La Manovra è legge, dalle pensioni al taglio del cuneo fiscale: tutte le misure

Dal lavoro alle pensioni, dagli affitti alla sanità e al canone Rai: l'approvazione della Legge di Bilancio 2024 conferma alcune misure e ne rivoluziona altre. Ecco tutte le novità definitive

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Al termine di quella che alcuni parlamentari hanno definito “l’ultima battaglia” alla Camera, la Manovra 2024 è stata definitivamente approvata ed è diventata legge. Dopo l’ok incassato al Senato, la Legge di Bilancio è stata licenziata in seconda lettura senza riportare alcuna modifica rispetto all’ultima versione e senza voto di fiducia. Il provvedimento “muove” in tutto 28 miliardi di euro e contiene misure che spaziano dal lavoro alle pensioni, dagli affitti alla sanità.

Tra le misure più in vista figurano lo stop alla stretta sulle pensioni dei medici e l’intervento sulla cedolare secca sugli affitti brevi, che rimane al 21% per una delle case affittate. Da segnalare anche la rimodulazione delle risorse destinate al Ponte sullo Stretto di Messina, che pescano anche dal Fondo di coesione.

Legge di Bilancio 2024: le misure approvate

Come ha osservato l’Ufficio parlamentare di Bilancio, la Manovra 2024 è “improntata a un’ottica di breve periodo”. Tradotto: si lega a doppio filo alle risorse del taglio al cuneo fiscale, confermato per un anno, e della riforma Irpef, con il taglio da quattro a tre scaglioni. Ecco di seguito le principali misure introdotte dalla Legge di Bilancio.

Taglio del cuneo fiscale per redditi sotto i 35mila euro

La Manovra 2024 conferma il taglio del cuneo fiscale di 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e di 7 punti per quelli fino a 25mila euro. Traducendo in somme, si calcolano 100 euro in più in busta paga ai redditi più bassi.

Il taglio viene riconosciuto “senza effetti sul rateo di tredicesima”. Per il 2023 invece la tredicesima di chi beneficia del taglio del cuneo fiscale gode di una decontribuzione di 2 o 3 punti percentuali, a seconda del reddito. Il taglio del cuneo fiscale è finanziato in deficit, e dunque se si vorrà procedere a un’ulteriore proroga dopo il 2024 sarà necessario trovare nuove coperture.

Misure per le aziende e fringe benefit

Per quanto riguarda le aziende, arriva una maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato. L’agevolazione sale ulteriormente – fino al 130% – per madri, donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza. I premi produttività saranno detassati al 5%, mentre lo sconto del 50% sulle tasse per le imprese che scelgono di tornare a produrre in Italia.

fringe benefit si potranno usare anche per pagare le quote di affitto e mutuo sulla prima casa. Il valore sale a 1.000 euro per tutti e scende a 2.000 euro per i lavoratori con figli.

Pensioni e Quota 103

Il testo definitivo contiene anche la tanto discussa e temuta stretta sulle pensioni. Si torna a Quota 103, ma in una versione “peggiorata” per quanto riguarda i requisiti e con alcune penalizzazioni. La finestra passa da 3 a 7 mesi e a 9 mesi per i dipendenti pubblici. Resta la soglia dei 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno sarà ricalcolato secondo il metodo contributivo. Previsto un tetto massimo di 2.250 euro mensili. Gli esperti stimano che Quota 103 manderà in pensione anticipata 17mila persone nel 2024.

Ape social e Opzione donna

Sono state prorogate per un altro anno Ape sociale e Opzione donna. Cambiano però i requisiti, che diventano più rigidi: i lavoratori fragili (disoccupati, caregiver, invalidi e chi ha svolto attività gravose) potranno accedere all’Ape social a partire dai 63 anni e 5 mesi (prima ne bastavano 63). Per quanto riguarda Opzione Donna, nel 2024 potranno accedervi caregiver, invalide, licenziate e dipendenti di aziende in crisi. Anche in questo caso cambia il requisito anagrafico: si passa da 60 a 61 anni d’età. Con tali paletti, si stima che le domande ammonteranno solo circa 2mila.

