Hamilton in Ferrari, questa volta si può fare. Ecco perché

A Maranello, dopo la firma di Charles Leclerc, tarda ad arrivare quella di Carlos Sainz. Mentre Lewis potrebbe liberarsi dalla Mercedes già alla fine del 2024, proprio quando scadrà il contratto dello spagnolo.

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Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

“Lascia l’ultimo ballo per me”, cantavano gli inglesissimi Rokes negli anni ’60 italianizzando un famoso brano dei Drifters. Allo stesso modo l’inglese Lewis Hamilton, sette volte campione del Mondo e autentico totem della Formula 1 contemporanea, potrebbe scegliere la Ferrari per il suo ultimo ballo ad alta velocità dopo oltre un decennio al volante della Mercedes. E questa volta sembra esserci più carne al fuoco rispetto ai più recenti abboccamenti fra Maranello e il campione di Stevenage: perché la Ferrari ha confermato Charles Leclerc ma non ha ancora trovato un accordo con Carlos Sainz per prolungare il contratto in scadenza nel 2024, e perché dall’altra parte Hamilton ha recentemente rinnovato il proprio accordso con Mercedes fino al 2025, con clausole che gli assicurerebbero la possibilità di potersi svincolare già alla fine del 2024. E allora Lewis Hamilton in rosso, questa volta, diventa molto più che una semplice suggestione o un’arma per spuntare migliori condizioni altrove.

I contatti passati

Proprio questo tipo di logica aveva caratterizzato gli ultimi contatti fra le due parti. L’ultimo a maggio 2023, quando – secondo rumors di provenienza britannica – John Elkann avrebbe messo sul piatto circa 40 milioni di dollari per portare Hamilton a Maranello. In realtà Lewis era impegnato nella trattativa per il rinnovo con Mercedes, dunque la notizia è servita soprattutto a convincere Toto Wolff, il team principal di Brackley, ad accontentare i desiderata di Lewis. Che ormai, più che di carattere economico, sono di carattere tecnico: Hamilton vuole tornare a sfidare l’imprendibile binomio Verstappen-Red Bull, e se nel 2024 la Mercedes non si mostrerà in grado di chiudere il gap, potrebbe puntare sulla Ferrari. Che vuole tornare a vincere entro il 2026, e che in ogni caso offre un mix di tradizione, glamour e visibilità che sarebbe in ogni caso il miglior modo per chiudere una carriera gloriosa.

Se Sainz non firma, tutto è possibile

Tutto ovviamente dipende da ciò che la Ferrari deciderà di fare con Carlos Sainz. La firma di Charles Leclerc su un contratto quinquennale conferma e certifica come Maranello punti forte sul monegasco per il presente e per il futuro, così come il fatto che manchi ancora quella di Sainz alimenta dubbi. Può darsi che lo spagnolo non gradisca l’investitura a lungo termine di Leclerc (col timore che ciò sottintenda il ruolo di prima guida), e che le sue richieste non trovino sponde a Maranello. Anche perché le soluzioni alternative a Sainz non mancano: Audi (che entrerà nel 2026 con Sauber), Mercedes e Aston Martin hanno già abbondantemente mostrato segni d’interesse. Al contrario Hamilton non sta negoziando rinnovi. E’ anzi fresco di firma, siglata lo scorso 31 agosto, per le stagioni 2024 e 2025, con la possibilità di svincolarsi già a fine 2024 con le relative clausole d’uscita. Inoltre, tra gli aspetti da considerare c’è anche il ruolo del team principal Fred Vasseur che ha già lavorato con il pilota britannico ai tempi della Formula 2.

Prospettive tecniche

Naturalmente, oltre all’età avanzata (39 anni) e la prospettiva di una suggestiva chiusura in rosso, sulle scelte di Hamilton pesano soprattutto fattori di tipo tecnico. Lewis non si è mai sognato di cambiare aria durante il decennio di dominio Mercedes, mentre ora la dittatura tecnica imposta dalla Red Bull cambia le carte in tavola. Il team anglo-tedesco ha richiamato James Allison al muretto per provare a invertire la rotta recente, ma Hamilton sa perfettamente che, se nel 2024 non ci sarà un deciso passo avanti nella performance, la squadra potrebbe essere soggetta ad un vero e proprio reset, che nasconde sempre parecchie incognite. Mentre in Ferrari si sta cercando, al contrario, di costruire e cementare la squadra progressivamente visto che il reset è già stato fatto nello scorso inverno.

Le cifre

Naturalmente un accordo Ferrari-Hamilton sarebbe impegnativo anche e soprattutto sul piano economico. Ovvio che l’età del pilota e l’eventuale uscita dalla Mercedes ne ridurrebbero inevitabilmente le pretese, ma è altrettanto chiaro che Maranello non potrà scendere più di tanto dalla cifra di 40 milioni proposta (forse) nei mesi scorsi. Il che, insieme al contratto a cifre crescenti siglato con Leclerc, porterebbe ad un impegno economico importante. Gli sponsor farebbero la loro parte – appeal e visibilità di una unione del genere sarebbero impareggiabili – dunque le ricadute potrebbero essere tutte positive anche e soprattutto sul lato commerciale. Sainz ha detto più volte di voler avere il proprio futuro definito prima dell’inizio del Mondiale 2024 (a marzo). Non solo non sarà accontentato, ma con tutta probabilità ci sarà a breve un’accelerazione sul fronte Hamilton. Perché il futuro è adesso, e il Cavallino vuole presentarsi al nuovo corso tecnico della F1 (nel 2026) con la miglior coppia di piloti al mondo già rodata. Perché l’attacco a Verstappen andrà portato con due punte.