina lo sconto sulle accise dei carburanti, che torneranno quindi a pieno regime. Questo vuol dire che dal primo gennaio 2023 fare il pieno costerà di più, dato l’aumento automatico dei listini. Le aliquote torneranno infatti ai valori precedenti a quelli dello scorso 22 marzo, e quindi prima della riduzione delle accise stabilita al tempo dall’esecutivo guidato da Mario Draghi. Sempre che il governo Meloni non provveda a prorogare all’ultimo minuto i tagli, sebbene l’orientamento fino ad oggi non sia apparso andare in questa direzione.

Qui l’elenco dei rincari previsti da gennaio.

La parabola dello sconto sulle accise del carburante

Le accise, ricordiamo, erano state tagliate per la prima volta dal governo Draghi con l’approvazione del decreto Ucraina bis. L’obiettivo era quello di andare incontro alle famiglie alle prese con l’inflazione e i rincari energetici. Sia per la benzina che per il diesel il disincentivo fiscale aveva portato a una riduzione complessiva di 30,5 centesimi per benzina e diesel.

Una situazione che è durata fino a dicembre, quando con il dl Aiuti quater il nuovo esecutivo ha esteso il provvedimento in scadenza fino al 31 del mese, riducendo però il taglio delle accise a 18,3 centesimi. Insomma, come avevamo spiegato qui, lo sconto è stato dimezzato fino alla fine del 2022 (la misura non ha toccato gli autotrasportatori, che hanno altri regimi).

Adesso, con l’ingresso del nuovo anno, non essendo previste proroghe il provvedimento sarà del tutto messo da parte. Come conseguenza i prezzi rispetto a quelli attuali aumenteranno di 18,3 centesimi al litro per benzina e diesel e di 3,4 centesimi per il Gpl.

Le stime sui rincari

Secondo quanto calcolato dal Codacons, dal 1° dicembre con la riduzione dello sconto le accise sulla benzina sono salite da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74 euro al litro e quelle sul Gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro.

Numeri che hanno determinato un aumento di spesa pari a circa 6 euro in più a pieno: tradotto, considerando un periodo di tempo esteso, +146 euro annui ad automobilista in caso di due pieni al mese e +220 euro nell’eventualità di tre rifornimenti totali.

Se come si prevede non ci sarà alcuna proroga, queste stime saranno destinate ovviamente a salire. Quindi con l’eliminazione dei 18,3 centesimi di sconto dal primo gennaio 2023 il rincaro della spesa a pieno sarà di circa 9 euro. Mettendo in conto due pieni al mese, su base annua sarà una stangata di altri 219 euro in più.

Prezzi del carburante ai minimi

È importante sottolineare che i prezzi della benzina e del diesel sono scesi rispetto a qualche mese fa grazie al calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali. Una tendenza che ha già compensato l’aumento delle accise.

Qui abbiamo spiegato dove conviene fare rifornimento.

La benzina è ai minimi da un anno e mezzo: secondo le rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, tra il 19 e il 25 dicembre il prezzo medio nazionale della verde è sceso a 1,625 euro al litro, valore che non toccava da giugno del 2021. Il diesel è invece arrivato a 1,689 euro, ossia il livello più basso da poco meno di un anno, precisamente dal 31 gennaio 2022.