Contratto Coop, rinnovo con aumento di 240 euro: ma i sindacati accusano la dirigenza

Il rinnovo del contratto Coop 2024-2027 prevede incrementi salariali, focus sulla parità di genere e incentivi ai neogenitori. Ma dopo gli scioperi, i sindacati accusano la controparte

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

C’è il rinnovo del contratto Coop: il nuovo accordo sulla distribuzione cooperativa avrà valenza triennale, fino al mese di marzo 2027. Previsto un aumento retributivo di 240 euro lordi al quarto livello e una indennità una tantum di 350 euro, numeri da parametrare per le varie posizioni lavorative.

Il rinnovo del contratto Coop sociali 2024-2027

L’accordo si applica a circa 60.000 dipendenti, per il 90% assunti con contratti a tempo indeterminato, ai quali  vengono erogati 1,8 miliardi di euro tra retribuzioni e oneri sociali (20 milioni dei quali vengono investiti in percorsi formativi).

Oltre all’aspetto economico è poi stata introdotta una maggiore attenzione alla parità di genere e alla genitorialità: previste agevolazioni per le mamme che intendano trascorrere col bambino tutto il suo primo anno di vita, mentre ai papà viene applicato un incentivo economico in caso decidano di fruire del congedo facoltativo al posto della mamma. Vengono poi agevolati il ricorso ai ricongiungimenti familiari e alla fecondazione assistita. Introdotti anche congedi e facilitazioni per le donne vittime di violenza.

Viene attribuito un mese di congedo retribuito ai malati oncologici al termine del periodo di malattia e viene alzata di altri 36 euro la soglia per le prestazioni sanitarie.

La soddisfazione di Ancc-Coop

Soddisfazione viene espressa da Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori): “Siamo soddisfatti dell’accordo, è il contratto nazionale di lavoro più impegnativo degli ultimi 30 anni: permetterà un importante recupero del potere di acquisto dei lavoratori delle cooperative, in una fase di grande incertezza economica, inflazione e rincari energetici. L’accordo – prosegue Pedroni – assicura alle imprese cooperative gradualità nelle dinamiche del costo del lavoro nei prossimi anni, in un quadro quindi di sostenibilità economica. Contempla elementi importanti anche in termini di supporto alle famiglie e alla genitorialità e consolida le prestazioni di assistenza sanitaria erogate dal Fondo Coopersalute. Sono ulteriori elementi di distintività cooperativa rispetto al resto della grande distribuzione”.

Parla di “giusto equilibrio per entrambe le parti” la vicepresidente di Confcooperative Consumo e Utenza Clara Mazzucchi, per la quale si è “riusciti a tutelare allo stesso tempo l’interesse dei lavoratori e le piccole cooperative”.

Scioperi Coop, sindacati all’attacco

Alla soddisfazione per la chiusura dell’accordo si aggiungono però le accuse di alcune sigle sindacali: Usb critica la direzione della Coop accusandola di “colpire in maniera punitiva chi sciopera”: “Nelle scorse settimane le lavoratrici e lavoratori di Coop Alleanza 3.0 avevano incrociato le braccia contro la nuova riorganizzazione aziendale che prevede l’esternalizzazione del lavoro di allestimento di alcuni reparti”.

“Ci troviamo alle prese con una azienda cooperativa che da un lato si vanta di sostenere politiche di ‘responsabilità sociale’ e dall’altra, con una concezione ottocentesca, applica turni più pesanti e contestazioni disciplinari prive di fondamento, come risposta agli scioperi di questi giorni, tra questi anche delegati della Usb”.

“Ad essere messi in appalto, in particolare, i reparti ‘generi vari’, con l’unico obiettivo di abbattere i costi, ricorrendo a società esterne, che applicano Ccnl peggiorativi, e con il rischio concreto di perdite di posti di lavoro, demansionamenti e trasferimenti in sedi lontane per i dipendenti diretti di Coop Alleanza”, accusa il sindacato.