Chip, l’Italia continuare ad attrarre investitori: governo al lavoro su piano di 10 miliardi

Il governo è al lavoro per continuare ad attrarre nuovi investitori stranieri e investire così sui semiconduttori

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che quest’anno il governo prevede di implementare completamente un piano riguardante i microchip. “Mi auguro possa configurare investimenti vicini ai 10 miliardi di euro nell’arco dell’anno”, ha affermato il ministro. Questa affermazione è stata fatta da Urso in occasione della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia.

Gli investimenti fatti finora

Urso ha inoltre annunciato che il governo ha già impegnato oltre 3 miliardi di euro nell’investimento in Silicon Box qualche settimana fa e che la Commissione Europea ha approvato un finanziamento di 400 milioni di euro per la realizzazione di una linea pilota a Catania sul chip del futuro. “Sono convinto che nelle prossime settimane saremo nelle condizioni di continuare con questo percorso positivo con ulteriori investimenti sempre nel campo della microelettronica, che è fondamentale perché su questa si basa l’industria del futuro e noi vogliamo incentivarla nel nostro paese”, ha sottolineato Urso.

Dopo l’accordo per l’investimento di Silicon Box e l’ok europeo alla linea pilota a Catania, l’Italia vuole continuare ad attrarre investimenti nell’ambito dei semiconduttori. Anche se resta ancora l’amaro per l’accordo non concretizzato tra Italia e Intel, annunciato come uno dei grandi investimenti per il nostro paese e più volte rilanciato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni come un dossier prioritario, ma a marzo Urso ha affermato che Intel non investirà in Italia.

Accordo con Silicon Box, pronti 1600 nuovi posti di lavoro

Ma se Intel non investirà, Silicon Box ha invece detto sì all’Italia: la società di Singapore ha annunciato l’investimento di 3,2 miliardi di euro per la realizzazione di un innovativo impianto produttivo di chiplet, il primo del suo genere nell’Unione Europea. La società è specializzata in tecnologie di integrazione di chiplet, packaging avanzato e test. Questa iniziativa contribuirà a soddisfare la crescente domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo, per supportare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale, del calcolo ad alte prestazioni e dei componenti per veicoli elettrici.

Una volta che l’impianto sarà pienamente operativo, l’investimento potrà creare 1600 nuovi posti di lavoro diretti, oltre a numerosi posti di lavoro indiretti generati sia durante la fase di costruzione della fabbrica sia in seguito, nell’ampio ecosistema di fornitori e logistica associato. La fabbrica sarà situata nel Nord Italia. Attualmente, la progettazione e la pianificazione sono in corso, ma l’avvio effettivo dei lavori dipenderà dall’approvazione della Commissione Europea. Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi net zero dell’Europa, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impronta di carbonio e l’impatto sull’ambiente.

L’investimento di Silicon Box si integra perfettamente nella strategia europea delineata dal Chips Act e allinea l’Italia alla visione di Bruxelles per quanto riguarda la microelettronica. A livello europeo, Silicon Box rappresenta il tassello mancante per consolidare la catena del valore, essendo il primo investimento significativo nell’ambito dell’elaborazione avanzata del backend per i chiplet. A livello nazionale, questo potenziamento del settore si allinea con la strategia chips italiana, che si concentra sulla progettazione dei chip, lo sviluppo di nuovi materiali e l’assemblaggio avanzato.

“Gli ultimi eventi a livello globale hanno messo in evidenza l’importanza di sviluppare una catena di approvvigionamento per i semiconduttori in Europa che sia più solida. Il governo italiano sta posizionando i chip e la microelettronica al centro delle sue strategie a lungo termine”, ha sottolineato il ministro Urso.