La nuova truffa Amazon che con 2 euro svuota i conti

C'è una nuova truffa che circola in questi giorni e che ha già fatto molte vittime in Italia: sfrutta Amazon e i pacchi non ritirati. Ecco come riconoscerla

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Attenzione alle presunte super offerte Amazon e ai pacchi non ritirati. Il colosso delle vendite online è stato nuovamente preso di mira in questi giorni da truffatori molto abili, che con un giochetto davvero astuto stanno svuotando i conti di migliaia di italiani ignari. Dalle mail e telefonate registrate per investire in azioni Amazon, ai messaggi che ci comunicano di pacchi in giacenza, le truffe Amazon sono da tempo all’ordine del giorno: quasi tutti abbiamo ricevuto almeno una volta un messaggio sospetto. Ma questa volta è ancora diverso, perché più subdolo.

In pratica, ci arriva sul telefono un SMS o sui social un post in cui ci viene detto che per soli 2-3 euro possiamo ricevere a casa decine di pacchi Amazon che non sono mai stati ritirati. Da altri, presumibilmente. Apparentemente il messaggio sembra provenire da Amazon, ma così non è: ve ne accorgete anche dall’italiano maccheronico o con qualche errore qua e là.

L’invito è di riscattare questi pacchi, spendendo appena pochi euro, seguendo il link indicato, che però porta a un sito clone di Amazon. Qui, all’utente viene chiesto di pagare la piccola cifra per ricevere l’intero bancale di prodotti mai ritirati: 2-3 euro appena.

Perché no quindi, verrebbe da pensare: al massimo ci perdo solo pochi euro, è il ragionamento di molti. Peccato che, nel momento in cui inseriamo i nostri dati bancari, il conto viene “brushato”: tradotto, ripulito, svuotato, in pochi istanti. Questo tipo di truffa infatti è nota come brushing, in inglese proprio spazzolatura.

Cosa fare e cosa non fare se riceviamo un pacco non ordinato

Quando un cliente riceve un pacco che non ha ordinato, potrebbe essere oggetto di una truffa brushing, che si verifica quando soggetti malintenzionati inviano articoli non richiesti a indirizzi disponibili pubblicamente.

Fortunatamente Amazon è perfettamente al corrente di questo tipo di truffe ai danni suoi e di migliaia di persone e indaga sulle segnalazioni di raggiri, intraprendendo azioni appropriate contro i truffatori che violano la policy aziendale. Per questo, sul suo sito, indica come comportarsi nel caso in cui ci trovi di fronte a un brushing.

Come prima cosa va detto che ai venditori terzi è vietato spedire ai clienti articoli non richiesti. Se riceviamo un pacco da Amazon o da un venditore terzo che non abbiamo ordinato e non si tratta di un regalo, è bene segnalarlo immediatamente.

Segnalazione online

Se riceviamo un pacco o un articolo che non abbiamo ordinato, per prima cosa dobbiamo confermare che non si tratti di un regalo né di un ordine effettuato da amici o familiari. Se riscontriamo che il pacco ricevuto non è stato ordinato né da noi né da un nostro conoscente, dobbiamo segnalarlo accedendo al modulo di Segnalazione pacco non richiesto.

Prima di segnalare il pacco, in questa sezione ci vengono richieste alcune info, sotto forma di risposte multiple tra cui scegliere mettendo una x:

  • il pacchetto è indirizzato a te o a qualcuno del tuo nucleo familiare
  • all’interno del pacco è presente una ricevuta
  • i prodotti nella confezione corrispondono alla descrizione della ricevuta
  • all’interno della confezione è presente una distinta di imballaggio regalo

Ci viene anche chiesto di fornire indicazioni sulle informazioni di tracciabilità del pacco: qui dobbiamo inserire il numero di spedizione sull’etichetta di spedizione. Se abbiamo più pacchi da segnalare, vanno digitati i numeri di spedizione in un unico invio separandoli con “,”. Il numero di spedizione, contenente lettere e numeri, si trova sotto il codice a barre sull’etichetta di spedizione del pacco.

Segnalazione tramite Servizio Clienti

In alternativa, per segnalare la probabile truffa, possiamo contattare il Servizio Clienti Amazon per ricevere supporto. Conviene segnarsi queste info per comunicarle all’operatore che ci assisterà:

  • numero di pacchi indesiderati ricevuti
  • numero di tracciamento di almeno uno dei pacchi, che si trova sull’etichetta di spedizione
  • foto di almeno una delle etichette di spedizione (opzionale)
  • eventuali informazioni aggiuntive a supporto delle verifiche

La buona notizia, nella sfortuna di essere stati vittime di una truffa, è che non è necessario restituire gli articoli ricevuti.

Come capire se è una truffa o no

Ma come capire davvero se siamo vittima di una truffa? Amazon non chiede mai ai suoi utenti di fornire informazioni personali via e-mail, e non richiede mai di aggiornare le informazioni di pagamento se non sono collegate a un ordine Amazon effettuato da noi stessi o a un servizio Amazon a cui ci siamo iscritti.

In generale, se riceviamo un’e-mail che ci puzza un po’, possiamo verificare rapidamente alcuni semplici elementi per non farci fregare:

  • cliccando su “I miei ordini”, se, una volta effettuato l’accesso, non compare la richiesta di aggiornare le opzioni di pagamento, il messaggio che abbiamo ricevuto non proviene da Amazon
  • controlliamo l’indirizzo del mittente e il dominio reale dall’intestazione email, a seconda del browser e del dispositivo utilizzato, cliccando sul nome del mittente nel campo “Da”: un truffatore può facilmente inserire un nome falso come “Amazon” associato a un indirizzo email falso. Le e-mail di Amazon provengono sempre da un indirizzo che termina con @amazon.it (ad esempio, shipment-tracking@amazon.it, auto-confirm@amazon.it, no-reply@amazon.it). Attenzione che se acquistiamo su una piattaforma Amazon internazionale, il dominio dell’e-mail corrisponderà al Paese da cui stiamo effettuando l’acquisto (ad esempio, se acquistiamo sull’Amazon francese, tutte le comunicazioni proverranno da @amazon.fr)
  • i link verso i siti Amazon veri iniziano sempre con https://www.amazon.it o l’equivalente se stiamo visitando un sito Amazon internazionale (ad esempio, https://www.amazon.de se utilizziamo il sito tedesco)
  • i siti veri Amazon presentano sempre un punto prima della dicitura “amazon.it”, ad esempio https://www.”qualcosa”.amazon.it o “qualcosa”.amazon.it. Ad esempio, Amazon Pay è pay.amazon.it. La dicitura prima del punto non sarà mai un indirizzo IP (stringa di numeri), ad esempio http://123.456.789.123/amazon.co.uk/.