Carlos Sainz è sulla bocca di tutti, perché un talento come quello dello spagnolo che non avrà un sedile su cui sedere, e guidare, nel 2025 fa rumore. Lo fa soprattutto dopo la vittoria a Melbourne, nel GP d’Australia, dello scorso weekend in cui l’iberico è riuscito a sfruttare il ko di Verstappen per correre verso la vittoria, un successo che è arrivato due settimane dopo l’operazione per appendicite che lo aveva messo ko nel precedente fine settimana di gara. Una vittoria eroica, per un pilota stacanovista che però è stato scaricato da Ferrari per il prossimo anno per fare spazio al sette volte iridato Lewis Hamilton.
Scelta sbagliata o giusta, l’opinione si divide, ma le domande vere e proprie oggi sono due: Sainz sarà in griglia nel 2025? E se sì, con chi correrà? Domande che potrebbero trovare risposta nelle prossime settimane.
Sainz, talento che tutti vogliono
Entrare nell’anno dei 30 e perdere il lavoro è forse il peggior modo di festeggiare l’importante traguardo, ma Carlos Sainz non si perde d’animo perché sa che il suo talento cristallino fa gola a tanti. Non alla Ferrari, almeno sembra, perché prima dell’inizio della nuova stagione gli ha voltato le spalle preferendogli sir Lewis Hamilton per la prossima stagione, portandolo di fatto a rimanere appiedato per la prossima stagione. O almeno per il momento.
Pensare a un Sainz fuori dal paddock per il 2025, infatti, pare utopico, soprattutto perché nell’ultimo biennio è stato l’unico capace di battere Max Verstappen, il tre volte iridato che ha fatto piazza pulita in F1. Ed ecco che di voci di mercato se rincorrono a bizzeffe, soprattutto dopo la vittoria dello spagnolo ad Albert Park nel GP d’Australia di F1 a Melbourne.
“Magari questo successo mi aiuterà anche a trovare una squadra per l’anno prossimo, visto che sono ancora senza lavoro” aveva scherzato nel post gara, aprendo ai vari rumors.
Neanche a dirlo, i primi ad averlo adocchiato sono proprio quelli del team di super Max, quella Red Bull che lo conosce bene e lo ha scoperto da bambino inserendolo nella sua academy. Christian Horner, team principal della scuderia austriaca, non si è nascosto: “Considerando le prestazioni che stiamo vedendo, prendere Carlos è una possibilità da non escludere. È stato l’unico in grado di battere Max nel periodo recente”.
In Red Bull ci ragionano, perché Sergio Perez a fine stagione non verrà riconfermato e da Milton Keynes sono alla ricerca del sostituto. Un pilota da affiancare a Verstappen che sia vincente e capace di lavorare sulla stessa lunghezza d’onda di Max, cosa che Checo non è riuscito a fare. E Sainz, in questo senso, sarebbe l’indiziato numero uno dato che conosce bene l’ambiente ed è amico dell’olandese. Ma dovrà battere anche la concorrenza di Fernando Alonso, che nel 2025 vorrà correre ancora e lottare per il podio più di quanto sta facendo in Aston Martin.
Un’altra opportunità si chiama Kick Sauber, ovvero l’ex Alfa Romeo che dal 2026 diventerà Audi. Il legame dei Sainz con la Casa dei Quattro Anelli è infatti riconosciuto e da Ingolstadt l’obiettivo è portare lo spagnolo sul proprio sedile per tentare di partire forte nella stagione d’esordio.
Defilata, ma pur sempre opzione interessante, è Mercedes. In quello che sarebbe un vero e proprio scambio di mercato, con Hamilton a Maranello e Sainz a Brackley, lo spagnolo potrebbe essere il pilota giusto per il rilancio della frecce d’argento in compagnia di George Russell.
Quanto guadagna Carlos Sainz
Ma tra discorsi di mercato, supposizioni, rumors e progetti che ancora non hanno preso forma, quel che resta chiaro è che Carlos Sainz è alla ricerca di un contratto che possa durare nel tempo. Non un impiego momentaneo, ma magari quello che lo porterà a toccare i punti più alti della propria carriera e, perché no, essere fidelizzato alla scuderia.
In questo senso, quindi, non va sottovalutato il peso economico dello spagnolo per le casse di chi lo avrà dalla sua. In Ferrari, infatti, il pilota madrileno guadagna 10 milioni di euro, col contratto che andrà in naturale scadenza nel giugno 2024.
Difficile che il classe 1994 si accontenterà di cifre minori, considerando anche lo step in avanti registrato in carriera nel passaggio a Maranello. In Toro Rosso, all’esordio, erano 750.000 euro, in McLaren poi guadagnava 2,5 milioni. Col Cavallino Rampante alla firma aveva accettato 5 milioni, poi col rinnovo è arrivato il raddoppio e ora, con Red Bull alla finestra, non è escluso un ulteriore passo avanti.