Pensioni dei medici e di altre categorie

Dopo la modifica al Senato, la Camera ha confermato la marcia indietro per le pensioni dei medici e del personale degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri. L’innalzamento da 70 a 72 anni non ha visto la luce. Non cambia nulla neppure sul fronte delle pensioni di vecchiaia e dei diritti acquisiti al 31 dicembre 2023.

Rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale

La Legge di Bilancio dispone il rifinanziamento del Sistema Sanitario Nazionale con 240 milioni di euro per il 2025 e 340 milioni nel 2026. Vengono inoltre aumentate risorse per i contratti 2022-2024 ed è stata estesa fino al 31 dicembre 2026 la facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico. L’obiettivo dichiarato del Governo è fronteggiare la carenza di personale all’interno del SSN e ridurre le liste di attesa.

Canone Rai

Il valore del canone Rai scenda da 90 a 70 euro. La Rai non registrerà però un calo di entrate in questo senso, poiché le risorse che non verranno dal canone saranno garantite dallo Stato come “investimenti”.

Pubblica Amministrazione e Forze Armate e di Sicurezza

Una misura prevede lo stanziamento di 8 miliardi di euro in due anni per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione. Previsti altri 100 milioni per l’accordo sindacale sui contratti delle Forze di Sicurezza e fondi aggiuntivi per le integrazioni salariali delle Forze Armate e delle forze dell’ordine.

Cedolare secca al 26% sugli affitti brevi

Nel caso in cui un unico proprietario affitti più immobili, la cedolare secca sugli affitti brevi sale al 26%. Sul primo immobile, specificato nella dichiarazione dei redditi, resta la vecchia aliquota al 21%.

Il provvedimento concede più tempo, fino al 15 gennaio 2024, ai Comuni ritardatari per fissare le aliquote IMU. Inoltre le famiglie con più figli avranno la priorità per accedere al Fondo mutui prima casa.

Iva su pannolini e assorbenti

Raddoppia, dal 5% al 10%, l’Iva su pannolini, latte in polvere e assorbenti femminili. La riduzione dell’imposta al 5% sui prodotti per la prima infanzia era stata un cavallo di battaglia del Governo Meloni, che si è ritrovato a giustificare il dietrofront dichiarando che “il taglio non aveva funzionato, perché nella stragrande maggioranza dei casi assorbito dall’aumento dei prezzi”.

Asili nido

La Legge di Bilancio dispone inoltre l’aumento del bonus per gli asili nido, sia pubblici sia privati, e per il supporto domiciliare per bambini con meno di 3 anni malati cronici. Per poter beneficiare della misura, bisogna avere almeno un figlio nato dopo l’1 gennaio 2024 e nel nucleo familiare deve comparire almeno un altro figlio con meno di 10 anni. C’è un altro requisito: l’ISEE della famiglia non deve superare i 40mila euro annui.

Istruzione e borse di studio

Un’altra norma stanzia altri 36 milioni di euro per le borse di studio destinate agli studenti. Il Fondo per l’Erasmus italiano viene invece finanziato con ulteriori 10 milioni di euro.

Carta “Dedicata a te”

La Manovra conferma anche la carta “Dedicata a te”, introdotta per aiutare le famiglie nell’acquisto dei beni alimentari di prima necessità. Il prossimo anno saranno stanziati circa 600 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al 2023, per la tessera ottenibile da chi ha un Isee pari o inferiore a 15mila euro.

Il Ponte sullo Stretto

Una norma della Legge di Bilancio prevede un investimento da 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 20321 per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Le spese sono state così ripartite: 9,3 miliardi di euro saranno a carico del bilancio dello Stato, mentre il resto dei soldi verrà dal Fondo di coesione e dalle Regioni Sicilia e Calabria.