Medici di famiglia, siglato finalmente l’accordo che prevede un aumento del 4%

Firmato l'Accordo Collettivo Nazionale 2019-2021 che prevede diverse novità, tra cui un aumento in busta per i medici di famiglia

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

È stato finalmente sottoscritto l’ipotesi dell’Accordo Collettivo Nazionale di medicina generale e continuità assistenziale 2019-2021, un traguardo importante che coinvolge circa 40.000 medici di medicina generale e oltre 10.000 medici di continuità assistenziale, ovvero le ex guardie mediche. Questo accordo, tanto atteso, giunge dopo ben sei anni dalla scadenza del precedente e due anni di negoziati e confronti.

Medici di famiglia: un aumento del 4%

L’accordo, che prevede aumenti contrattuali del 3,78% con relativi arretrati, rappresenta un passo avanti significativo per la categoria. A sottolineare l’importanza di questo risultato è Domenico Proietti, segretario generale della Uil-Fpl, uno dei sindacati protagonisti nella firma avvenuta presso la Sisac.

Tra le principali novità dell’accordo vi è l’istituzione di un tavolo permanente presso la Sisac per la conciliazione dei tempi tra vita e lavoro e la promozione delle pari opportunità. Inoltre, un’altra conquista riguarda il trattamento della malattia e degli infortuni: non verranno più considerati come sospensione dal servizio ai fini della valutazione dei punteggi delle graduatorie, così da non penalizzare i professionisti impossibilitati a svolgere la propria attività a causa di patologie o infortuni.

Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (Smi), ha evidenziato come l’accordo abbia recepito diverse istanze cruciali: “Sono state accolte alcune importanti istanze: l’istituzione di un Tavolo permanente, presso Sisac sui tempi di conciliazione di vita/lavoro e delle pari opportunità. La malattia e gli infortuni non sono più considerati come sospensione dal servizio ai fini della valutazione dei punteggi delle graduatorie, e questo per non penalizzare quei professionisti che non riescono, per la malattie o infortunio, a svolgere la propria attività”. In particolare, è stato riconosciuto il lavoro in telemedicina per le aree disagiate e per le donne medico in gravidanza con figli fino a tre anni, consentendo loro di lavorare in modalità smart working. Tuttavia, non tutte le proposte sono state accolte: tra le richieste respinte vi sono l’utilizzo del lavoro part-time per particolari motivi e il riconoscimento del lavoro straordinario, così come l’istituzione di un tetto massimo per il monte ore del lavoro medico.

Onotri ha sottolineato l’importanza di questo accordo come una svolta nella storia della convenzione, poiché apre a nuove tutele del lavoro e interrompe una lunga stagnazione su questi temi.

La riorganizzazione del sistema

Secondo quanto affermato dal segretario generale del Sindacato Medici Italiani (Smi), Meli, la medicina generale è attualmente in fase di profonda riorganizzazione, con l’implementazione del ruolo unico che sarà pienamente attuato per i nuovi incarichi nel settore. Nonostante ciò, i medici già convenzionati conservano la possibilità di mantenere invariata la propria forma contrattuale.

Questo momento di transizione è stato considerato un’opportunità per ottimizzare e perfezionare alcuni aspetti cruciali del sistema, che risultavano finora complessi. In particolare, il segretario ha fatto riferimento alla riformulazione dell’articolo 3 riguardante i flussi informativi, il quale, dopo un ampio e proficuo confronto con la Sisac, è stato ridefinito con l’obiettivo di favorire una piena condivisione di percorso e garantire una parità di trattamento tra le parti coinvolte. Inoltre, è stato ribadito con chiarezza che l’indennità informatica rimane invariata rispetto all’accordo precedente, senza alcuna connessione con gli obblighi legati alla compilazione del patient summary.

Meli ha voluto sottolineare l’importanza del metodo adottato durante le trattative, riconoscendo ai funzionari della Sisac la capacità di comprendere e tradurre efficacemente le esigenze della categoria. Tale approccio, condotto nel rispetto dei ruoli e valorizzando i rapporti sindacali, ha permesso di interpretare al meglio le necessità dei medici, senza mai dimenticare i diritti acquisiti della categoria, in particolare per quanto riguarda la pediatria di libera scelta, che gode della fiducia dei cittadini e dei propri assistiti.