Fringe benefit fino a 2mila euro: la novità in manovra

La manovra 2024 prevede un nuovo limite per i fringe benefit che non concorrono a formare reddito, che varia in base alla situazione familiare del lavoratore

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Dopo una prima legge di bilancio emergenziale pensata per fermare il caro bollette, il bis del governo Meloni contiene misure che mirano ad agevolare, almeno per tutto il prossimo anno, una categoria di lavoratori. Tre articoli della manovra 2024 riguardano il mondo delle aziende, con alcune decisioni che contribuiranno a far aumentare, anche se di poco, lo stipendio netto e il conto in banca dei dipendenti. A iniziare da una decisione sui fringe benefit.

Il limite dei fringe benefit fuori reddito

L’articolo 6 contiene misure fiscali per il welfare aziendale e regola l’importo dei fringe benefit fuori reddito. I fringe benefit sono benefici non salariali che un datore di lavoro offre ai dipendenti, che possono essere di natura economica o elargiti sotto forma di beni e servizi.

Possono includere assicurazioni, buoni pasto e buoni benzina, spese di vitto e alloggio. Sono offerti per migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Per il periodo d’imposta 2024, in deroga a quanto previsto dal Testo unico delle imposte sui redditi, entro il limite complessivo di 1.000 euro non concorrono a formare il reddito per i lavoratori dipendenti:

  • beni ceduti dai datori di lavoro;
  • servizi prestati dai datori di lavoro;
  • somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, dell’affitto o degli interessi del mutuo della prima casa.

Il limite per i lavoratori con figli a carico

Il limite di 1.000 euro è esteso a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico – compresi quelli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi e affidati – correttamente indicati in fase di dichiarazione dei redditi con relativo codice fiscale.

In base al comma 2 dell’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi sono figli a carico quelli di età non superiore ai 24 anni con un reddito complessivo uguale o inferiore ai 4.000 euro.

Non solo fringe benefit: le altre misure

Come già detto, però, la nuova soglia dei fringe benefit non è l’unica misura a favore dei lavoratori dipendenti presente nella manovra 2024. Sono contenuti nel testo della legge di bilancio anche altri due articoli che riguardano la categoria.

  • Articolo 5 – Esonero parziale dei contributi previdenziali.
  • Articolo 7 – Detassazione dei premi di risultato.

Esonero dei contributi previdenziali

Per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore:

  • di 6 punti percentuali a patto che la retribuzione imponibile non ecceda l’importo mensile medio di 2.692 euro, al netto del rateo della tredicesima;
  • di 7 punti percentuali a patto che la retribuzione imponibile non ecceda l’importo mensile medio di 1.923 euro, al netto del rateo della tredicesima.

L’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimane la stessa. L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e non ha effetti sul rateo della tredicesima.

Detassazione dei premi di produttività

La detassazione dei premi di risultato prevede invece che l’aliquota dell’imposta sostituiva sulle somme erogate come premi di produttività sia ridotta del 5%. Viene dunque dimezzata la percentuale, stabilita al 10% con la legge 208 del 2015.

L’aliquota si applica entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi, corrisposti per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione.