Come si usa lo SPID: tutti i servizi

In cosa consiste il Sistema Pubblico di Identità Digitale, a cosa serve e come richiederlo

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il mese di ottobre 2020 ha sancito una novità molto importante per l’INPS: l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha infatti deciso di modificare la modalità d’accesso ai suoi servizi, sostituendo il classico PIN con lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

La cessazione definitiva di validità dei PIN rilasciati dall’INPS sarà preceduta da una fase transitoria, che ha preso il via proprio il 1° ottobre 2020. A prescindere da quando avverrà la definitiva sostituzione del PIN con lo SPID è fondamentale, intanto, sapere già da adesso cos’è esattamente e a cosa serve lo SPID. Nello specifico, è importante sapere a quali servizi, dell’INPS ma non solo, danno accesso le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Cos’è e a cosa serve lo SPID

Come abbiamo già avuto modo di accennare, il termine SPID sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale. Più concretamente, si tratta di un sistema che consente di accedere ai servizi online di un numero sempre maggiore di amministrazioni pubbliche e dei soggetti privati aderenti al Sistema, attraverso un’unica Identità Digitale che può essere utilizzata in maniera indifferente sul proprio computer, il tablet e lo smartphone.

Le credenziali SPID hanno tre livelli di sicurezza. Il primo livello consente di accedere ai servizi online tramite un nome utente e una password scelti direttamente dall’utente. Il secondo livello, necessario per quei servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore, permette l’accesso ai servizi attraverso un nome utente e una password scelti sempre dall’utente, ai quali si aggiunge la generazione di un codice temporaneo di accesso (One Time Password). Il terzo livello di sicurezza, oltre al nome utente e alla password scelti dall’utente, richiede anche un supporto fisico (per esempio una smart card) per procedere all’identificazione.

L’utilizzo del sistema SPID è gratuito, così come lo è la sua richiesta di attivazione. Ciò nonostante, però, nel caso in cui si decida di richiedere lo SPID tramite un riconoscimento via webcam, l’operatore potrebbe far pagare questo specifico servizio aggiuntivo.

I vantaggi sono molteplici: con SPID è possibile svolgere operazioni e richiedere documenti da qualsiasi postazione, fissa o in movimento, e accedere ai servizi da qualsiasi dispositivo connesso a Internet. In questo modo è possibile bypassare le file ed evitare i lunghi tempi di attesa per informazioni, documenti e servizi, accessibili con un semplice clic. Vediamo ora, più nel dettaglio, quali sono i requisiti per richiedere e ottenere le credenziali SPID e come avviene, a livello pratico, questo passaggio.

SPID: i requisiti e la procedura per richiederlo e ottenerlo

Per richiedere e ottenere le credenziali SPID è necessario, innanzitutto, essere maggiorenni. Solo dal giorno del compimento del diciottesimo compleanno, infatti, è possibile richiedere le credenziali SPID. Qualora dovessi dimenticare i dati di accesso alla tua identità digitale, segui la nostra semplice guida per recuperare le credenziali SPID.

Se si è residenti in Italia, poi, ulteriori requisiti sono l’indirizzo e-mail, il numero di telefono cellulare che si usa abitualmente (anche se non si è l’intestatario del contratto telefonico), un documento di identità valido (sono accettate sia la carta di identità, che il passaporto o la patente) e la tessera sanitaria con il codice fiscale. Chi risiede all’estero deve avere l’indirizzo e-mail, il numero di telefono cellulare, il documento di identità italiano valido e il codice fiscale.

Il tesserino della tessera sanitaria e del codice fiscale sono ulteriori elementi che supportano il processo di verifica dell’identità e, grazie alla verifica dell’autenticità degli stessi su basi dati nazionali non pubbliche, contribuiscono a contrastare ogni eventuale tentativo di furto dell’identità.

Chi desidera richiedere e ottenere lo SPID deve scegliere uno tra i diversi Identity Provider che forniscono questo servizio e registrarsi sul loro sito. La registrazione prevede 3 step: è necessario inserire i dati anagrafici, creare le credenziali SPID ed effettuare il riconoscimento.

Gli operatori offrono diverse modalità per richiedere e ottenere lo SPID ed è possibile scegliere ciò che si ritiene più adatto alle proprie esigenze. Il riconoscimento, per esempio, può avvenire con tre modalità: di persona, via webcam e online. Alcuni operatori, come già accennato, potrebbero richiedere il pagamento del servizio di riconoscimento via webcam. I tempi di rilascio dell’identità digitale dipendono dai singoli Identity Provider.

