Come scrivere la lettera di recesso da un contratto

Per recedere da un contratto di qualsiasi tipo, bisogna seguire una procedura: ecco come scrivere una lettera di recesso

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Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Iscritta all'Ordine degli Avvocati di Milano nel 2011 dopo il conseguimento della laurea in Giurisprudenza a pieni voti, ha maturato esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano.

Generalmente, quando si stipula un contratto si prevede tra le clausole la possibilità di recedere dallo stesso, comunicandolo nei tempi e nei modi previsti dall’accordo. A meno che il contratto non escluda espressamente questo diritto, è dunque possibile sciogliere il vincolo contrattuale seguendo una procedura ben precisa, il cui rispetto permetterà di evitare richieste di risarcimento dall’altro contraente o penali laddove siano previste.

Fermo restando la necessità di prendere sempre visione di quanto previsto nel contratto, vediamo in quest’articolo come procedere alla scrittura di una lettera di recesso e quali condizioni rispettare.

Tipologie di recesso dal contratto

I contratti possono avere forme diverse e prevedere clausole specifiche in merito alla loro scadenza e rinnovo. Vi sono contratti che cessano automaticamente alla data stabilita, altri che possono prevedere un rinnovo tacito al termine di ogni periodo, altri ancora che non prevedono alcuna scadenza, ma che permettono di recedere dal contratto in qualsiasi momento previo congruo preavviso alla controparte. In alcuni casi è la stessa legge che attribuisce alle parti o ad una di esse il diritto di recedere (recesso legale), in altri casi bisogna far riferimento alla fattispecie contrattuale o a quanto previsto nell’accordo tra le parti (recesso convenzionale). Qui vi diamo una breve sintesi delle possibili situazioni contrattuali.

Se il contratto indica una data entro cui comunicare l’eventuale recesso, la parte interessata può inviare la propria richiesta in qualsiasi momento, anche con largo anticipo, ma in tal caso la risoluzione avrà effetto a partire dalla data indicata contrattualmente. Non esiste infatti nessuna norma che vieti di esprimere la volontà di recedere dal contratto anche molto tempo prima rispetto a quanto concordato. Ciò è importante soprattutto nei casi in cui sia previsto un rinnovo automatico, una condizione che, se inserita unilateralmente, può rientrare nei casi di clausole vessatorie.

Se, invece, il contratto non prevede una data di scadenza, generalmente è possibile recedere in qualsiasi momento e con effetto immediato. Sono considerati privi di scadenza anche i contratti che indicano una data di scadenza che vada oltre l’aspettativa di vita, ragionevole, del contraente; in tal caso, il recesso è sempre possibile.

Quando è possibile lo scioglimento anticipato del contratto

Per tutelare le parti interessate, la legge prevede la possibilità di sciogliersi unilateralmente da un contratto, senza preavviso, qualora l’altra parte risulti inadempiente rispetto all’accordo o ad una sua clausola. Si parla in questo caso di risoluzione contrattuale. Può accadere, per esempio, di stipulare un contratto per una fornitura di gas o di energia elettrica, oppure al fine di ricevere un servizio specifico, e di non poter utilizzare quello stesso servizio perché il fornitore non pone in essere le condizioni per farlo o non adempie a quanto previsto.

Quando ciò accade, anche se il contratto dovesse prevedere una precisa data di scadenza o un rinnovo automatico, la parte danneggiata può richiedere l’immediata risoluzione del contratto attraverso l’invio di una semplice raccomandata. Si ricorda, inoltre, che nei contratti del consumatore, ad esempio quelli conclusi fuori dai locali commerciali o a distanza, per esempio su internet, con vendite telefoniche, per corrispondenza, o porta a porta, la legge garantisce al consumatore la possibilità di sciogliersi unilateralmente dal contratto riconsegnando il bene acquistato, entro 14 giorni, senza l’obbligo di fornire motivazioni: si parla in questo caso di recesso “di pentimento” volto a proteggere il consumatore qualora  le modalità di conclusione del contratto gli abbiano impedito una valutazione adeguatamente ponderata.

Come si scrive una lettera di disdetta

In genere, per recedere da un contratto è necessario comunicare la propria volontà in forma scritta e inviarla tramite raccomandata a/r, fax o posta elettronica certificata. Ma come si scrive una raccomandata di recesso? In rete è possibile trovare numerosi facsimile di recesso contrattuale, talvolta anche sui siti delle stesse aziende fornitrici, da compilare con tutti i dati personali e i riferimenti del contratto e inviare secondo le modalità riportate.

È comunque utile conoscere alcuni consigli utili per evitare di scrivere una lettera di recesso inefficace o di incorrere in errori relativi alla procedura di invio. Il primo suggerimento è sempre quello di leggere con attenzione tutto ciò che è riportato nel contratto, in quanto esso deve indicare con precisione le modalità di recesso, eventuali termini e i recapiti ai quali inviare il modulo. Qualora tali informazioni non fossero contenute nell’accordo, è bene inviare il modulo di recesso del contratto servendosi di un mezzo che assicuri la prova dell’invio: mai utilizzare, dunque, richieste a voce, e-mail ordinarie o telefonate.

Affinché la richiesta di scioglimento sia efficace, inoltre, è importante che questa contenga tutti gli estremi affinché si possa risalire al contratto e alle parti che lo hanno sottoscritto. È dunque importante indicare i propri dati personali completi, il codice fiscale e/o la partita IVA (se si tratta di professionisti o aziende), il riferimento al numero di contratto (ove vi fosse) e alla data di stipulazione dello stesso. Dati incompleti o generici possono rappresentare per la controparte un ottimo appiglio per non concedere lo scioglimento del vincolo contrattuale e, per esempio, per continuare a richiedere il pagamento di canoni periodici.

Attenzione, inoltre, a verificare l’indirizzo corretto al quale inviare il recesso. Può capitare, infatti, che il contratto indichi un recapito diverso rispetto a quello della sede legale o operativa o indichi una mail ordinaria ma non una pec, e che la spedizione alla erronea destinazione renda inefficace la richiesta.

Cause del recesso: vanno indicate o no?

Un’ultima annotazione riguarda la causa del recesso: in linea di massima, non è necessario indicare il motivo per cui desideriamo sciogliere unilateralmente il vincolo contrattuale, dunque basta riportare nella lettera quanto sopra descritto senza ulteriori spiegazioni. Diverso è il caso di un recesso per giusta causa o giustificato motivo, in cui la motivazione è parte fondamentale dello scioglimento e può risultare utile anche in un eventuale successivo contenzioso.