Divorzio e conto corrente cointestato: che succede ai soldi? 

In caso di divorzio i soldi depositati su un conto corrente dovrebbero essere divisi a metà. Prevalgono, però, i comportamenti scorretti

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà: queste le parole pronunciate da chi ha coronato il sogno d’amore di una vita. Molto spesso, però, quando il sogno diventa incubo, inizia la battaglia, senza risparmio di colpi, sull’ultima parte della frase. 

In ricchezza e in povertà

In caso di separazione o divorzio, cosa accade alla liquidità del conto corrente cointestato agli ormai quasi ex coniugi? Sebbene, salvo specifiche eccezioni, la legge prevede che le somme vadano divise equamente tra i due, non va sempre così. Secondo l’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, il 17% dei divorziati e separati, vale a dire quasi 280.000 individui, ha dichiarato che l’ex partner si è tenuto tutti i soldi depositati o, peggio, tra loro c’è anche chi, all’insaputa del coniuge, ha prosciugato il conto prima della separazione (9,2% pari ad oltre 151.000 individui).

La gestione del conto cointestato in caso di divorzio è un problema piuttosto ricorrente se si considera che dei circa 2,5 milioni di italiani separati e divorziati, più di 1,6 milioni (65%) ha dovuto – è proprio il caso di dirlo – fare i conti con questo aspetto. E non servono cifre milionarie per far litigare i due coniugi; secondo l’indagine, in media, la somma contesa era pari a poco più di 7.900 euro. Ma come ci si deve comportare se il partner cerca di fare il furbo e cosa conviene fare del conto corrente una volta suddivise le somme? A fare chiarezza ci pensa l’analisi di Facile.it

Cosa fare se il partner si tiene tutto

Guardando più da vicino i risultati dell’indagine emerge come il 7,8% dei rispondenti abbia dichiarato che il partner si è tenuto tutte le somme depositate sul conto cointestato. Interessante notare come siano con più frequenza le donne a lamentare questa situazione (9,2% accusa l’ex-marito di tale comportamento contro il 6,3% del campione maschile).

Sebbene, in determinati casi, la legge preveda una suddivisione diversa da quella in parti uguali – ad esempio se i coniugi sono in regime di separazione dei beni o se il denaro proviene da una donazione – fa riflettere che proprio nelle coppie in comunione dei beni accada con più frequenza che uno dei due partner si tenga tutte le somme depositate (9,8% vs il 5,2% di chi era in separazione dei beni).

Svuota il conto

Purtroppo tutt’altro che raro anche il caso in cui, all’insaputa dell’altro, uno dei due partner prosciughi il conto cointestato prima della separazione (9,2%). A segnalare questa situazione sono proporzionalmente più le donne (11,8%) che gli uomini (6,6%). E ancora una volta sembra essere un comportamento più ricorrente fra le coppie in comunione dei beni (10,9%) che in quelle in regime di separazione (7,2%).

Qualora uno dei due coniugi, senza averne il diritto, prosciugasse il conto prima della separazione o tenesse per sé tutte le somme depositate,  sarà tenuto a restituire all’altro intestatario l’importo eccedente la propria quota – spiega Giovanni Zanetti, responsabile ufficio legale di Facile.it -. Per evitare questo genere di problematica, è bene sapere che è possibile chiedere al giudice il sequestro del conto fino all’emissione della sentenza di separazione.

A cosa bisogna prestare attenzione

Che fine ha fatto il conto cointestato dopo la divisione delle somme depositate? Nella maggior parte dei casi (59%) è stato chiuso, mentre nel 16,5% è rimasto aperto, sebbene intestato ad uno solo dei due ex coniugi. Sono invece quasi 370.000 i divorziati e separati che hanno deciso di tenere il conto cointestato per pagare le spese legate a figli e casa.

Attenzione perché in caso di conto cointestato la banca considera i due intestatari responsabili in solido anche se non più uniti in matrimonio – continua Zanetti -. In caso di saldo passivo, quindi, i due titolari saranno responsabili nei confronti dell’istituto di credito che, indipendentemente da chi ha causato il rosso, potrà agire contro entrambi gli intestatari per recuperare le somme mancanti.

Non sempre, fortunatamente, il conto corrente cointestato diventa motivo di scontro in fase di separazione; nel 32% dei casi i rispondenti hanno dichiarato di aver diviso equamente e di comune accordo la liquidità disponibile sul conto, mentre il 17% dei separati/divorziati ha scelto di tenere a disposizione per eventuali spese legate ai figli o alla casa le somme depositate nel conto comune.