Ryanair batte Meloni, ma è nei guai: di cosa è accusata

Ancora occhi puntati su Ryanair. La compagnia lowcost, leader in Europa, è finita al centro di un'indagine dell'Antitrust, che ha raccolto numerose denunce

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Si torna a parlare di voli e dei comportamenti messi in atto da alcuni vettori. Sguardo rivolto a Ryanair, come spesso accaduto negli ultimi anni. Il governo italiano si era impegnato in una lotta contro il caro voli, che non si è conclusa esattamente come si sperava.

L’esecutivo si è infatti detto pronto a rivedere la misura sul tetto massimo ai prezzi dei voli, posto nel Dl Asset. L’emendamento in questione elimina di fatto il tetto ai prezzi, affidando maggiori poteri all’Antitrust, chiamata e verificare l’eventuale iniquità del prezzo del vettore, in base ai principi di intesa restrittiva della concorrenza e di abuso di posizione dominante.

Antitrust: Ryanair sotto indagine

L’ultimo punto citato, ovvero il principio di abuso di posizione dominante, è di colpo divenuto centrale, considerando come l’Antitrust abbia appena avviato un’indagine ai danni di Ryanair proprio per tale motivo.

La celebre compagnia lowcost, infatti, abuserebbe della propria posizione dominante per influenzare altri servizi turistici. Sono state svariate le segnalazioni giunte a partire dallo scorso maggio, denuncianti l’operato del vettore.

L’Antitrust dovrà ora lavorare sull’ipotesi che la compagnia faccia leva sulle posizioni dominanti nei mercati in cui opera, al fine di estendere la propria influenza anche nell’offerta di altri servizi turistici, ai danni delle agenzie di viaggio, tanto online quanto offline (così come dei clienti, di conseguenza, ndr). Nello specifico si parla di prenotazione alberghiera e noleggio auto, tra i vari esempi evidenziati.

Scendendo nel dettaglio, l’Antitrust spiega come Ryanair pare ostacolare da un lato l’acquisto dei biglietti aerei direttamente dal proprio sito, sul fronte delle agenzie, per poi consentirlo alle agenzie tradizionali esclusivamente tramite piattaforma Gds. In questo caso le condizioni risulterebbero di gran lunga peggiorative sul fronte dei costi da sostenere, così come di gestione post vendita e ampiezza dell’offerta.

Le accuse contro Ryanair

La condotta di Ryanair sarà analizzata in maniera scrupolosa. Qualora venissero confermate le accuse mosse, infatti, risulterebbe chiaro l’intento di limitare la vendita dei biglietti aerei alle agenzie di viaggio, punto d’accesso per ulteriori servizi. In parole povere, chi si rivolgerebbe mai a un’agenzia di viaggio unicamente per prenotare le proprie attività extra durante la vacanza?

In merito si è espresso rapidamente Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair, che ha spiegato come l’istruttoria dell’Antitrust sia ben accolta, al fine di portare trasparenza per tutti.

Soddisfazione da parte di Assoutenti, che si augura però un’analisi approfondita, che non vada a limitarsi a questo caso specifico. Andrebbero infatti poste sotto la lente d’ingrandimento tutte le azioni del vettore lowcost.

Si citano le tariffe e quelle pratiche che mirano ad aumentare i profitti: “Riteniamo ci sia un abuso della propria posizione per danneggiare le agenzie di viaggio e, al tempo stesso, chiediamo di ampliare l’azione dell’Antitrust. – le parole del vicepresidente Gabriele Melluso – Occorre una verifica di quelle pratiche messe in atto sul fronte delle tariffe al pubblico”.

Un nervo scoperto, quello dell’atteggiamento di Ryanair nel settore viaggi, è evidente. Non resta che attendere per capire se la mossa del governo di Giorgia Meloni, affidare maggiori poteri e responsabilità d’indagine all’Antitrust in materia, risulterà vincente.