Bonucci, Osimhen e San Siro: i casi aperti della serie A

Numerose le vicende spinose, ancora aperte, a un passo dall'inizio della nuova stagione di serie A: ecco quelle principali

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Manca ormai pochissimo all’inizio della serie A. I tifosi non vedono l’ora che si dia il via alla stagione 2023-24, quella della caccia al Napoli campione d’Italia. Ci sono però numerosi casi ancora aperti. Questioni da chiarire e risolvere che, in alcuni casi, promettono un vero e proprio polverone in arrivo sul nostro calcio.

Diritti serie A

Ancora aperta la trattativa per la concessione dei diritti per la Serie A. Non si parla ovviamente della stagione che si accinge a iniziare. Lo sguardo è rivolto alla prossima e a quelle successive. Da chiarire se l’accordo eventuale che verrà stretto sarà infatti per un’annata o magari un triennio.

Tutto in pausa ad agosto, con appuntamento rinviato a lunedì 11 settembre per il prossimo confronto generale in merito alle offerte dei broadcaster, per ora non convincenti. In corsa restano DAZN, Mediaset e Sky, con le società che mirano a prendere una decisione entro metà ottobre.

La Lega ha chiarito come le offerte ricevute restino valide fino al 15 ottobre: “Lega Serie A e Società continueranno a lavorare con l’obiettivo di massimizzare il valore dei propri diritti audiovisivi”. Intanto non si esclude del tutto l’ipotesi del tanto discusso canale di Lega. Si tratta però del piano C, attualmente, in caso di rifiuto totale delle proposte giunte.

In merito si era espresso l’AD Luigi De Siervo, spiegando come non sia affatto da escludere lo sforzo imprenditoriale, e rivoluzionario in Italia, per lanciare un progetto unico come il canale di Lega.

Caso Bonucci

Da inizio mercato si parla del caso Bonucci. Il difensore della Juventus non fa più parte dei piani del club bianconero. L’arrivo di Giuntoli sembra aver cambiato in maniera netta e rapida le carte in tavola. Il risultato? Leonardo Bonucci fuori rosa. Il primo passo è stata l’estromissione dalla tournée negli Stati Uniti, per quello che ormai è l’ex capitano bianconero.

Un brutto finale per una storia importante, anche se complessa, caratterizzata da un sorprendente addio e da un repentino ritorno. Nel mezzo tante battaglie, gol e polemiche. Per fronteggiare questa situazione, riporta La Gazzetta dello Sport, si starebbero muovendo i legali del centrale difensivo. Inviata una PEC al club bianconero, diffidandolo a reintegrare immediatamente il calciatore nella rosa di Massimiliano Allegri. Nessun ripensamento però da parte del club, che ritiene questa una scelta tecnica e offre al giocatore le migliori condizioni per allenarsi, in attesa che il mercato faccia il suo corso.

Le parti dovranno parlarsi necessariamente, considerando come ad oggi valga un accordo da 6 milioni di euro netti fino al 2024. Bonucci non ci sta però a restare fermo per un’intera stagione e potrebbe chiedere un indennizzo. Una cifra superiore a 2 milioni di euro per lasciare i bianconeri senza voltarsi.

Caso Osimhen

Il Napoli sarà anche campione d’Italia ma ciò non lo esclude dalle polemiche di mercato, anzi. Si è fatto un gran parlare del repentino addio di Kim, volato al Bayern Monaco dopo una sola stagione, seppur storica.

Gli azzurri si muovono sul mercato, in entrata e uscita, da Natan a Cajuste, fino all’idea Veiga, tra i nuovi, certi e possibili. Si parla invece di Lozano, Zielinski e Osimhen sul fronte uscita. Il peso delle offerte provenienti dall’Arabia Saudita è enorme e questo mercato verrà ricordato proprio per questo. Molti calciatori temono di perdere il treno della vita, anche se altri sono costretti a fare i conti con una scelta ben più complessa, carriera e guadagni incredibili, data la loro età.

È questa la situazione di Osimhen, che in Europa ha ancora tantissimo da dire e sogna in grande. Dopo tanti incontri, pare che l’accordo sia stato raggiunto. De Laurentiis è pronto a mettere sul piatto un ingaggio da 10 milioni di euro o più a stagione. Un pacchetto tutto incluso, comprendente anche bonus e diritti d’immagine. Superato inoltre l’ostacolo clausola rescissoria, che dovrebbe essere fissata tra i 140 e i 150 milioni di euro. Il presidente azzurro ha confermato la volontà di ambo le parti di proseguire insieme, mentre Garcia non vede l’ora arrivi il momento in cui “si potrà dedicare solo al campo”.

Il futuro di San Siro

Il Comune di Milano deve riuscire a trovare una soluzione per quello che sarà il futuro di San Siro, ormai sempre più in bilico. Inter e Milan guardano altrove, rispettivamente a Rozzano e San Donato. Dovessero proseguire così le cose, non sarebbe da escludere che il settantesimo compleanno dello stadio, che si celebrerà nel 2025, potrebbe essere l’unico per i club cugini.

Il sindaco vorrebbe trattenere almeno una delle due squadre, puntando con essa alla totale ristrutturazione del Meazza, che in nessun caso potrà essere abbattuto. Ad oggi convincere il Milan sarebbe più complesso, per questo l’Inter resta la scelta favorita per Sala. Seppur nei limiti consentiti dalla Soprintendenza, ai nerazzurri verrà data libertà di ristrutturare l’impianto. L’alternativa sarebbe quella di realizzarne uno ex novo posto di fianco, mantenendo San Siro in piedi, forse in parte. In tutto ciò, seppur un minimo, le chance di Rozzano sono in calo.