Caos all’Ansaldo di Genova: cosa sta succedendo

Dopo due giorni di proteste culminati con l'occupazione dell'aeroporto sono arrivate le rassicurazioni di Cdp sulla crisi dell'azienda

Una città bloccata e l’occupazione dell’aeroporto sfondando i cordoni della polizia con l’effetto di cancellare i voli e lasciare a terra i viaggiatori. I due giorni consecutivi di cortei dei lavoratori di Ansaldo Energia che hanno paralizzato Genova sono culminati con la manifestazione nello scalo “Cristoforo Colombo”. Una protesta conclusa soltanto quando è arrivata la rassicurazione di Cassa depositi e prestiti di valutare l’ipotesi ricapitalizzazione della società.

Caos all’Ansaldo di Genova: la vertenza

La ragione della mobilitazione dei lavoratori di Ansaldo, tra i maggiori produttori di centrali elettriche al mondo, è preoccupazione che di fronte alla crisi dell’azienda l’azionista Cdp possa chiedere una riorganizzazione del lavoro con conseguenti licenziamenti collettivi.

Al centro delle istanze dei sindacati c’è l’assenza di commesse per il 2023 con la cancellazione di 200mila ore di lavoro già da marzo, sulle quali le responsabilità ricadrebbero anche sul governo perché “c’erano tre commesse con Enel per convertire le centrali a carbone di Brindisi, Civitavecchia e La Casella (Piacenza), fermate per la decisione di continuare con il carbone” (qui abbiamo spiegato come la crisi del gas abbia fatto risalire il prezzo del carbone mentre qui avevamo parlato delle 6 centrali a combustibile fossile pronte a ripartire).

Uno scenario che lascia in bilico 2.300 famiglie dei dipendenti di Ansaldo, oltre a 5-600 operai delle ditte esterne e tutto l’indotto.

Caos all’Ansaldo di Genova: le proteste

L’occupazione dello scalo di Genova andata in scena nella giornata venerdì ha costretto il gestore dell’aeroporto a cancellare 9 voli e bloccare tutti i servizi: “L’aeroporto non accoglie nuovi voli e da qui non partono voli. Raccomandiamo di non raggiungere l’aeroporto fino a nuovo ordine perché le operazioni sono bloccate” era stata la comunicazione del direttore del Cristoforo Colombo di Genova, Piero Righi.

“Attendiamo istruzioni dalle compagnie aeree ma ribadisco che chi non ha la necessità di viaggiare oggi chieda il rimborso del viaggio e lasci l’aeroporto” era stato l’annuncio

Sull’occupazione dell’aeroporto, che ha provocato tre contusi tra gli agenti negli scontri tra polizia e manifestanti, è poi arrivata la condanna delle istituzioni liguri: “Nessuna vertenza sindacale legittima azioni di teppismo che danneggiano altri lavoratori e tutti i cittadini di Genova” hanno dichiarato il governatore Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.

“I propri diritti non si difendono calpestando i diritti di altri – hanno continuato – Questo indebolisce ogni giusta rivendicazione contrapponendo lavoratori a lavoratori. Spiace che nonostante il totale appoggio comunicato stamani da Regione e Comune alle delegazioni sindacali e le rassicurazioni fornite per quanto possibile si sia scelta la strada delle occupazioni illegali, delle interruzioni dei servizi pubblici e dell’arbitrio“.

“Ma quale teppismo, questa è una lotta di lavoratori che si esprime con modalità più aspre. Dopo la giornata di ieri che si è conclusa con un comunicato senza risposte questi sono i risultati” è stata la risposta del segretario genovese della Fiom, Stefano Bonazzi.

“Ieri evidentemente il messaggio nei palazzi romani non è arrivato – ha aggiunto – vediamo se arriva oggi. È ora che a Roma qualcuno si svegli”.

In una nota la Uilm Genova ha ribadito ieri “la necessità di avere nervi saldi e non dare adito a mosse controproducenti fino all’arrivo di un nuovo interlocutore a Palazzo Chigi. Le problematiche di Ansaldo non sono solo economiche ma anche organizzative e strategiche – commenta Antonio Apa, coordinatore regionale Uilm Liguria – e nonostante Cdp sia il grande assente a questi tavoli le risposte arrivate in settimana dalle istituzioni non sono il nulla come altri commentano, ma offrono comunque risposte, come la salvaguardia dell’occupazione fino a aprile e il mantenimento dei salari”.

Secondo la Uilm, proseguire con sciopero e manifestazioni a oltranza rischia di essere dannoso per la città e per gli stessi lavoratori, ma “continuiamo a non mollare un centimetro sulla questione Ansaldo e a mettere a nudo le criticità dell’azienda e a proporre le relative soluzioni”. La Uilm Genova non aderirà alla proposta di sciopero generale di solidarietà proposto dalle altre due organizzazioni sindacali perché “non ci sono le condizioni per dare una spallata senza un esecutivo”.

A fine giornata è arrivata la lettera da parte di Cdp Equity che ha permesso di fare rientrare la protesta, con la rassicurazione di valutare “tutte le iniziative di intervento possibili, ivi compresa la ricapitalizzazione della Società eventualmente con il concorso di altri soggetti, anche attraverso la conversione a patrimonio del prestito soci di 200 milioni di euro erogato nel 2019, con l’obiettivo di rafforzare la società e di preservarne competenze e valore”.