Come usare lo SPID

Abbiamo già visto a cosa serve lo SPID, cioè ad accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti tramite un’unica Identità Digitale utilizzabile su computer, tablet e smartphone.

Per esempio, con lo SPID è possibile accedere ai servizi SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) in oltre 3400 comuni d’Italia e al servizio di fatturazione elettronica nelle Camere di Commercio di tutta Italia.

Sono oltre 4000 le amministrazioni che propongono servizi aderenti a SPID, in differenti ambiti: si va dal settore “Agricoltura, pesca, silvicoltura e prodotti alimentari” ai “Trasporti”, passando per “Ambiente”, “Economia e Finanze”, “Energia”, “Giustizia, sistema giuridico e sicurezza pubblica”, “Governo e settore pubblico”, “Istruzione, cultura e sport”, “Popolazione e società”, “Regioni e città”, “Salute”, “Scienza e tecnologia”. Vediamo ora, nello specifico, a cosa serve lo SPID se si è genitori, ragazzi o lavoratori.

Cosa può fare un genitore con lo SPID

Una volta richieste e ottenute le credenziali SPID, un genitore può svolgere le seguenti attività:

  • effettuare direttamente l’iscrizione online dei propri figli alle classi prime delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, dal portale iscrizioni.istruzione.it;
  • accedere ai servizi online dedicati alla mensa scolastica (nella regione Friuli Venezia Giulia) o al trasporto scolastico (nel comune di Venezia);
  • accedere al servizio online per fare domanda per i contributi sui libri di testo per l’anno scolastico (nella regione Emilia Romagna).

Cosa può fare un ragazzo con lo SPID

Con le credenziali SPID, un ragazzo può:

  • accedere a 18app e utilizzare i 500 del Bonus Cultura (se si è nati nel 1998 e sono stati compiuti 18 anni);
  • accedere alle biblioteche online del Comune di Roma e consultare quotidiani e riviste in formato digitale;
  • accedere ai servizi online delle università italiane (Sapienza di Roma, Università di Torino, Politecnico di Milano);
  • utilizzare il Wi-Fi pubblico dei comuni di Venezia e di Verona e degli access point pubblici nella regione Emilia Romagna.

Cosa può fare un lavoratore con lo SPID

Un lavoratore, grazie alle credenziali SPID, può:

  • accedere al 730 online dell’Agenzia delle Entrate;
  • accedere a tutti i servizi online di INAIL (per esempio: i servizi relativi agli infortuni o alla sicurezza sul lavoro);
  • accedere ai servizi di ACI per calcolare i benefit e i rimborsi legati all’utilizzo di veicoli privati per motivi lavorativi;
  • accedere a tutti i servizi online rivolti al cittadino di INPS.

A quali servizi INPS si può accedere con le credenziali SPID

Sono ben 118 i servizi INPS ai quali è possibile accedere tramite le credenziali SPID: l’ampio elenco spazia dal congedo maternità alla certificazione ISEE, passando per il riscatto della laurea e la domanda di pensione e certificazione. La lista, però, è lunga e include inoltre, tra i vari servizi, anche l’assegno di congedo matrimoniale, il bonus infanzia, la domanda di TFR e l’invalidità civile.

È bene sottolineare che i PIN in possesso degli utenti conservano la loro validità e possono essere rinnovati alla loro scadenza naturale finché non si concluderà la fase transitoria del passaggio da INPS a SPID, la cui data di conclusione non è stata ancora definita. Anche il servizio di PIN temporaneo, in questa fase, resta in vigore.

Per quanto riguarda gli utenti professionali, non subiranno modifiche le abilitazioni ai servizi telematici già assegnate. I professionisti, gli intermediari, gli operatori di enti, le persone giuridiche e gli altri utenti professionali mantengono e manterranno, cioè, tutte le abilitazioni ai servizi online già ottenute, dal momento che le abilitazioni non sono associate alle credenziali, bensì al codice fiscale di ogni utente (un elemento che è sempre richiesto per l’autenticazione).

Pertanto, l’utente professionale già abilitato con il PIN conserverà l’abilitazione ai servizi anche nel caso in cui decida di accedervi con lo SPID (o tramite CIE o CNS). Nell’eventualità in cui però sia fatta la richiesta di una nuova abilitazione, bisognerà usare la modulistica messa a disposizione dal portale INPS.

La sostituzione del classico PIN con lo SPID è un processo ancora in divenire in casa INPS, ma i vantaggi dell’introduzione del Sistema Pubblico di Identità Digitale, come abbiamo avuto modo di vedere, sono già ben evidenti e non riguardano solo l’istituto di previdenza sociale. Sapere a cosa serve lo SPID, pertanto, è importante già da ora.